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The Office: la vera storia dietro lo stravolgimento di Andy Bernard nella nona stagione

Nove stagioni, duecentouno episodi e tante, tante risate: a distanza di sette anni dal finale di stagione di The Office, la divertente comedy continua tutt’oggi a essere una delle più popolari del piccolo schermo. Andata in onda dal 2005 al 2013, la serie tv ha ottenuto successi e trionfi confermandosi anno dopo anno uno show di qualità.

Il merito di un simile successo è parzialmente dei suoi personaggi, stravaganti e carismatici. Essi rappresentano i pilastri di The Office, l’anima dell’ufficio di Scranton. Li abbiamo visti maturare e far carriera, eppure non tutti sono riusciti ad avere un arco narrativo coerente con la propria crescita personale.

È il caso di Andy Bernard, il simpatico dipendente che arriva alla Dunder Mifflin nella terza stagione. Interpretato da un eccezionale Ed Helms, egli si presenta come un personaggio naturalmente odioso, un “bulletto” della filiale di Stamford, spocchioso, capace di far saltare i nervi a chiunque. Fortunatamente, nel corso degli episodi questo personaggio subisce uno dei migliori character development nell’intera comedy, diventando uno dei più amati dello show.

Andy ottiene così un graduale miglioramento, a cui segue tuttavia una drastica e misteriosa regressione.

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Nel corso della nona stagione tutti i progressi da lui compiuti sembrano infatti svanire nel nulla. In molti si sono chiesti il motivo di un simile stravolgimento, tanto inaspettato quanto inopportuno, e oggi cercheremo di far finalmente luce su questa faccenda. Ma prima di tutto, spieghiamo brevemente chi è davvero Andy Bernard.

Dopo esser arrivato all’ufficio di Scranton, egli mette immediatamente in mostra a sua personalità difficile e a tratti ingestibile. Nasce, quindi, come uno pseudo-villain di Jim, incapace di piacere al pubblico con il suo atteggiamento arrogante e prepotente. Non ne combina una giusta e, tra scenate di gelosia e improvvisi attacchi di rabbia, Andy finisce dritto in terapia per gestire la sua ira. Il tempo gli è amico e, poco dopo, torna come un uomo rinato. Il nuovo Andy è capace di controllarsi, è gentile e cerca di porgere sempre l’altra guancia, anche se potrebbe ricevere soltanto schiaffi.

Episodio dopo episodio notiamo la sua voglia di mettersi in gioco, di cambiare in meglio e la sua voglia di riscatto continua anche nelle stagioni a venire. La sua maturazione prosegue gradualmente, rendendo il suo personaggio sempre più credibile, nonché coerente con il suo percorso. Ovviamente a volte commette degli errori, lasciando che la rabbia e i capricci prendano il sopravvento, ma ritorna in sé subito dopo comprendendo di essere nel torto e mostrando il proprio senso di responsabilità e correttezza.

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Gentile, rispettoso, romantico: Andy diviene uno dei personaggi migliori dell’intero show.

Pensiamo, ad esempio, ai 12 regali di Natale donati a Erin in segreto (6×13, Secret Santa), o il suo tentativo di riportarla a Scranton rischiando di essere licenziato (8×18, Last Day in Florida). Non è da meno l’episodio in cui cerca di motivare i suoi dipendenti offrendosi come cavia per un tatuaggio di loro inventiva (8×02, The Incentive). Insomma, Andy Bernard è passato dall’essere un bullo insopportabile all’essere un ragazzo d’oro. La domanda, quindi, sorge spontanea: perché rovinare un simile arco narrativo?

C’è chi ha ipotizzato che si tratti di una qualche forma di vendetta da parte degli sceneggiatori nei confronti di Helms, assente dal set di The Office perché impegnato a girare un film. Eppure nemmeno questa teoria sembra funzionare. Poiché il suo stravolgimento, per quanto improvviso e inaspettato possa sembrare, in effetti non lo è stato affatto. Alla base del radicale cambiamento del personaggio vi è infatti una lunga discussione tra gli sceneggiatori della comedy e lo stesso Ed Helms. L’idea di rendere Andy un po’ più duro e sgarbato nell’ultima stagione balenava da tempo a Daniels, e considerato quello che Andy ha passato tra la fine dell’ottavo capitolo e il nono potrebbe anche essere un atteggiamento giustificabile.

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Tuttavia, ad aggravare la situazione e a spingere gli autori a rendere Bernard estremamente irritante ha contribuito l’assenza di Ed Helms sul set. L’attore ai tempi era infatti impegnato a girare Una Notte da Leoni 3, e l’idea di allontanare anche il personaggio da Scranton si è rivelata essere quella più funzionale sia per la comedy che per Helms. Ecco le dichiarazioni di Greg Daniels a Fast Company a tal proposito:

Credo che di aver voluto alternare la commedia con la serietà. Poi noi sceneggiatori abbiamo constatato che Andy Bernard era molto più divertente quando era uno st****o. (…) L’abbiamo fatto in parte perché sarebbe stato via per circa dieci episodi nel bel mezzo della stagione, e in parte perché abbiamo pensato: cosa facciamo se non ci sarà per metà stagione? Dobbiamo pensare qualcosa anche per Erin.

Andy Bernard meritava senz’altro un trattamento migliore, giacché le scelte prese dagli autori di The Office non sono state per nulla soddisfacenti, né hanno reso giustizia alla crescita personale compiuta dal personaggio.

Stravolto e radicalmente cambiato, Andy rappresenta così uno dei personaggi riusciti peggio di The Office, rovinato a un passo dalla fine. Un personaggio potenzialmente fantastico, ma su cui non ha più scommesso nessuno.

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