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Cosa non ha funzionato nella prima stagione di Summertime

Summertime, serie Netflix diretta da Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi, è un prodotto scadente che suscita irritazione e noia. Sebbene nei mesi precedenti l’avessero pubblicizzata definendola la serie tv ispirata al romanzo Tre Metri Sopra il Cielo di Federico Moccia, in realtà la storia molto si allontana dal libro e dal film. Tuttavia, non è di certo questo il tasto dolente di tutta la questione considerando che prodotti innovativi e freschi sono sempre ben accetti.

Eppure, in confronto a ciò che è stato creato, persino la vicenda di Babi e Step appare più coerente e ben costruita della trama di Summertime, dalla quale non si caverebbe un ragno da un buco poiché non arricchisce, non si sviluppa e non aggiunge nulla di innovativo pur stravolgendo il prodotto originale a cui intende ispirarsi.

I personaggi non sono altro che un minestrone di stereotipi e di cliché.

Summertime cast - Netflix Italia

Gli otto episodi che compongono la serie ci mostrano la nascita di una relazione – che finirà ben presto – tra il tipico protagonista maschile all’apparenza perfetto ma con una vita resa difficile da un incidente e da un padre opprimente, e una protagonista femminile che ce l’ha con il mondo e con l’estate per un trauma che viene sminuito, banalizzato da spiegazioni e reazioni incoerenti.

Lei infatti sostiene di odiare l’estate, colmo per una ragazza che si chiama Summer, poiché quello è il mese durante il quale suo padre, un musicista affermato, lascia la famiglia a Cesenatico per un tour che solitamente dura due mesi. Dunque se la ragazza va al mare con gli amici mette il broncio, se d’estate deve uscire con gli amici mette il broncio e se un ragazzo carino le regala dei fiori e la invita a un appuntamento lei, senza alcuna vera ragione, inizia a correre scatenando una grande scenata come si confà alle vere protagoniste drama queen di qualche commedia romantica trash in stile 2010. Quindi se all’inizio della storia, prima che venisse specificato il periodo d’assenza del genitore, potevamo comprendere il suo comportamento credendo che il padre le avesse del tutto abbandonate, alla fine la reazione che mostra, per quanto valga la soggettività, risulta esagerata e infantile.

Ed è proprio questo che irrita considerando che il problema dell’abbandono poteva essere reso assai meglio con semplici accorgimenti. Invece l’averlo sminuito, così come viene sminuito l’incidente di Blue rispetto al suo essere stata bocciata, trasforma la storia in un capriccio.

Ma Summertime parla dell’estate e quindi di spensieratezza, di amori fugaci e divertimento. Non c’è spazio per il dramma eccessivo e neanche per una buona recitazione.

Summertime

Ed è chiaro ed evidente dal momento che solo due o tre attori hanno saputo suscitare qualche emozione, per il resto sembrava che la maggior parte stesse leggendo il copione in quell’istante. Prendiamo a titolo d’esempio la fatidica scena in cui Summer decide di stroncare sul nascere i sentimenti dell’ingenuo Edo – e successivamente avrà anche il coraggio di costringerlo ad ascoltare quanto lei invece ami Alessandro, quando si dice “protagoniste amabili”. La scena diventa imbarazzante poiché non trasmette nulla se non l’evidente tentativo fallimentare da parte dell’attore, Giovanni Maini (Edoardo), di rendere la rabbia e il disappunto del suo personaggio. Tuttavia la reazione è forzata e palesemente finta.

L’unica nota positiva in Summertime sono stati Ludovico Tersigni (Alessandro) visto in SKAM Italia, Amanda Campana (Sofia) e Andrea Lattanzi (Dario) che sono stati protagonisti di sottotrame persino più interessanti di quella di Summer.

Parlando di trame e sottotrame, non sono mancati di certo personaggi secondari inutili e atti a consegnare un messaggio triste.

Pensiamo a Giulia, che si reca a Cesenatico per le vacanze ed è subito attratta da Edo. Che fortuna potremmo dire, e invece no dal momento che anche lei lo illuderà lasciandolo e sostenendo che si sia trattata solo di una fiamma estiva e di nient’altro e che a casa inoltre la aspetta il suo ragazzo. Il tutto alla fine assume una amara nota comica poiché è evidente che l’unica cosa che si possa fare sia ridere di tutto quello che accade puntata dopo puntata, perché niente ha veramente un senso in questa serie. Neanche i rapporti tra i personaggi che sono destinati a finire come l’estate… perché inizia l’inverno.

Spezzando una lancia a favore degli attori è necessario dire che probabilmente alcune delle difficoltà d’interpretazione dei loro personaggi derivavano dai dialoghi piatti e senza senso che hanno dovuto rappresentare. Si tratta di una serie che affronta la quotidianità tuttavia proprio i dialoghi che dovrebbero mostrarla o appaiono forzati o sono inesistenti perché bisogna far nascere un malinteso non richiesto.

In Summertime, volendo essere generosi, non ha funzionato quasi niente.

Gli unici aspetti positivi sono la fotografia e a tratti la regia che hanno saputo rendere la bellezza di Cesenatico e dell’estate. In effetti, ciò su cui gli sceneggiatori possono contare è l’essere riusciti a scatenare in ogni spettatore il desiderio dell’estate, specialmente in questo periodo di quarantena. Il mare, il lago, il molo di giorno o al tramonto appaiono romantici e stupendi e di conseguenza bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare dicendo che la fotografia ha fatto la maggior parte del lavoro per dare un tono a questa storia.

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