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Benedict Cumberbatch, uno Sherlock nato

Benedict Cumberbatch è l’attore del momento: negli ultimi anni, grazie a Sherlock e ad alcune apparizioni cinematografiche, ha acquisito una popolarità tale da poterlo tranquillamente collocare tra i miglior attori degli ultimi anni. Nello specifico, il suo ruolo di protagonista in Doctor Strange ha ufficializzato questa grande popolarità che aveva già raggiunto i fan della serie Sherlock. Dunque, ecco il punto: chiunque l’abbia vista almeno una volta o la segua, non può aver fatto a meno di pensare che Benedict Cumberbatch fosse nato per quel ruolo. Cerchiamo di capirne i motivi, anche in base a ciò che il personaggio di Sherlock Holmes dovrebbe rappresentare nel nostro immaginario.

benedict cumberbatch

Doverosi, per comprendere la qualità e la personalità dell’attore, sono alcuni cenni biografici. Benedict Cumberbatch nasce a Londra nel 1976 e ha frequentato ben presto una scuola di teatro che gli ha permesso di accedere a quel mondo e soprattutto di diventare uno dei giovani attori più apprezzati nel campo. L’accesso al grande schermo giunse con Amazing Grace” nel 2006, ma la popolarità inizia a crescere quando viene scelto per interpretare Sherlock Holmes nella serie Sherlock della BBC. Necessariamente da ricordare sono poi la sua interpretazione in “The Imitation Game” (la storia di Alan Turing, 2014) e quella nella trilogia de “Lo Hobbit”, in cui presta la sua voce al terribile drago Smaug.

La voce, appunto; essa mi sembra un buon punto di partenza per analizzare la sua pertinenza con il ruolo di Sherlock Holmes. Chi conosce e segue la serie in lingua originale, si sarò ben presto reso conto che la capacità dell’attore di intensificare o abbassare la tonalità della sua voce (per natura molto calda e pacata) è uno dei suoi principali pregi: Holmes ha un modo di parlare, grazie a Benedict Cumberbatch, contemporaneamente arrogante e rassicurante. La supponenza del personaggio è (quasi, ora capiremo perchè) tutta nel suo modo di parlare; ma la tonalità non è l’unico aspetto determinante della sua notevole voce: non dimentichiamo l’importanza dell’accento. L’essere British di Cumberbatch, oltre ad essere completamente in linea con il personaggio, è il tocco definitivo per trasmettere pacatezza e supponenza: quest’ultima può sfociare tranquillamente in arroganza, basta solo che Sherlock alzi la voce. Lo Sherlock Holmes di Conan Doyle è caratterizzato proprio da due aspetti, fortemente legati: il suo essere British e quindi la sua estrema calma e pacatezza; ovviamente, essere pacati e contemporaneamente dire cose che nessuno si aspetta perchè nessuno ha capito può risultare un po’ supponente.

benedict cumberbatch

A questi elementi si aggiunge, non meno importante, quella che noi definiremmo “la presenza” o, più finemente, il portamento dell’investigatore. Sherlock Holmes è descritto da Conan Doyle come un uomo molto magro e soprattutto molto slanciato, il che fa presupporre che apparisse come una persona abbastanza alta. Questo, unito all’eleganza insita nello stile British (ovviamente stereotipato, nessuno qui crede o afferma che tutti i britannici siano calmi ed educati), crea un personaggio che quasi fluttua invece di camminare, tanto è leggero, e che anche quando deve scontrarsi fisicamente con qualcuno non si scompone affatto, ma in due semplici mosse mette a terra il suo nemico.

Benedict Cumberbatch, a causa della sua costituzione fisica (è molto magro ed è alto 183 cm), è riuscito perfettamente a rendere questa sensazione di eleganza e leggerezza.

Cosa quasi per niente riuscita, ad esempio, allo Sherlock Holmes di Robert Downey Jr.: oltre ad essere più piccolo l’attore (circa 10 cm più basso), lo Sherlock del grande schermo combatte, spara, corre, è un vero e proprio uomo d’azione, cosa che ovviamente fa perdere l’idea di compostezza di cui stiamo parlando. Questa eleganza, come si preannunciava prima, è l’altro elemento fondamentale nel definire l’atteggiamento sociopatico di Sherlock verso il mondo.

benedict cumberbatch
Sherlock Holmes nell’episodio natalizio

Tutto questo ci lascia ancora più sorpresi quando pensiamo al fatto che Sherlock è ambientata ai giorni nostri: noi viviamo in un mondo fatto di immediatezza e rapidità, non certo di calma e pacatezza.

Eppure, Benedict Cumberbatch con la sua interpretazione va oltre questi limiti, e riesce ad essere un uomo dell’Ottocento, senza risultare anacronistico.

Tuttavia, l’episodio natalizio mostra il periodo in cui Sherlock dovrebbe trovarsi: la prestazione recitativa dell’attore supera ogni limite finora mostrato ed è consigliabile, per tutti i fan, non perdersi “The abominable bride” per capire ancora meglio quanto l’attore sia nato per essere questo personaggio.