5) Episodio 1 – Future Days

La città di Jackson è una bolla in cui la realtà non sembra fare capolino. Almeno non per il momento. Un sogno di un mondo nuovo che possa nascere dalle ceneri di quello vecchio, distrutto dal virus. Qualcosa però si sta già insinuando nel sogno e non stiamo parlando solo delle radici di Cordyceps, ma a una frattura molto più silenziosa e dolorosa. Tra Ellie e Joel adesso si erge un muro fatto di silenzi e di non detti. Ed è proprio da questi non detti che prende avvio la seconda stagione. Il primo episodio è un necessario “dove eravamo rimasti” che non manca però di gettare una nuova luce su suoi protagonisti, mostrandone nuovi tratti.
Si tratta sicuramente di un inizio in punta di piedi, molto diverso dal pilot della prima stagione di The Last of Us.
Stavolta la serie si prende il tempo per introdurci a volti nuovi, come Jesse o Dina, e per farci familiarizzare nuovamente con quelli vecchi. Ellie è una adolescente ribelle adesso. Si è fatta un tatuaggio, frequenza le ragazze, ha reso il garage il suo piccolo nido lontano da Joel. Un Joel, a sua volta, decisamente invecchiato, per certi pure troppo, ma perfettamente integrato nella comunità. In generale si tratta di una puntata senza infamia e senza lode che assolve al compito di incipit.
4) Episodio 5 – Feel Her Love

Già dal terzo episodio abbiamo visto Ellie trasformarsi in un personaggio più simile alla controparte video ludica. Una delle accuse principali che sono state mosse alla versione seriale di Ellie è stata soprattutto quella di dimostrarsi troppo infantile. Con la morte di Joel, la protagonista inizia un vero e proprio viaggio nella maturità che raggiunge il suo più cruento apice con l’uccisione di Nora.
Adesso che è un’adulta, Ellie si rende conto di quanta e quale tipo di influenza Joel abbia avuto sulla sua formazione. Le ha insegnato che il sangue chiama sangue e che per proteggere le persone che si amano, si può arrivare benissimo ad atti di violenza efferata. D’altronde, come la stessa Ellie affermerà nell’episodio dopo, “uccidere è molto semplice”. Nel seminterrato del Lakehill Hospital, in quarantena per via di una inquietante evoluzione del virus, non è il Cordyceps il mostro più pericoloso. In fin di vita a causa delle spore e chiusa nell’angolo, Nora guarda negli occhi la morte. Una sequenza cruda e agghiacciante che riflette quella della morte di Joel nel secondo episodio.