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Tutti conoscono The Big Bang Theory, dunque l’articolo che leggerete non è una segnalazione, bensì un fiumiciattolo di parole con il frac per spiegarvi il motivo per cui ogni volta, al termine di una lunga giornata, accendo la tv, trovo Sheldon e compari, incrocio le gambe e mi godo la puntata, anche se l’ho vista decine di volte. Non è un mistero, dunque, che questa sia la mia sitcom preferita.

The Big Bang Theory è un prodotto nato dalla testa appena brizzolata di Chuck Lorre e da quella ingellata di Bill Prady. L’incipit è davvero elementare: Sheldon Cooper e Leonard Hofstadter sono due giovani e brillanti fisici (il primo teorico alla Fermi, il secondo sperimentale alla Galilei) che vivono in un appartamento nella città di Pasadena, California. I due sono nerd puri: personalità sveglie, intelligenti, con la mania della tecnologia, dei fumetti, dei videogame e delle serie tv, ma del tutto inette nelle relazioni sociali. A loro si affiancano anche l’ingegnere aereospaziale Howard Wolowitz e l’astrofisico indiano Raj Koothrappali. La vita dei quattro amici cambia del tutto quando, nell’appartamento situato di fronte a quello di Sheldon e Leonard, arriva Penny, bionda mozzafiato, attrice per aspirazione e cameriera a tempo pieno. Se Sheldon sembra del tutto estraneo a una qualsiasi attrazione, i restanti tre cercano in tutti i modi di attirare l’attenzione della fanciulla, che troverà in Leonard un punto di riferimento fondamentale.

WHAT DOES NERD MEAN?

Fino alla messa in onda della serie (2007), il termine nerd era spesso usato come aggettivo dispregiativo nei confronti di persone che, pur essendo dotate intellettualmente, impiegavano il loro tempo in attività differenti (giudicate infantili e stupide) rispetto a quelle praticate dai più. Con la nascita del fenomeno TBBT la definizione di nerd ha avuto finalmente un ampio tributo, tant’è che molti, oggi, associano termini come nerd o geek all’essere brillanti e interessanti. Il mondo, in fondo, è sempre stato molto nerd, solo che non se n’era mai accorto. Tutti noi siamo stati appassionati da videogiochi di ruolo, da albi a fumetti italiani, statunitensi o da manga giapponesi e tutti noi abbiamo tribolato, almeno una volta, per un film o per un serial televisivo che ci aveva sconvolto a tal punto da non poter smettere di parlarne.

Da un punto di vista interpretativo, per ciò che mi riguarda, ritengo il cast di TBBT superlativo: Jim Parsons dà vita a uno Sheldon Cooper geniale, uno show stealer affetto da complessi disturbi sociali, i quali diventano sempre un pretesto più che credibile per gag ad alto effetto comico; Johnny Galecki è un perfetto Leonard, il ragazzo della porta accanto, quello che sogna di rivalersi con le donne dopo una vita passata nell’ombra; Menzione d’onore per Simon Helberg, un intrattenitore puro che ha costruito un Howard Wolowitz infantile e a volte sfacciato, condendo il tutto con una geniale eccentricità. Ottimo anche Kunal Nayyar, che con il suo delicato, incompreso e sensibile Raj ha saputo divertire su più livelli comici. Ultima, ma non certo per doti recitative, quella fiammante Kaley Cuoco nei panni della bella impossibile Penny, ragazza dall’aspetto incantevole e dalla personalità ironica.

THE TRUE THEORY

The Big Bang Theory, comunque, non è solo un viaggio all’interno della cultura nerd, bensì anche un processo evolutivo di ogni singolo protagonista. Quello che stupisce della sitcom è l’incredibile capacità di introdurre nuovi personaggi da affiancare allo storico cast senza stravolgere gli equilibri precedentemente creati: ecco così che a Penny si affiancano Amy (Mayim Bialik) e Bernadette (Melissa Rauch), incaricate di risvegliare il lato amoroso di Sheldon e Howard. Nella settima stagione c’è gloria anche per Raj (almeno finora, poi chissà), che conosce la bella rossa Emily.
TBBT appare dunque alla stregua di un esperimento sociale portato in televisione: cosa succede se donne avvenenti, sveglie e loquaci entrano prepotentemente nella vita di quattro giovani brillanti menti moderne, del tutto incapaci da un punto di vista relazionale?

