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L’ultimo libro di Stephen King è qualcosa più di un omaggio a Stranger Things

Ogni libro un successo. Di critica o di pubblico, se non spesso di entrambi. Da qualche giorno è nelle librerie l’ultima fatica del Re: L’Istituto. Quasi 600 pagine che stanno andando a ruba e hanno già convinto gli adattatori di Mr. Mercedes a opzionare la produzione di una serie tv. Guarda caso Mr. Mercedes altro romanzo dello scrittore americano finito sul piccolo schermo. La cosa particolare però, nell’anno che ha visto l’uscita della terza stagione di Stranger Things, è una certa somiglianza di trama tra questo nuovo libro e la fortunata serie Netflix.

Dato che Stephen King è universalmente conosciuto anche da chi non ha mai letto un suo libro per via dei numerosissimi, e non sempre fortunati, adattamenti cinematografici e seriali andiamo con ordine. Ecco la sinossi ufficiale de L’Istituto. Vediamo poi se e quanto ci ricordi effettivamente Stranger Things:

È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali come telepatia e telecinesi.

Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. “È come il motel di un film dell’orrore”, dice Kalisha. “Chi prende una stanza non ne esce più”. Sono le regole della feroce signora Sigsby, direttrice dell’Istituto, convinta di poter estrarre i loro doni: con qualunque mezzo, a qualunque costo. Chi non si adegua subisce punizioni implacabili. E così, uno alla volta, i compagni di Luke spariscono, mentre lui cerca disperatamente una via d’uscita. Solo che nessuno, finora, è mai riuscito a evadere dall’Istituto.

Stranger Things

Direi che ci ricorda più di qualcosa di Stranger Things. Il parallelo Luke Ellie e Undici è evidente. Come l’ambientazione e il contesto.

Possibile che l’autore del Maine si sia macchiato di plagio? Potrebbe rispondere sì solo chi avesse una conoscenza superficiale di King. Infatti proprio Stranger Things ha dichiaratamente preso spunto da numerose opere del Re a tema bambini con poteri speciali: da Carrie a L’Incendiaria da Shining ai racconti come Il Corpo. Lo stesso Stephen King si è espresso sulla possibile somiglianza con Stranger Things:

“Mi piace molto [Stranger Things] e questo è un altro libro sui bambini che sono deboli e indifesi soli, ma insieme possono fare qualcosa di molto forte.”

Ora non resta che buttarsi a capofitto nella lettura di questo nuovo avvincente libro del Re e scoprire da noi quanto di Stranger Things possa davvero esserci. In ogni caso siamo certi sarà una lettura coinvolgente e affascinante come tante volte King ha saputo regalarci.

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