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“I can’t do this all on my own, I’m no superman” Così cantavano i Lazlo Bane nella sigla di una delle Serie Tv più belle e divertenti degli ultimi anni, Scrubs. Sebbene sia terminata nel 2010 (sì, ben sette anni fa) non possiamo smettere di adorare questa comedy che ha cambiato la nostra vita.

La Serie Tv racconta le avventure di alcuni neolaureati J.D., Turk ed Elliot che cercano di ambientarsi in un mondo difficile, quello dell’ospedale, che appare ai loro occhi molto più complesso e infernale di quanto si aspettassero. Li vediamo col tempo crescere, innamorarsi, soffrire e divertirsi fin quando non diventano i dottori che erano destinati ad essere. Scrubs (leggete qui  l’episodio che ci ha fatto capire di che pasta fosse fatta la Serie Tv) racconta con molta ironia e realismo la vita dei medici e sa farci piangere e ridere come nessun altro show.

Vogliamo oggi ricordare le 10 ragioni per cui, anche a distanza di anni, continuiamo ancora ad amare Scrubs!

1 I sogni ad occhi aperti di J.D.

J.D. e Turk

No, sir, I am a dreamer

Il dottor John Michael Dorian, chiamato J.D., è uno dei protagonisti più amati delle Serie Tv, uno di quelli che ti entrano nel cuore. È un ragazzo dolce, sensibile e che ha intrapreso la carriera da medico per salvare vite. Ma è soprattutto un personaggio molto divertente e simpatico: difatti i momenti migliori di “Scrubs” sono rappresentati dai suoi assurdi sogni ad occhi aperti. J.D. è un vero sognatore e spesso si estranea dalla realtà e dalle persone che lo circondano perché troppo preso dai suoi pensieri.

Nella maggior parte delle sue fantasie reinterpreta scene di famosi film con il suo migliore amico Turk (come ad esempio “Star Wars” o “Indiana Jones”) o si immagina nei panni di un wrestler. Solitamente però questi sogni esprimono i suoi desideri o le sue paure (per questo spesso immagina che il Dottor Cox lo colpisca). È proprio il fatto che J.D. abbia sempre la testa fra le nuvole a renderlo così speciale! Inoltre per rendere più sopportabile la vita in ospedale non è utile un po’ di fantasia?

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