La risposta è: evoluzione. Sheldon, all’inizio della serie praticamente un automa privo di qualsivoglia sentimento, trova dolcezza e comprensione nella candida e nella divertente Amy; Howard, da eterno Peter Pan, si sposa con la rigida ma tranquilla Bernadette, e trova finalmente il coraggio di lasciare il nido famigliare; Leonard, grazie al tira e molla con Penny, acquisisce abilità nelle varie dinamiche sentimentali, riuscendo talvolta – sorprendentemente – a mettere alle corde la sua controparte amorosa e Raj, grazie alle esperienze precedenti a Emily e alla dermatologa stessa, riesce a sconfiggere la sua fobia riguardante l’intrattenere un dialogo con le donne. Dalla parte opposta, ecco Penny, che nell’ottava stagione appare nell’innovativa veste di rappresentante farmaceutica e fidanzata a tempo pieno.
Appare dunque evidente come nelle otto stagioni (la serie è ancora in corso) il character design si sia evoluto e di come ogni protagonista abbia raggiunto una maturità coscienziosa, senza tuttavia mai perdere la componente primaria della propria persona.

OLTRE ALL’AMORE C’È DI PIÚ

Interrogato a proposito del titolo della sitcom, Lorre dichiarò che voleva descrivere non solo l’evoluzione personale di un gruppo di amici, ma anche il concetto di fare bang (colpo) su una bella ragazza, riferendosi all’amore colonna portante dell’opera, quello tra Leonard e Penny. Tuttavia, riguardando le stagioni passate e lanciando un’occhiata alle ultime, è interessante notare come le tematiche di Big Bang Theory si siano evolute alla pari degli stessi protagonisti.

Una parte minima, ma ben fatta, della sesta stagione esplora le scorie di Howard nei confronti di un padre che l’abbandonò ancora bimbo. Quando Sheldon trova nel ripostiglio della famiglia Wolowitz una lettera del padre di Howard, l’ingegnere decide di non volerne sapere. Gli amici, a conoscenza del contenuto, decidono di raccontare al ragazzo diverse verità, asserendo che una tra le tante è in realtà originale. Nella settima stagione è Sheldon a ritornare al centro delle vicende. Da metà stagione le certezze del nativo del Texas iniziano a barcollare e Parsons ci regala l’interpretazione fantastica di un uomo che per la prima volta nella vita non possiede punti di riferimento: l’eterno amico Leonard annuncia la sua proposta di fidanzamento ufficiale a Penny e i due annunciano l’intenzione di sposarsi, intanto la fumetteria di Stuart – luogo di ritrovo dei ragazzi dagli albori della serie – va a fuoco e gli studi del dottor Cooper sulla Teoria delle stringhe sembrano essere intrappolati in un vicolo buio e oscuro dal quale è impossibile uscire. Sheldon reagisce a tutto questo lasciando la città e abbandonando per qualche tempo gli amici di una vita.

Quando torna, nel primo episodio dell’ottava stagione, sembra riabilitato e tutti i problemi affrontati sembrano essersi assopiti. Gli sceneggiatori però, a metà stagione, complice anche la reale scomparsa di Carol Ann Susi, voce della signora Wolowitz, decidono di far morire il personaggio della madre di Howard anche on screen e ovviamente gli amici si stringono attorno all’astronauta NASA, che appare disorientato e smarrito in uno degli episodi più toccanti della serie.

La leggerezza di The Big Bang Theory è un elemento essenziale che in tutte le stagioni ci ha accompagnato e che, ne sono certo, ci accompagnerà per molti anni ancora, ma negli ultimi tre anni gli autori sembrano aver voluto pungere i personaggi sui lati più oscuri delle proprie personalità, dando al serial – ma solo a tratti e per pochissimi secondi – atmosfere da dramedy, più che da comedy puro.

Non ho idea di quale sarà il finale di TBBT, ma la CBS ha rinnovato la serie fino a una decima stagione, accogliendo le richieste di Lorre e Prady, che hanno dichiarato di non avere nessuna idea per il finale di serie, che comunque si prospetterebbe molto lontano. Johnny Galecki, di recente, ha dichiarato che sente di essere nemmeno a metà del percorso professionale con il cast e che gli attori sono molto legati sia alla storia che ai personaggi. Una speranza si accende in tutti noi: Big Bang Theory oltre la decima stagione. Con questi episodi e questi ascolti si può ridere ancora per molto.
E, magari, anche commuoversi un po’.

(Un saluto agli amici di Dr. Sheldon Cooper Italia, Kaley Cuoco Italian Fans Le migliori frasi di The Big Bang Theory !)