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Travelers – Le nostre impressioni dopo aver visto il primo episodio

Travelers/Viaggiatori.

Travelers

Alla disperata ricerca di un titolo Sci-Fi all’interno del catalogo Netflix, ecco imbatterci in Travelers: Serie Tv originale della piattaforma streaming americana, prodotta da Brad Wright (co-creatore delle Serie Tv Stargate SG1Stargate Atlantis), che annovera tra i protagonisti Eric McCormack, volto noto come Will Truman della rinomata Will & Grace.

Partiamo subito dal giudizio finale: il pilot di Travelers è più che convincente.

Travelers

Come mai siamo rimasti così positivamente impressionati? Ve lo spieghiamo.

L’episodio inizia introducendo i personaggi principali prima che l’elemento fantascientifico prenda il sopravvento. Questi quattro individui vivono le loro vite affrontando ognuno le proprie criticità. Si tratta, a dire il vero, di modelli stereotipati: Marcy Warton, una ragazza affetta da ritardo mentale; Carly Shannon, una casalinga vittima di violenza domestica; Trevor Holden, uno studente eroinomane e Philip Pearson un liceale problematico.

Fin qui Travelers potrà sembrare un cliché ridondante. E in effetti anche la componente Sci-Fi è qualcosa di apparentemente già visto.

Nel presentare i protagonisti ecco comparire sovraimpressione e inaspettato un criptico linguaggio a noi sconosciuto e un countdown (recorded time of death) a indicare il preciso momento in cui moriranno.

Cosa succede quando il timer si azzera? Le persone si risvegliano cambiate o per meglio dire diverse. Già, perché non sono più le stesse. I loro corpi sono ora “abitati” da i Viaggiatori (Travelers): figure nuove, ognuna con un proprio numero identificativo, provenienti da un futuro dove la razza umana è stata completamente annientata.

Tutto questo è possibile grazie una futuristica tecnologia chiamata T.E.L.L., che permette ai Viaggiatori di proiettare la loro coscienza in un corpo ospite, conoscendo tempo, elevazione, latitudine e longitudine del momento esatto in cui il soggetto deceduto. La coscienza del viaggiatore arriva poco prima della morte, sostituendo la mente originale dell’ospite e integrandosi nella sua attuale esistenza grazie alle informazioni ricavate dai documenti in archivio e tramite i social media.

Come mai i Travelers sono tornati nel passato?

Travelers

In realtà i Viaggiatori sono una squadra di agenti operativi sotto copertura in missione per cambiare il futuro e salvare l’umanità. Una macrotematica alquanto aperta e generica, dagli esiti incerti, sicuramente da approfondire. Tuttavia, a fronte del livello del pilot, questo basta a esaltarci e farci sperare in uno sviluppo più che positivo.

Perché il primo episodio di Travelers non solo è supportato da un comparto tecnico e registico di qualità, dove gli stessi interpreti offrono prestazioni più che solide, ma pone anche delle ottime basi per le 12 puntate che compongono questa prima stagione: il doversi abituare a un nuovo corpo, a una nuova vita; le conseguenze che questi accadimenti hanno su coloro che gravitano intorno agli ospiti designati (pensiamo a David, l’assistente sociale di Marcy). Non esiste soltanto la missione, Travelers propone un ventaglio di situazioni in divenire.

A mettere insieme i pezzi dell’intera vicenda l’agente speciale Grant MacLaren, il quale non soltanto si troverà a dare la caccia ai Viaggiatori intercettandone le comunicazioni, ma nel momento dell’incontro gli verrà anticipato che proprio lui sarà uno di loro, il Caposquadra, proprio poco prima della sua morte.

Il pilot di Travelers si conclude dunque con l’assemblaggio di un gruppo apparentemente eterogeneo, di cui dovranno spiegarci dinamiche interne e obiettivi. Un prodotto che convince sul piano tecnico e stimola per sceneggiatura, presentando una trama che si preannuncia profonda e ricca di spunti, per un titolo che appare equilibrato, senza strafalcioni e che ci sentiamo vivamente di consigliare.

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