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Il nuovo appuntamento con Mary Morstan

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 4×01 di Sherlock

 

La storyline di Mary Morstan in Watson, che ha tenuto banco per tutta la terza stagione, si è tragicamente conclusa in The Six Thatcher, la prima puntata della quarta stagione di Sherlock.

Ma è davvero così?

E no, non mi riferisco alle varie teorie sulla sua possibile “resurrezione”, ma all’ultimo, decisivo messaggio video che ha lasciato a Sherlock: ‘ti do un caso’, ‘salva John Watson’, ‘vai all’Inferno’.

Davvero non vedremo più la signora Watson
fino alla fine della stagione?

La risposta è che la rivedremo.

Nel trailer della seconda puntata si vede chiaramente Mary bionda e viva tra le infermiere.

Ma è viva, quindi? Personalmente non lo credo. Mary mi è sembrata piuttosto morta in TST e tra l’altro la ‘resurrezione’ se la sono già giocata con Sherlock (come da canone di Doyle).

Insomma non siamo in Doctor Who o in Beautiful! Vero è che con i Mofftiss non si sa mai e potrei dovermi ricredere, ma almeno per il momento è morta morta.

Quindi perché ricompare? Una gemella? ‘It’s never twins’ inizia a essere un po’ troppo ripetuto per essere solo una strizzata d’occhio alle teorie del fandom, quindi forse un gemello uscirà davvero.

Sarà il gemello di Mary Morstan? Di Moriarty? O di Sherlock stesso nella figura di Sherrinford? O ci stanno trollando un’altra volta? Lo scopriremo tra una decina di giorni, nel frattempo possiamo solo fare teorie (che saranno quasi sicuramente smentite poi dai Mofftiss, ma vabbè).

Più probabilmente Mary ricomparirà nella 4×02 in un flashback o nel Mind Palace.

Credo, infatti, che sia ormai sicuro – a giudicare da quello che si è visto nei vari trailer e nelle foto dal set – che nella prossima puntata Sherlock sarà drogato marcio e tornerà di nuovo il Mind Palace.

Ma facciamo un passo indietro.

Mary Morstan alla fin fine non era una villain, ma solo una donna con un passato ingombrante che voleva cambiare vita. Sparare a Sherlock è stato solo un riflesso di quel passato, una decisione presa in pochi secondi, nonché l’unico modo per zittire Sherlock per qualche ora e capire il da farsi.

Insomma, se fosse stata cattiva perché non è scappata dopo aver scoperto che si era salvato? Perché restare? Se anche fosse stata sotto copertura per Moriarty, come si era ipotizzato, questa copertura era ormai saltata.

Ha invece senso pensare a lei come un agente in pensione che cerca di rifarsi una vita. Inizia a lavorare come infermiera e finisce nello studio del dottor Watson, una brava persona, di cui piano piano si innamora profondamente.

Perché – a dispetto di qualunque sentimento il pubblico possa nutrire nei suoi confronti – una cosa di Mary è certa: ama realmente Watson, anche se non sempre è riuscita a dimostrarlo nel modo più giusto.

Mary

In fondo anche Sherlock glielo riconosce, come le riconosce di provarci davvero a essere una persona diversa. Basti pensare che quando la incontra e l’analizza per la prima volta, non vede ‘la bugiarda’, ma si focalizza su altri suoi aspetti, come l’essere un’amante dei gatti o l’essere disillusa.

L’essere bugiarda passa proprio in secondo piano, quasi inosservato, forse perché si concentra sulla donna allegra, innamorata e gentile che Mary è adesso, e non con il killer spietato che è stata in passato.

Purtroppo, però, il suo tentativo di avere una vita normale era destinato ad avere un finale tragico. Perché – come dice Mycroft – quel tipo di agenti non va in pensione, viene ‘messo’ in pensione in maniera definitiva.

Ed è esattamente quello che è successo. Sherlock ha cercato come ha potuto di proteggerla, di salvarla, ma l’inevitabile appuntamento con la morte a Samarra è arrivato lo stesso.

A rendere ancora più plausibile il fatto che sia morta realmente, oltre alla scena in sé, anche la luce fatta sul suo passato.

Abbiamo anche scoperto il suo nome: Rosamund Mary.

Sì, proprio il nome che ha deciso di dare a sua figlia. Una premonizione? Forse.

O forse più semplicemente anche la nostra Mary sapeva bene che quella ‘vita normale’ era solo una sorta di vacanza dalla sua vera vita e voleva lasciare a John qualcosa di lei.

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