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The Time Traveler’s Wife funziona, perché Moffat è sempre Moffat: la Recensione

ATTENZIONE: questo articolo contiene spoiler su The Time Traveler’s Wife!!

Nel 2009, il regista tedesco Robert Schwentke diresse Erica Bana e Rachel McAdams nella trasposizione cinematografica del romanzo di Audrey Niffenegger, La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo. La pellicola raccontava la storia di Henry De Tamble, un bibliotecario affetto da una particolarissima malattia genetica che lo costringeva a viaggiare nel tempo senza avere nessun tipo di controllo sulle proprie destinazioni. Ad interpretare Henry fu allora Erica Bana, mentre Claire, la moglie del viaggiatore, aveva il volto di Rachel McAdams. Tredici anni dopo, The Time Traveler’s Wife è diventata una serie tv in sei puntate, prodotta da HBO e trasmessa su Sky e su NOW a partire dal 13 giugno.

La versione televisiva è stata scritta da Steven Moffat, che ha sceneggiato diversi episodi di Doctor Who e Sherlock.

the time traveler's wife

The Time Traveler’s Wife non dice apparentemente nulla di nuovo rispetto al libro e al film del 2009. Eppure, malgrado ad essere riproposto sia lo stesso plot, il viaggio resta ugualmente avvincente e avvolgente. C’è una luce particolare in questa serie, un riverbero che smuove le corde della nostalgia e ci vuole tristi e felici allo stesso tempo. La nostalgia è una trappola, secondo Henry De Tamble. Il passato è un buco in cui cado di continuo, mi mette le vertigini. Il tempo è il protagonista (o antagonista?) di questa serie tv. Ma non il tempo come lo intendiamo noi, dritto e lineare. Piuttosto un tempo stropicciato, costantemente ripiegato su se stesso. La curiosa malattia di Henry – interpretato nelle varie versioni da Theo James, Jason David e Brian Altemus – lo costringe a fare su e giù nelle pieghe del tempo, quasi sempre nel passato ma non in via esclusiva, e a rivivere situazioni già viste e vissute dalle diverse versioni di se stesso. In un momento imprecisato delle sue peregrinazioni, Henry – che di mestiere fa il bibliotecario – conosce Claire (Rose Leslie), la sua futura moglie.

The Time Traveler’s Wife è principalmente la grande odissea di una moglie che aspetta il ritorno a casa del marito.

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Claire ha conosciuto Henry – la versione adulta di Henry – all’età di sei anni (Caitlin Shorey) e sull’idea di quell’uomo gentile e inarrivabile ha plasmato se stessa, la propria vita, il proprio futuro. Gestire una trama così imprevedibile poteva immettere la serie su un sentiero scivoloso, ma in The Time Traveler’s Wife ogni tassello è perfettamente incastrato con l’altro. Basta prenderci la mano. I continui salti temporali confondono e disorientano, ma riescono a conferire anche grande dinamicità alla trama. Non ci si annoia mai a guardare questa serie, merito anche della scelta di un ridotto numero di episodi, che invoglia lo spettatore a immergersi in una visione compulsiva, senza sosta, delle strane vicende di Henry e Claire. Ci si perde tra passato, presente e futuro, qualche volte se ne esce storditi e confusi. Ma poi si fa pratica, ci si ambienta. Prima di guardare The Time Traveler’s Wife bisognerebbe addestrare i muscoli del cervello a pensare fuori dagli schemi. L’unico tempo che conta è adesso. Questa serie riesce con pochi episodi a mutare la percezione che abbiamo dello scorrere del tempo. Non esiste nessuna linearità. Tutto si sovrappone, tutto si accartoccia, lasciando spazio solo al presente, a quello che si vive (o rivive) in quel momento preciso.

Si potrebbe scrivere un lungo trattato su determinismo e libero arbitrio dopo aver guardato The Time Traveler’s Wife.

La trama è ingarbugliata, ma scorre come se fosse perfettamente lineare, senza eccessivi sbalzi. E pone l’uno difronte all’altra due personaggi che viaggiano a velocità diametralmente opposte. Henry non riesce a trattenere il momento presente, è come se gli scivolasse sempre via dalle mani. Per Claire invece il tempo è principalmente attesa: la cosa che non sai quando una persona così travolgente entra nella tua vita è che dovrai convivere con un’altra cosa altrettanto travolgente: l’assenza. La vita della moglie del viaggiatore è una somma di assenze che si inseguono di nascosto mentre gli anni scorrono. È come un panno bucherellato attraverso cui passano luce e buio. Un’esistenza modellata sulla sottrazione, sulla mancanza e sul distacco. Poi all’improvviso arriva Henry e le cose continuano a scorrere secondo una logica misteriosa.

Non esiste un principio e non esiste una fine, solo un durante. E in quello spazio di mezzo che è il caotico presente si incontrano le varie facce del viaggiatore del tempo, quella allegra e spensierata, quella malinconica, quella rassicurante, quella triste e pensierosa, quella un po’ spocchiosa e piena di sé e così via. Libertà e meccanicismo si azzannano sul grande set del tempo, lasciando prevalere ora la rassegnazione ora la ribellione. L’amore tra Claire e Henry è davvero un amore senza tempo e forse anche senza speranza. Perché la sorpresa è un effetto collaterale, lo stupore una fantasia spiegazzata. Si può sopportare qualsiasi tortura tranne la speranza, dice Henry. Quella uccide chi non ha il potere di guardare attraverso il tempo e affida invece il proprio destino al caso.

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The Time Traveler’s Wife racconta di un amore condannato, costretto a rintanarsi nelle pieghe, nelle increspature, nelle grinze.

Ma non è condannato ogni amore? Il per sempre è un’illusione, una categoria mentale destinata a dissolversi. Le coppie restano insieme solo per un po’. Ed è proprio in quella manciata di tempo che riescono a trovare la felicità. L’amore non è accontentarsi per tutta la vita, quanto piuttosto vivere del fugace e trovare in quello le ragioni del proprio stare bene. Questa serie infila nel dramma romantico un elemento fantascientifico spiazzante, che costringe a rivisitare i propri schemi mentali e a riaggiornarli secondo dinamiche nuove. È divertente e maledettamente triste allo stesso tempo. Fa i conti col dolore e la sofferenza, col vuoto e col trauma, costringe a rivivere i momenti brutti proprio come un loop temporale dal quale non esiste via d’uscita. Il ritmo è piacevole, i balzi nel tempo vengono assorbiti con naturalezza e il tenore delle riflessioni che suscita è abbastanza alto da costringere a fermarsi e a ragionarci un attimo su.

The Time Traveler’s Wife è poetica e malinconica, luminosa ed energica. Un piccolo invito a scovare la bellezza in mezzo al caos e a inseguire la felicità tra le maree e gli smottamenti della vita. La coppia Leslie-James funziona e in verità pure le sue versioni più giovani o più adulte. Si tratta di una storia che si presenta in tv con due importanti precedenti con cui fare i conti, ma che riesce comunque a trovare una sua originalità, una sua atipicità che la rende gradevole a tutti, appassionati di drammi romantici e non.

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