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You, la recensione della seconda stagione

Dallo scorso 26 dicembre è disponibile su Netflix la seconda stagione di You. Senza troppo giri di parole è bene dire che le aspettative sono state pienamente soddisfatte. I 10 episodi che compongono la seconda attesissima stagione della serie con protagonista Penn Badgley, nei panni di Joe Goldberg, hanno dimostrato di essere in grado di catturare l’attenzione e il gradimento del pubblico.

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In merito alla portata sociale della serie, ovvero il suo tema principale e il modo di comunicarlo attraverso il personaggio di Joe, vi avevamo proposto qualche settimana fa un focus (questo) che cercava di offrirne un’analisi quanto più oggettiva, che tenesse in conto il bilanciamento proprio della verosimiglianza cinematografica. Qui, tuttavia, non è nostra intenzione proporvi un ulteriore approfondimento della serie, quanto offrire una recensione sulla stagione da poco rilasciata sulla piattaforma Netflix.

Gli episodi della prima stagione avevano reso arduo il compito di un recensore o, comunque, di un giornalista di scrivere in merito a You e, in particolare, a Joe Goldberg senza riscontrare più di una difficoltà in relazione al tema affrontato. Di sicuro, la seconda stagione non rende meno arduo il compito, anzi, alla luce dei 10 episodi appena rilasciati, possiamo dire che lo complica di parecchio. Proprio nel focus menzionato sopra, abbiamo spiegato come You non abbia mai preteso di schierarsi dalla parte di Joe, ma, al contrario, di assumere il suo punto di vista per metterne in luce tutta la negatività che lo caratterizza.

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La seconda stagione, in qualche modo, accentua questo punto di vista, costringendo il personaggio di Joe Goldberg a guardarsi metaforicamente in uno specchio, rilevando la propria negatività.

Rispetto alla prima stagione, l’ambientazione dei fatti narrati nella seconda si sposta da New York a Los Angeles, dove Joe si è trasferito per sfuggire alla sua ex-fidanzata Candace (Ambyr Childers), ritornata inaspettatamente al termine della prima stagione, dopo essere stata creduta per lungo tempo morta. Joe sembra voler sfuggire in tutto e per tutto alla sua vecchia vita, tanto che il nuovo nome con il quale si fa conoscere a Los Angeles è quello di Will Bettelheim. La nuova vita di Joe sembra procedere serenamente, esattamente come il sole che brilla nel cielo limpido della California. Il passato, però, non può essere cancellato cambiando paese o nome. È così, quindi, che l’incontro con Love Quinn (Victoria Pedretti), una chef salutista, metterà in moto gli oscuri meccanismi mentali di Joe, il quale dovrà combattere con i fantasmi del passato per preservare da se stesso la sua nuova vita e la sua nuova donna.

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Il punto di forza della storia narrata nella seconda stagione di You è proprio la sovversione delle aspettative dello spettatore rispetto al Joe che abbiamo conosciuto nella prima stagione. Il personaggio di Love, in quest’ottica, ricoprirà un ruolo cruciale, andando a dettare i tempi e i modi che caratterizzeranno Joe in questa lotta personale tra il suo passato e la sua volontà di migliorare nel futuro. Rispetto a Beck, Love è una ragazza molto sicura di sé e della propria vita, soddisfatta e per nulla bisognosa di “essere salvata” (secondo la concezione di Joe vista nella prima stagione) da false amicizie o ex-fidanzati poco rispettosi di lei.

In questo senso, l’innamoramento di Joe per Love, metterà il primo di fronte alle proprie negatività e difficoltà mentali (qui vi abbiamo proposto un approfondimento), facendogli esplicitamente rendere conto di quanto per nulla fondate siano le sue convinzioni e concezioni in merito al rapporto di coppia e, in generale, al relazionarsi rispetto all’altro sesso. Proprio questa condizione di fatto, però, farà venire fuori il peggio di Joe, che conosceremo in una veste ancora più terribile di quanto già non abbiamo visto nella prima stagione di You.

La seconda stagione di You approfondisce il passato di Joe, facendoci conoscere il vissuto che ha condotto questo personaggio ai disturbi mentali che lo caratterizzano.

Il percorso adottivo, gli abusi da parte di Mr. Mooney, il rapporto con la madre, l’ossessione del dover salvare qualcuno sono tutti elementi graduali, dall’origine del personaggio alla sua attualità, che caratterizzano Joe e che sono stati messi ben in evidenza dagli sceneggiatori attraverso i vari flashback. In merito alla critica, il sito rottentomatoes.com ha dato alla stagione un punteggio molto alto, 92/100, basato su 24 recensioni. Ancora, il sito IMDb.com ha dato un punteggio medio di 8.7/10. Infine, il sito metacritic.com ha assegnato un punteggio di 76/100 basato su 8 recensioni.

Tanto la storia narrata nei 10 episodi della seconda stagione di You quanto la ricezione da parte del pubblico lasciano intendere una buona riuscita del secondo capitolo della serie. A nostro parere, dopo aver visionato gli episodi, possiamo confermare il giudizio positivo e auspicare una prosecuzione della serie con una terza stagione, in grado di dare risposte alle tante domande lasciate in sospeso sulla sorte di Joe, nuovamente condannato, anche in questa stagione, dalle sue stesse difficoltà mentali in relazione ai rapporti sentimentali e affettivi con la propria donna e la cerchia di amici che la circonda.

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