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5 buoni motivi per guardare She-Ra e Le Principesse Guerriere

Il titolo potrebbe trarre in inganno e far sì che alcuni la declassino come un semplice cartone per ragazzi. Nulla di più sbagliato! She-Ra e Le Principesse Guerriere è una serie che parla a tutti e forse è proprio con i più grandi che cerca di stabilire un contatto più diretto. È carica di principi, camuffa abilmente i problemi di attualità rendendoli chiari senza per questo appesantire il racconto. E soprattutto, ha la straordinaria capacità di far stare bene lo spettatore, sottolineando valori positivi e messaggi di speranza. Questa non è neanche la punta dell’iceberg. Di seguito trovate 5 buone regioni per vedere She-Ra e Le Principesse Guerriere e credetemi se vi dico che non ve ne pentirete. La trovate su Netflix.

1) Il potere dell’Amicizia

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L’importanza data all’amicizia in She-Ra e le Principesse Guerriere è fondamentale e lampante fin dal primissimo episodio. La protagonista Adora è cresciuta orfana insieme ai suoi compagni, abbandonati anche loro, facendosi forza a vicenda come una vera famiglia. Dopo aver abbandonato la Zona della Paura e aver abbracciato il suo destino come She-Ra, Adora incontra Glimmer e Bow, amici fin dall’infanzia, che nonostante lo scetticismo iniziale la accolgo e la proteggono.

L’amicizia viene approfondita in tutte le sue sfaccettature: la delusione e la perdita di un amico che si rivela diverso da quello che si era conosciuto, al punto da non riconoscerlo più. Ma anche l’affetto profondo che non si rassegna davanti al rifiuto e al cambiamento. L’amicizia d’infanzia che si trasforma eppure rimane un pilastro saldo a cui aggrapparsi e gli amici nuovi, che aiutano a vedere il mondo con occhi diversi. Amici che non si tirano mai indietro, con cui si litiga e non si è d’accordo, ma che rimangono. Interessante anche come vengano analizzate le dinamiche di gruppo, le gelosie e le competizioni, la voglia di emergere, ma anche la ricerca del porto sicuro che è costituito proprio dai propri compagni.

2) Catradora

Hey Adora!

Catra e Adora sono state amiche fin dall’infanzia, unica certezza in un mondo di caducità. Ma quando Adora scopre di essere She-Ra, Catra sente la distanza tra di loro farsi troppo grande per poter essere colmata. Il suo punto di riferimento le aveva mentito: “Sarò sempre tua amica” le aveva detto a soli 6 anni dopo un litigio furioso. Eppure, non riescono più a comprendersi e da migliori amiche diventano nemiche. Un rapporto conflittuale, di affetto e offesa, di gelosia e nostalgia. Un costante cercarsi e sfuggirsi, ossessionate dal ricordo di quel che erano state e dallo scontro presente. Dietro tutte le provocazioni, l’insicurezza di non essere all’altezza di Adora, la costante paura di essere offuscata dalla luce di lei, c’era in realtà il bisogno viscerale di averla accanto e di non condividerla con nessuno.

È dopo aver toccato il fondo che Catra decide di fare un passo indietro, di sacrificarsi. Ed è a quel punto che Adora non ha più dubbi e tira fuori un potere inimmaginabile per salvare la persona che in realtà non ha mai abbandonato. “Sarò sempre tua amica” continua a ripetere, anche dopo anni e dopo la guerra.

Ciò che spinge i protagonisti a combattere è l’amore, in tutte le sue forme e in tutte le sue espressioni. E, dopo 5 stagioni, finalmente quella che era nata come un’amicizia evolve nella forma d’amore più puro e incondizionato, capace di salvare il pianeta dalla sua imminente distruzione.

