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Chiara Ferragni – Unposted: parliamone

Un pensiero, un solo pensiero. Poche parole che martellano e rimbombano. Quando qualcuno si chiede “cosa gira nella testa di Chiara Ferragni?”, la risposta non è complicata o di difficile lettura, anzi, è spaventosamente semplice. “Devi essere la Chiara che vorrei“. Comincia così, con una citazione basilare, facile da sottovalutare, buttata lì a caso ma emblematica e molto rivelatoria. Chiara Ferragni – Unposted vuole fare quello, vuole farci vedere cosa si nasconde dietro, il non postato della numero 1 tra le persone più influenti del mondo della moda, non secondo me ma secondo Moira Forbes.

chiara ferragni - unposted

Quello è il motore che ha spinto e sponsorizzato una delle più grandi scalate nella storia del mondo dell’imprenditoria. Devi essere la Chiara che vorrei, un memorandum che la potente donna ha ripetuto e continuerà a ripetere. Una convinzione che l’ha portata a conquistare quel trono che non c’era, che lei ha creato per sé e fatto suo.

Chiara Ferragni ha avuto l’ardire e il fiuto di guardare lontano, di avventurarsi in un mondo dove nessuno capiva ciò che stava succedendo, ovvero che la società come la conoscevamo era sull’orlo di un cambiamento epocale e imprescindibile. La nostra storia stava per svoltare, l’uomo aveva appena creato un mostro che non avrebbe più saputo governare: la Rete. Ogni innovazione porta con sé distruzione ma anche tante opportunità o escamotage per far sprigionare talenti sopiti finora considerati persino inutili o senza criterio. Facile ricondurre dunque l’imbarazzante semplicità con cui la Ferragni calca i palchi o si destreggia nel mondo dello showbiz alla sua precoce attitudine di essere una diva quando una diva non era. Quando non ce n’era bisogno.

Ma ricordatevi sempre il mantra: “Devi essere la Chiara che vorrei”.

chiara ferragni - unposted

Chiara Ferragni – Unposted ci fa vedere che lei, l’imprenditrice italiana più celebre del momento, non sapeva quel che voleva fare ma sapeva chi era. Prima che il mondo capisse la direzione lei l’aveva già intrapresa. Chi ha vissuto gli anni ’90 sarà d’accordo nel dire che ciò che era più lontano da noi in quel momento era proprio la figura dell’influencer, una persona che assottigliava, semplicemente condividendo, la linea che separa il divo dallo spettatore. Perché Chiara dunque pretendeva dal padre come regalo una telecamera e per chi faceva i suoi video? Con chi condivideva? Ovviamente con nessuno che non non fosse quella persona che lei voleva diventare.

La frase più ricorrente che si sente sul conto di Chiara Ferragni infatti è: “Ha inventato un mondo”. Mai considerazione fu più vera.

A dirlo ancora una volta non siamo noi, ma gli illustri testimoni che hanno messo la propria faccia per raccontarci questa epopea implacabile. Da stilisti, a critici, a disegnatori. Chiara Ferragni è un personaggio che ha sorpreso un po’ tutti e continua a sorprendere. E lo fa ancor di più in questo documentario che, a scanso di polemiche, è ricco comunque di contenuti interessanti su cui bisognerebbe soffermarsi. Perché al di là di ciò che si pensa su di lei può davvero diventare un monito per tutti quelli che hanno quella scintilla dentro e vogliono farla esplodere.

Chiara Ferragni ha sempre sognato di farsi amare, fin da bambina, si è sempre vista dentro e ha sempre cercato di difendere le sue idee. Facile insultarla, e molto facile essere suoi detrattori, ma molto più difficile scalfirla o convincerla a mollare. E se pure siete una di quelle persone che la “disprezzano” siete liberi di farlo, ma il consiglio di chi vi scrive è anche quello di guardare oltre e di carpire il messaggio che non traspare dalle foto o dai post, quello che non viene condiviso sui social ma di cui la Ferragni diventa simbolo:

Se vuoi farlo allora puoi farlo.

