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This Is Us doveva solo farci piangere fino all’ultimo, e ci è riuscita egregiamente

Ogni serie ha le sue peculiarità. Alcune ci spaventano, altre ci disturbano, altre ancora ci fanno ridere in continuazione. Beh, This is Us ha una caratteristica che non lascia scampo a nessuno: fa piangere, e anche tanto.

Giunti ormai all’epilogo della serie più commovente e migliore di sempre (qui trovi la recensione dell’ultimo episodio uscito), This is Us ce la fa, e con 6 stagioni riesce a superare quel gradino su cui molte serie inciampano, ovvero aver portato avanti 102 episodi senza sbagliare una mossa. Il troppo stroppia, sì, su questo siamo d’accordo tutti, ma la serie drammatica scritta da Dan Fogelman (e replicata aimè qui in Italia), è stata semplicemente meravigliosa.

PS: da qui in poi troverete qualche piccolo SPOILER!

Cosa aspettarsi da This Is Us

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Vi sfido a chiedere a qualunque fan di This is Us di descrivere la serie con una parola. Vi assicuro che la risposta sarà sempre “triste”. La serie drammatica è triste, struggente e riflessiva, su questo non c’è dubbio. Tuttavia, se ci fermiamo a riflettere per un istante sul suo vero significato e su quello che le puntate ci mostrano non possiamo non renderci conto di quanto quella sia semplicemente la storia della vita dei protagonisti, e se andiamo più affondo capiamo che quella è la nostra storia.

Punto fermo attorno al quale si alimentano le vicende dei Pearson sono estratti di vita che ognuno di noi ha vissuto. Il lutto, affrontato in maniera diversa dai tre fratelli, i quali sono legati per anni da un sentimento comune: il senso di colpa. Il rapporto con il proprio corpo, manifestato in maniera differente dai due gemelli, chi nell’obesità e chi nell’ossessione verso l’estetica. Il non sentirsi mai abbastanza, mai all’altezza e la continua ricerca di un modello che rispetti gli alti canoni dettati da un padre di famiglia all’apparenza perfetto (pensiamo a Kate con Toby).

La vita è malattia, disabilità ma anche amore

E se fosse tutto così perfetto, riusciremmo ad apprezzare ugualmente i bei momenti? This is Us ci porta spesso a interrogarci su questo. La malattia di Rebecca è uno scoglio immenso da superare, ma il motore di tutto è il reminder sul fatto che la vita va avanti, nonostante la malattia, se si hanno accanto persone per il quale vale la pena vivere.

Allo stesso modo, la disabilità del piccolo Jack lo ha reso unico nel suo genere, intelligente, sveglio e soprattutto capace di apprendere come qualsiasi altro bambino. L’amore da parte dei genitori lo porterà a diventare a sua volta un padre, e probabilmente a vivere una vita per certi versi simile a quella della famiglia Pearson, e della nostra.

Il cerchio della vita

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Tutto inizia e tutto finisce, ma come una serie nota ci ha sempre insegnato, l’inizio è la fine e la fine è l’inizio (si, parlo proprio di Dark). Dalla fine di un amore ne può nascere uno più grande, e ce lo dimostra Kate. Se ci avessimo pensato qualche stagione fa, mai avremmo pensato che la coppia Katoby si sarebbe potuta sfaldare. Eppure, la donna ha ritrovato l’amore con Philipp.

Parliamo poi di Rebecca. La storia con Jack è stato quanto di più bello avessimo mai visto in una serie tv, eppure anche quella storia è andata incontro a un destino terribile. Anche in questo caso, la fine di un amore spettacolare ha portato alla nascita di un amore dolce, puro e altrettanto vero: quello tra Rebecca e Miguel.

Infine, abbiamo l’amore di Randall per Beth, la relazione sana che tutti sognano. E poi c’è Kevin. Anche per Il Tato, il lieto fine forse esiste, e caso vuole che sia proprio il suo primo vero amore.

Potrei fare altri numerosi esempi, tra i quali anche lo zio Nicky, ma il concetto è che non bisogna mai dire mai.

This is Us e il valore del tempo

Un altro punto su cui la serie ci fa riflettere profondamente è il valore del tempo. Forse l’aspetto di This is Us che più crea quel senso di ansia incontrollabile è proprio lo scorrere del tempo. Nell’ultima stagione (spoiler), Randall al matrimonio di Kate fa un discorso molto interessante.

Ci saranno ancora momenti felici e giornate al mare, semplicemente scorreranno più velocemente“.

I big three si rendono conto, anche a causa della malattia della madre, che i momenti belli hanno una durata percepita inferiore rispetto al passato, e che come tali vanno vissuti e assaporati a pieno.

I momenti più tristi

Che This is Us faccia piangere a ogni puntata è ormai un fatto scientificamente appurato. Ma ci sono state delle puntate che hanno protratto le nostre lacrime per più giorni. Escludendo quelle della sesta stagione ancora in corso, troviamo sicuramente Super Bowl Sunday.

Super Bowl Sunday segna il punto di rottura, là dove tutto è ricominciato. La puntata, che vede la morte di Jack Pearson, è una delle scene delle serie tv più impattanti di sempre sullo stato emotivo. Impossibile averla vista senza essere poi stati male per giorni (soprattutto se si ha perso un genitore). Lo stesso vale per Memphis, la puntata dove Randall dice addio a William.

Una delle più tristi, ma tra le mie preferite in assoluto, è The Cabin. Puntata che, dopo che i gemelli hanno dissotterrato una capsula del tempo, dà di fatto l’idea e la motivazione a Kevin per costruire la baita, che vediamo nel corso delle stagioni ma che probabilmente avrà un ruolo rilevante nelle ultimissime puntate della serie.

Ma se This is Us è così triste, perchè dovremmo guardarla?

Domanda lecita, e che spesso quando ho consigliato la serie mi è stata fatta. Tutti a parer mio dovrebbero guardarla, non solo per apprezzare i piccoli momenti che questa strana e a volte terribile vita ci offre, ma per renderci conto che il valore del tempo, della famiglia, della vita e degli amori. Questa è la cosa che più conta.

Ovunque ci si trovi e qualunque cosa ci si trovi ad affrontare, This is Us ci insegna che se si hanno accanto le persone giuste, la salita ci sarà comunque, ma avremo qualcuno che ci aiuta a solcarla.

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