3) La storia di Mara e il destino di Adora

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Una delle storyline che personalmente ho apprezzato di più è la storia di Mara, l’ultima She-Ra che si dice essere impazzita. Il nome Mara continua ad assillarci per quattro stagioni, pronunciato nel delirio di follia di Madame Raze e come ammonimento per Adora da Light Hope. Finalmente scopriamo la sua storia e con essa tutta la verità sulle origini della protagonista, sugli Antenati e sull’operazione Cuore di Eteria. Il passato e il presente si intrecciano. Per quanto si sforzi, Adora è una ragazza spaventata, da sempre ligia al dovere e dedita alla propria missione: il suo ruolo come She-Ra non è da meno e lei sente il peso schiacciante della liberazione di Eteria.

Mara ha sacrificato se stessa per evitare che ci fosse un’altra She-Ra sotto il controllo degli Antenati, un macchina da guerra nelle mani del potere. La storia così prende un’altra direzione. Adora, in quanto She-Ra, sente su di sé la pressione e la responsabilità, ma non deve essere così. Può decidere per sé un destino nuovo, diverso. La storia di Mara rompe le catene di Adora, la libera dalle paure, dalle aspettative e dai doveri: l’unica vita che merita di essere vissuta è quella che ognuno sceglie per sé.

4) I personaggi e la loro evoluzione

Uno dei maggiori punti di forza di She-Ra e Le Principesse Guerriere sono i suoi personaggi. Tutti diversi, tutti affrontano un percorso di crescita lampante dalla prima all’ultima stagione. Adora fra tutti che muta al punto da riuscire a fare proprio un potere che pensava derivasse dalla Spada e che, invece, era sempre stato dentro di lei. Catra d’altra parte mostra una profondità emotiva eccezionale: attraversa le fasi del lutto per le perdita dell’amica. Ferita per il suo ammutinamento, cerca di sconfiggerla, ma – suo malgrado – non riesce a farle del male. Ma dopo la depressione arriva la rabbia e il desiderio di vendetta che porta alla distruzione di Eteria stessa. E infine, proprio quando tutto sembrerebbe perduto, arriva la consapevolezza che allontanandola e distruggendola avrebbe finito per distruggere anche se stessa.

O ancora, Glimmer, che con disagio vive la competizione con Adora, costretta sempre a trattenersi per via della madre e – morta Angella – incapace come regina di fronteggiare le minacce. Vediamo la forza della disperazione e l’incomprensione e il conseguente allontanamento. Fino alla presa di coscienza, alla moderazione che aumenta i suoi poteri magici e migliora il suo rapporto con Bow e Adora.

5) La modernità

L’ultimo elemento che merita di essere sottolineato è la modernità non solo dei personaggi e dei messaggi, ma della storia stessa. She-Ra era una supereroina compagna di He-Man and the Masters of the Universe, serie animata degli anni ’80. La trama di base era simile: She-Ra, insieme ai suoi amici lottano per liberare Etheria dalla malvagia tirannia di Hordak, con l’apparizione di He-Man in alcuni episodi.

La trama però non aveva un vero sviluppo e così i personaggi: era una classica serie per ragazzi, con combattimenti e ragazze in gonnella. She-Ra e Le Principese Guerriere, reboot della DreamWorks, dimostra invece una grande attenzione all’attualità. I personaggi perdono la loro bidimensionalità ed escono dallo schermo, diventano persone reali con fattezze reali ed evoluzioni significative e sconvolgenti.

La scelta poi di inserire coppie omosessuali, anzi, di palesare e non solo lasciar intendere che l’eroina e l’anti-eroina si amassero è indicativa della modernità della serie. La modernità non sta solo nel creare personaggi dai corpi più disparati, non per forza snelli e formosi, o nell’inserire protagonisti genderfluid o omosessuali. Ma soprattutto nel non sottolineare nulla di queste cose. Non c’è mai un accenno alle discriminazioni, mai il bisogno di porre l’accento, di spiegare e di dedicare più spazio del dovuto a queste storyline. E mostrare questa realtà è necessaria per i più piccoli, ma soprattutto per i più grandi.

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