Vai al contenuto

La Serie Tv antologica composta da 2 stagioni The Haunting arriva su Netflix nel 2018 con la prima stagione The Haunting of Hill House, uno spaccato horror che si dimostra capace di padroneggiare sia il genere di riferimento che il drama e, in aggiunta, anche il family drama. Non era solo un horror, non era soltanto il teatro di un colpo di scena che sconvolgeva la trama e non era neanche solo la ricerca continua dei fantasmi che infestavano la villa protagonista. Il successo della serie è stato tale per cui Mike Flanagan, in accordo con Netflix, torna con una seconda stagione che dà vita a una nuova storia tratta dall’omonimo libro The Haunting of Bly Manor. Seppur la prima stagione ci aveva stregati, la seconda si dimostra capace non solo di superare il tranello della seconda stagione dopo un enorme successo, ma anche di affascinarci in un modo che non credevamo possibile. The Haunting of Bly Manor aveva qualcosa che The Haunting of Hill House possedeva, ma è stato il modo di dirlo a fare la differenza. Con la sua delicatezza, la seconda stagione di The Haunting è riuscita non solo a vivere di un enorme successo, ma anche a diventare eterna. Perché tuttora, anche adesso che sono passati più di tre anni, The Haunting of Bly Manor rimane una Serie Tv Netflix indissolubile. Esattamente come quei fantasmi che, per secoli, sono rimasti intrappolati in quella villa abbandonata senza possibilità di evasione.

Dall’episodio The Romance of Certain Old Clothes al finale che distrugge il telespettatore: The Haunting of Bly Manor non ha mai smesso di farci lo stesso effetto di sempre, diventando così eterna

The Haunting of Bly Manor (640×360)

Con un cast meraviglioso che vede nomi come Henry Thomas, Oliver Jackson-Cohen, Kate Siegel e Victoria Pedretti, The Haunting of Bly Manor apre le porte a una storia d’orrore che, durante la prima puntata, non avevamo visto arrivare verso di noi. Il primo episodio sembra infatti annunciare la solita storia della villa infestata e il graduale svolgersi degli eventi non sembra anticipare nulla di diverso rispetto a quanto abbiamo già visto in altre produzioni. Le prime due puntate, o forse anche le prime tre, mettono in atto una narrazione estremamente lenta che non riesce a far luce su quanto stia davvero accadendo. Sappiamo che chi abita la villa condivide gli spazi con degli ospiti di cui ignora l’esistenza, ma non sappiamo la loro natura, il motivo per cui sono lì, cosa vogliano dai protagonisti. The Haunting of Bly Manor procede dunque nella narrazione in modo estremamente cauto e desideroso di attenzione. Voltarsi dall’altra parte rispetto al televisore significa perdersi la visione di un fantasma che, nascosto nell’angolino, scruta i personaggi senza mai agire o spaventarli. Ma, soprattutto, significa non capire chi o che cosa i personaggi della serie stiano aspettando.

Soltanto verso la fine della stagione capiamo che in mezzo a quella folla di anime ce ne sia soltanto una davvero pericolosa. La sua storia, raccontata nell’episodio The Romance of Certain Old Clothes, ha a che fare con qualcosa che va oltre il fantasma che cerca vendetta. Bly Manor interrompe infatti gli eventi legati al presente per tornare negli anni del ‘600. Il suo obiettivo è quello di raccontarci la storia di Viola, la fautrice delle anime perdute nella villa. Verso la fine dell’episodio scopriamo che ognuna di esse è infatti stata presa in ostaggio da Viola che, per secoli, ha continuato e continua a cercare la propria figlia all’interno della dimora. Ma chi ella cerca, oramai non c’è più. E’ andata via e, dopo tutto quel tempo, è oramai morta. Viola questo non lo sa. Insieme al suo viso è infatti scomparso anche il senso del tempo, la percezione del suo trascorrere. Per Viola ogni giorno è quello giusto per ritrovarla. E così, in mezzo ai secoli e al continuo cambio di abitanti della villa, una madre continua ad aspettare la propria figlia, nello stesso modo in cui – durante il finale – Jamie aspetta di incontrare il fantasma di Dani.

The Haunting of Bly Manor non è la solita storia horror perché The Haunting of Bly Manor è, soprattutto, una storia di perdite, attese e sentimenti. E’ la storia di chi aspetta che qualcosa di meraviglioso accada anche se trascende il possibile, ed è la storia di come questo accada nonostante tutti gli apparenti limiti terreni. E’ una storia che, per forza di cose, aveva bisogno di districarsi all’interno della trama in modo graduale così da riuscire a trasmettere al telespettatore il valore di chi i protagonisti stessero aspettando e di come, una volta giunto, loro potessero sentire la sua vicinanza. Perché Bly Manor non fa quasi mai vedere i fantasmi ai protagonisti. Li lascia nell’angolo quasi come a escluderli dalla vita di cui oramai non fanno più parte. Sono incastrati lì, ci sono ancora, ma non hanno più possibilità. Chi li aspetta sa che non potrà mai più vederli, ma nonostante ciò è consapevole di poterli sentire accanto a sé. Quando Jamie si specchia nell’acqua spera di poter vedere Dani, ma quella è una vana speranza che sa già essere tale. Per questa ragione, in attesa del suo ritorno, la protagonista apre la porta della propria stanza. Dà il permesso al suo fantasma di entrare e di palesarsi quando lei sarà già dormiente. Le basterà sapere che arriverà, e poco importa se non potrà toccarla o vederla. Aspettare e sperare è più di quanto si possa credere.

the haunting of bly manor
The Haunting of Bly Manor (640×360)

In Bly Manor non esistono personaggi crudeli per il gusto di esserlo. Esistono individui derubati di quel che avevano che continuano a vagare nella villa nella speranza, un giorno, di riavere quel che hanno perduto. Mai come in questa produzione, l’horror non è altro che un mezzo attraverso il quale una storia ben più grande si districa nella trama raccontando qualcosa che riguarda chiunque sia in quel momento di fronte allo schermo. In quella villa, in qualche modo, non ci sono soltanto i personaggi fittizi di una Serie Tv Netflix: ci sono tutte le cose che noi, in prima persona, abbiamo perso e che, nonostante il tempo che passa, speriamo ci rivengano a cercare. Perché esistono cose per cui non sarà mai troppo tardi.

The Haunting of Bly Manor ci racconta una nuova versione della storia. Una versione in cui i fantasmi fanno meno paura e ciò che terrorizza ha a che fare con quel che accade nella vita terrena, con i sentimenti, il terrore del tempo, i rimorsi che si accumulano. Ed è così che The Haunting of Bly Manor vince la sua partita facendo la differenza all’interno del catalogo Netflix. Con delicatezza e realtà, la seconda stagione utilizza l’horror non facendosi mai spaventare da questo genere ma dominandolo, utilizzandolo a suo piacimento con l’obiettivo di dire qualcosa che va oltre e che resiste al tempo e alla distanza, alle longitudini e alle attese. Parlando di noi, The Haunting of Bly Manor racconta la nostra esistenziale e sempre sveglia malinconia, riportandoci lì dove credevamo di non poter più giungere. E, nello stesso modo in cui accade ai fantasmi della serie, The Haunting of Bly Manor continua a essere ancora oggi eterna. Una produzione confinata nell’angolo della piattaforma che, scrutandoci, ci aspetta ogni volta che ne abbiamo bisogno. Perché di una Serie Tv così avremo sempre necessità. Proprio come i protagonisti ne hanno dei loro eterni e immensi grandi amori.

La classifica delle 10 migliori Serie Tv horror di sempre