Non capivo quale era il mio talento, avevo qualcosa. Un istinto che mi diceva: vedrai che troverai la tua strada.

Prendete quello che avete dentro, fregatevene dei pregiudizi e delle difficoltà, soffrite, persistete, sacrificatevi, sognate e andate a prendervi quello che è vostro di diritto. Quel posto nel mondo che bramate più di ogni altra cosa perché se non siete voi a farlo lo farà qualcun altro e allora dovrete vivere con le sue regole. Questo è il significato più elaborato delle parole poc’anzi riportate. E se avete paura? Bene, vi dovete preoccupare del caso contrario. Ed è un altro dei punti fondamentali che non troverete sul profilo Instagram di Chiara Ferragni.

Sogno spesso di cadere nel vuoto… è terribile.

Ci dimentichiamo che chi sta in alto è un essere umano come noi, con le sue turbe e paure. Sognare di cadere, di precipitare nel nulla, è il sogno ricorrente di molte persone sottoposte a pressioni inumane o che gestiscono imperi. La paura recondita di cadere, di non essere all’altezza e di non essere sempre al top può attanagliare chiunque ma non dobbiamo farci invalidare da essa perché se sappiamo che cadremo in caso di cedimento allora combatteremo sempre.

Questi sono gli ingredienti che portano una bambina di Cremona a diventare una delle persone più influenti del mondo.

La focalizzazione, il coraggio di credere in se stessi e la paura.

Chiara Ferragni – Unposted rompe ancor di più il confine tra la sua protagonista e il suo sconfinato pubblico perché appunto ci fa vedere le debolezze dietro quella potente imprenditrice la quale semplicemente fa la cosa che le riesce meglio: condividere. E stavolta non condivide outfit, gioielli o accessori ma il suo lato più intimo e fragile. Quello nascosto dietro una ragazza che guarda sempre avanti, verso il futuro, verso nuovi obiettivi, ma non perde mai di vista il passato, la sua famiglia e da dove viene. Ci è infatti strano vedere quel robot in versione ragazza che si sorprende davanti alle piccole cose o che si gode un momento di relax con la sua famiglia, e diventa anche strano vedere una moglie e madre come un’altra venire descritta a distanza di pochi secondi come una macchina da guerra da alcuni dei più famosi stilisti a livello planetario.

Il 29 novembre Chiara Ferragni – Unposted sarà disponibile sul catalogo di Amazon Prime Video, che ci ha invitati a vederla in anteprima a Roma martedì scorso.

Il lavoro della regista Elisa Amoruso è uno spaccato di vita che serviva per gettare un po’ di luce su uno dei personaggi forse più controversi della nostra epoca che sì divide ma che comunque ha molto da condividere con chi vuole sfondare essendo se stesso.

Il nostro consiglio è di vederlo, soprattutto se siete hater, non per rivalutare la figura della Ferragni, ma per imparare almeno che perdere tempo a odiare non serve a niente. Più utile certamente è accettare consigli dal proprio nemico perché tante volte è proprio da lì che arrivano le visioni più imparziali e costruttive. Possiamo non condividere nulla del sistema ma una cosa possiamo farla: crearci il nostro mondo, viverci bene con i nostri affetti, essere felici e appagati.

Se ce l’ha fatta Chiara Ferragni possiamo farcela tutti, ed è proprio lei a dircelo. Quella che da bambina non sapeva quello che voleva fare che guardava confusamente una telecamera.

Che cosa vuoi fare da grande?

La pittrice

E poi?

Non un “non lo so” o una risposta assurda tipo “astronauta” o “pilota di Formula 1, ma uno sguardo fisso verso la telecamera, accompagnato dal silenzio, apparentemente vuoto. Uno sguardo che però diventa metaforico di un’apertura mentale tale che non si può sintetizzare in una sola risposta, perché probabilmente nessuno l’avrebbe mai capita.

La Chiara che vorrei…

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