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The Mist – Una Serie Tv da bocciare senza appello?

The Mist è un flop?

The Mist

È estate. È la stagione di Stephen King.

In attesa dell’uscita nelle sale di The Dark Tower, confrontiamoci sul recente adattamento seriale di The Mist (qui alcune immagini dal dietro le quinte), altra opera a firma dello scrittore statunitense.

Siamo giunti al giro di boa, il quinto episodio dei dieci che andranno a comporre la prima stagione della Serie Tv prodotta da Christian Torpe e trasmessa da Spike.

LA CRITICA

The Mist

Preso atto di alcune (premature, forse) recensioni negative sul pilot, cerchiamo ora di produrci in una  riflessione ponderata. Un giudizio, sia pure parziale, basandoci anche su ulteriori elementi emersi dopo queste ore di visione.

Chiaro come al lancio The Mist abbia pagato, sin troppo, il confronto con i suoi predecessori. Ben lontana sia dal tenore e dal contenuto della controparte cartacea, che dalle possibilità a disposizione della pellicola datata 2007 e diretta da Frank Darabont. Ciò a cui assistiamo oggi non è altro che un adattamento televisivo, con tutto quello che ne consegue. Attendersi coerenza con il libro oppure uno standard cinematografico restano, a nostro avviso, aspettative pretestuose.

Questa produzione dev’essere interpretata e accolta alla luce di quanto detto. Una storia nuova, sdoganata dai paragoni e distante dai lavori precedenti. Una Serie Tv impensabile da giudicare coerentemente se imbrigliata tra etichette e pregiudizi.

Fatte le dovute premesse, saremmo comunque degli incompetenti nel definire The Mist un “capolavoro” seriale

Infatti le debolezze abbondano. Personaggi che tendono a cristallizzarsi nei soliti cliché, condotte a dir poco discutibili per senso e logica, per non parlare di una nebbia di non pregevole fattura, oltreché all’uso della CGI che oseremmo definire rivedibile.

Eppure, come sottolineato in apertura, sarebbe limitante fermarci a quanto detto, soprattutto a fronte di un certo hype che aleggiava su questo titolo.

NON È FACILE ESSERE UN HORROR

The Mist

Quella di Spike non è certamente una produzione dall’alto budget e lo si nota sin dalle prime battute. C’è la volontà di attingere dall’idea di King portando sullo schermo una Serie Tv capace di scuotere e intrattenere. Tuttavia talvolta The Mist finisce pure col prendersi troppo sul serio, azzardando scelte di regia addirittura pretenziose se consideriamo quello che è il livello complessivo.

Eppure nell’incedere a passo cauto, The Mist riesce, a suo modo, ad affermarsi per ciò che dev’essere un horror-thriller a tinte Sci-Fi

Riflettiamo. Quanti prodotti di questo genere sono riusciti a salire alla ribalta nel recente passato?

È evidente una certa difficoltà nel costruire Serie Tv vincenti di questa tipologia, capaci di soddisfare le aspettative del pubblico. I vari American Horror Story o Penny Dreadful che siano, rappresentano delle eccezioni che si sono andate a distinguere per particolarità, supportate inoltre da investimenti e produzioni ben più consistenti.

The Mist può allora apprezzarsi sotto una nuova luce. La volontà di raccontare una storia horror

Quella di una cittadina del Maine, dove una pacifica e abitudinaria comunità si scopre imprigionata in una nebbia soprannaturale. Nonostante le incertezze già citate, assistiamo a una narrazione fisiologica, pulita nel suo saltellare da uno stage all’altro. Una sceneggiatura che nella sua linearità offre spunti e raggiunge dei buoni picchi, senza necessariamente abusare di quello strumento chiamato violenza.

Inevitabilmente è la nebbia a scandire l’asse spazio-temporale su cui scorrono gli eventi. Una nebbia che nasconde i suoi segreti e che si presta a sfondo per le dinamiche dei due gruppi protagonisti, spingendo a riflessioni di varia natura, anche spirituale-religiosa.

Proprio l’elemento soprannaturale, non ancora completamente svelato nel corso della Serie, innerva l’intero prodotto, andando a conferire quel quid che troppo spesso è venuto a mancare nei titoli di genere: l’atmosfera. D’altro canto siamo di fronte all’adattamento di un’opera di Stephen King, che ci piaccia o meno.

Se The Mist è criticabile sotto molti punti di vista, scadendo talvolta anche nel banale, o meglio dire nel prevedibile, ciò che aiuta lo spettatore nella visione è quest’alone mistico e incerto che si respira nell’aria. Certamente non sarà il prodotto che ricodificherà il genere horror e non cambierà il nostro modo d’intendere il prodotto seriale, ma etichettarlo precocemente come un flop assoluto, dimenticando esperienze ben più fallimentari, sarebbe ingiusto.

In fondo, è estateÈ la stagione di Stephen King.

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