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Non è vero che X Factor deve finire

X Factor è uno dei talent show canori più famosi al mondo. Si tratta di un format di origine britannica con il nome The X Factor, che porta la firma di Simon Cowell si è diffuso ovunque, scoprendo innumerevoli talenti: dai One Direction passando per Noemi, i Måneskin, Francesca Michielin, Leona Lewis e chi più ne ha più ne metta. Solo in Italia sono tantissimi i talenti che sono usciti da X Factor, da ultimo gIANMARIA che quest’anno abbiamo visto esibirsi sul palco di Sanremo con il suo brano Mostro, nonché Marco Mengoni che ha vinto nuovamente la kermesse canora.

Eppure negli ultimi anni si è parlato di una crisi del programma, come se non riuscisse più ad attirare e intrattenere gli spettatori come un tempo. A dire il vero X Factor ha chiuso i battenti in molte nazioni, a partire dal suo luogo natio. Il mancato rinnovo di X Factor Uk ha fatto clamore e ci ha fatto iniziare a chiedere se X Factor sia davvero un format superato.

In Italia X Factor ha debuttato su Rai 2 nel 2008, passando poi su Sky nel 2011. Negli anni abbiamo visto succedersi tantissimi giudici, cantanti, band e conduttori (anche se il solo conduttore del cuore è Alessandro Cattelan). Su quel palco ci sono stati giovani talenti e qualche meteora, in un concorso in cui (fatta eccezione per alcuni casi specifici) molto spesso non è il primo classificato ad avere davvero successo.

Che il pubblico si sia via via disaffezionato al format è indubbio, ma non per questo X Factor deve finire. Dovrebbe solo rinnovarsi ed evitare alcune dinamiche che ormai non ci piacciono più.

X Factor Sky Italia (640×356)

Negli anni il modo di approcciarsi alla musica è cambiato. A testimoniarlo sono i CD con le compilation di X Factor che risalgono alle prime edizioni, e che giacciono sui miei scaffali come antichi cimeli di un’epoca passata. A quei tempi arrivare alla serata cover era davvero una grande conquista, al giorno d’oggi se non hai un profilo Spotify con almeno un paio di inediti già incisi non vai da nessuna parte.

Ricordo le puntate inediti con brani scritti da grandi nomi della musica, come la bellissima Distratto scritta da Elisa per una giovane Francesca Michielin. Oggi al massimo il grande nome è quello del produttore che ha cambiato un po’ la base della canzone già sentita alle audizioni e, nel frattempo, diventata virale sui social.

A noi X Factor piace, vogliamo continuare a sederci sul divano il giovedì sera ascoltando cover e sperando di sentirne qualcuna dei nostri artisti preferiti, tanto per poter commentare su Twitter cose del tipo: “Le canzoni di Florence + The Machine le può cantare solo Florence Welch”. Anche perché la forza e il problema di questo programma è sempre uno: la prevedibilità.

Ancora prima di iniziare a guardare una nuova edizione sappiamo già che troveremo in ordine sparso: la ragazza con i capelli colorati, la band punk rock che non avrebbe mai pensato di fare X Factor e invece…, il ragazzo al pianoforte con una voce incredibile che sarà costretto a fare solo ballad seduto al pianoforte, il nuovo o la nuova Lorenzo Fragola con felpina e chitarra, persona a caso con storia strappalacrime, tizi* alternativ* con strumenti strani elettronici.

Il catalogo di X Factor si colora ogni anno di volti nuovi che sanno di già visto. In questo già visto noi anneghiamo con la pretesa di voler galleggiare. Per non parlare dei giudici, che di anno in anno sono sempre in bilico sul voler litigare, il dirsi che sono amici e il tenue senso di colpa del “ma come ci sono finito in questa gabbia di matti?!“.

Tutto questo per non aprire il capitolo conduzione, forse perché siamo consapevoli del fatto che X Factor sia meno X Factor dopo l’abbandono di Alessandro Cattelan.

X Factor
Alessandro Cattelan X Factor (640×360)

Per tanti anni Ale ci ha portati per mano sulla tortuosa via di TILT e ballottaggi, pensare quel palco senza il suo padrone di casa ci fa sempre un effetto strano.

In UK Alessandro Cattelan non lo hanno mai avuto, e forse iniziamo a capire perché in quei luoghi il format sia giunto al termine. Ma qui in Italia la speranza continua a esserci, anche perché l’italiano è diverso. Lo dimostra il fatto che dal 1951 la maggior parte degli italiani segue con passione il Festival di Sanremo, ritrovandosi alle tre di notte con Amadeus che presenta il penultimo cantante in gara, e qualche monologo ancora in scaletta. Certo, Sanremo è Sanremo e X Factor non è Sanremo, ma ciò non toglie che i programmi canori siano un guilty pleasure del popolo italiano.

Allora guardiamoci in faccia con onestà e ammettiamo che, quando l’autunno fa capolino nelle nostre vite, ci ritroveremo sempre davanti a quel televisore con Twitter a portata di mano e la voglia matta di sentire cosa ci canterà la ragazzina con i capelli colorati, il nuovo Lorenzo Fragola e la band Måneskin wanna be.

D’altronde perché chiudere i battenti se c’è sempre la possibilità che in un futuro remoto potremmo vedere di nuovo Morgan o Elio vestire i panni del giudice di X Factor?! (Sognare è lecito).