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#VenerdìVintage – TWIN PEAKS, “un” personaggio alla volta: LE RAGAZZE

Siamo ormai al quinto appuntamento della nostra rubrica e anche se il cinque non è un numero particolare, uno strappo alla regola lo facciamo. Finora abbiamo sempre presentato un personaggio per volta. Questo perché i personaggi  di Twin Peaks sono talmente magnifici da meritarsi ognuno l’attenzione adeguata, ma, si sa, le regole sono fatte per essere contravvenute. Non che queste belle pulzelle si meritino meno degli altri uno spazio tutto loro, anzi, ma la verità è che una volta ho scritto un pezzo su Twin Peaks e mi sono dimenticata di dire un paio di cose. Il pezzo si intitolava: I 7 motivi che fanno di Twin Peaks un capolavoro e chiaramente i motivi che rendono Twin Peaks un capolavoro sono anche più di nove, ma il mio mea culpa è questo: NON HO PARLATO DELLE MERAVIGLIOSE MUSICHE DI ANGELO BADALMENTI e NON HO PARLATO DELLE RAGAZZE. Perché sì, Twin Peaks è pieno di ragazze (Laura Palmer, in primis), ma quando parlo di RAGAZZE, mi riferisco a quella triade di sensualità, bellezza e giovinezza che è rappresentata da: Audrey Horne (interpretata da Sherylin Fenn), Donna Hayward (Lara Flynn Boyle) e Shelly Johnson ( Mädchen Amik). La primissima cosa che c’è da dire su di loro è banale quanto solo la verità può esserlo: SONO MERAVIGLIOSE. E non per niente il Rolling Stone regalò loro una copertina degna di tre principesse della cultura pop:

donna audrey e shelly 1

Personaggi per niente marginali in Twin Peaks, ognuna delle tre muse riveste un ruolo fondamentale per la serie. Andiamo a vederle una a una.

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AUDREY HORNE: Visto che di essere politically correct a noi non importa proprio, sarò scorrettissima e inizierò dicendo che Audrey è uno dei miei personaggi preferiti! Se dovessimo descriverla con una parola, Audrey sarebbe l’EROTISMO.  La bella e provocante figlia di Benjamin Horne, infatti, sa (quasi) sempre come ottenere ciò che desidera. La musichetta che accompagna il suo ancheggiare in scena (perché di ancheggiare si parla) è molto rappresentativa del personaggio. Audrey è una ragazza viziata, è vero, ma come accade spesso in questi casi: ha tutto ciò che desidera, eccettuato l’amore del padre. Maliziosa e dispettosa, spregiudicata, inizialmente, Audrey ci appare perfino cattiva. Ma la bellezza di questo personaggio è anche nel suo evolversi, durante la serie. Con Audrey, assistiamo proprio alla crescita di un’adolescente fino alla sua responsabilizzazione, fino alla scelta di “fare del bene”.  La cosa che maggiormente colpisce di lei è la vitalità, la caparbia sicurezza (che spesso la porta anche a cacciarsi nei guai) che contraddistingue quell’età della giovinezza che è l’attimo più vero di felicità che ognuno di noi abbia mai avuto. Nell’arco delle due stagioni gliene succedono un po’: si invaghisce dell’agente Cooper, scopre di essere – forse – sorellastra di Donna Haywarth, la storia con John Justice Wheeler, ad esempio. Come ogni personaggio che si rispetti, Audrey non è come appare. Dietro la sua immagine tanto procace si nasconde una ragazza timida e gentile, che non ha mai avuto nessun rapporto sessuale, a differenza di quanto potesse sembrare.

Curiosità: Nel 2002, a Bergen, in Norvegia, viene fondata una band hard rock che porta il suo nome. Ma della pervasività delle serie tv e della loro incidenza nella cultura, abbiamo già parlato.

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