ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU TWIN PEAKS

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In uno dei suoi libri David Lynch ha raccontato di come l’immagine di una pesante tenda rossa si sia palesata nella sua mente mentre stava parlando con un amico in un parcheggio. Sì, avete letto bene. Quello che sarebbe diventato il simbolo per eccellenza di Twin Peaks ha avuto la sua genesi durante una normalissima chiacchierata in un luogo altrettanto comune e anonimo. A questa prima idea si aggiunsero successivamente un pavimento a zig-zag bianco e nero che sembra distendersi all’infinito, le lampade, le grandi poltrone di pelle, una statua greca di marmo bianchissimo e, infine, un via vai continuo di personaggi che prendono vita all’interno di questo spazio.
La Loggia Nera, emersa pezzo dopo pezzo dalla creatività lynchiana, ha racchiuso al suo interno entità ambigue e oscure che hanno bussato alla porta della nostra paura senza spiegare fino in fondo chi fossero veramente. E forse il trucco sta proprio qui: nel sapere e non sapere allo stesso tempo. Nel vedere tra le mani di Dale Cooper una tazza di caffè solidificato, mentre un Nano imita il verso dei Nativi Americani e Laura Palmer urla concitata tra lampi di luce. Nei loro confronti proviamo angoscia, terrore, ma anche curiosità e attrazione.
Più una figura è bizzarra e indecifrabile più ci colpisce, non solo tra gli abitanti della Loggia ma anche tra quelli che pulsano al di fuori, in altri spazi metafisici o semplicemente nella realtà per come la conosciamo. E tra questi, abbiamo voluto selezionare quelli che sono i 7 personaggi più inquietanti di Twin Peaks.
1) Bob

Bob è forse il personaggio più iconico di Twin Peaks. O almeno, è quello che più di ogni altro è riuscito a penetrare come un virus nella nostra memoria collettiva, diventando causa di incubi e terrore a occhi aperti. Eppure l’origine della sua creazione è curiosa, strana e – come spesso avviene con le idee geniali – imprevista e casuale. Magari alcuni di voi conoscono già la storia ma Frank Silva, colui che ha interpretato Bob, non fu scelto durante le normali audizioni per la serie.
Questo signore infatti non era nemmeno un attore, bensì un assistente alla scenografia e arredatore. Durante una ripresa all’interno della camera da letto di Laura Palmer, Frank stava sistemando una cassettiera quando rimase “incastrato” nello spazio angusto. Lynch lo vide ed ebbe l’intuizione di girare la scena con l’arredatore ai piedi del letto della ragazza. Una sequenza che sicuramente ricorderete per il senso di intrusione e di inquietudine date dalla sua presenza.
Allo stesso modo, mentre la troupe era impegnata in una ripresa nel salotto della casa di Laura, il riflesso del volto di Frank in uno specchio comparve per sbaglio. Un errore che piacque così tanto al regista da decidere di inserirlo nella versione definitiva del girato. Quella davanti alla quale molti di noi distolgono lo sguardo ancora oggi. Capelli lunghi e sporchi, giacchino di jeans, sguardo diretto e penetrante, che scava nell’animo delle persone per poi catturarlo e trasformalo in pura malvagità. Niente di tutto questo sarebbe esistito senza la felice combinazione di coincidenze che portarono alla genesi di questo personaggio.
2) Leland Palmer

L’attore Ray Wise ha fatto un lavoro semplicemente magistrale nell’impersonare contemporaneamente il padre di Laura e il suo assassino. Un ruolo difficilissimo, che inevitabilmente va a sbattere contro i nostri principi etici e morali. Non si può molestare e poi uccidere la propria figlia. È un atto disumano e imperdonabile ma, come scopriremo, le azioni di Leland sono guidate e influenzate dall’entità cattiva Bob che abita nel suo corpo e nella sua coscienza. Ricordo che la prima volta che vidi Twin Peaks ciò che mi colpì più di ogni altra cosa furono le espressioni di completa follia del signor Palmer. Un’escalation che lentamente si impossessa di questo personaggio così a modo ed educato, almeno nei primi episodi della serie, quando lo conosciamo come avvocato di Benjamin Horne. Un professionista rispettato dai suoi concittadini, insospettabile fino al midollo.
Per questo motivo l’episodio in cui viene svelato il colpevole dell’omicidio e la sua conseguente reazione è da considerare tra i più traumatizzanti della serie. E a mio avviso dovrebbe essere mostrato agli studenti di qualsiasi scuola di cinema o di recitazione. Il volto di Leland dagli occhi spalancati e il ghigno teso e deformato, si trasforma in un’espressione rilassata e innocente in un secondo, per poi tornare a essere spaventoso e grottesco. Un 10 e lode all’attore, quindi. E a noi che siamo riusciti a resistere alla visione, nonostante tutto.