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Come sarebbe stata Sex Education se fosse stata prodotta dalla Rai

Caro pubblico mettiti comodo e respira, stiamo per entrare in un universo alternativo per attuare un esperimento sconsiderato, sfacciato… forse, ma decisamente stimolante che riguarda Sex Education. A qualcuno verrà probabilmente la pelle d’oca, ma ormai il manubrio della bicicletta è tra le nostre mani e quindi, come farebbe il buon caro Don Matteo, possiamo solo pedalare in cerca di qualcosa di sconvolgente e, perché no, piccante. Il risultato sarà inaspettato, certo potrebbe essere un successone come Game of Thrones – ce lo auguriamo – oppure un flop per motivi difficili da immaginare in tutta onestà, proprio perché la Rai è da sempre riuscita a soddisfare grandi e piccini con prodotti al passo coi tempi (lo ha dimostrato un annetto fa).

È arrivato il momento di lasciare da parte le parole e di passare ai fatti, perché una volta terminate le puntate de l’Eredità e de I soliti Ignoti potrete guardare la serie che prenderà il posto di Che Dio ci aiuti, ve lo assicuriamo, per i prossimi dieci anni. Sì avete letto bene, immaginate con noi questo futuro roseo e florido dove genitori, figli e osiamo di più, anche nonni, siederanno sul divano felici di sentir parlare di vagi-… ehm forse meglio utilizzare il copione che ci è stato fornito. Dicevamo, di orchidee e di baccelli come se stessero discutendo intellettualmente di un quadro impressionista.

Ma prima di proseguire vorremmo essere totalmente sinceri e dirvi tutta la verità, che sicuramente avrete già intuito: in nome di questo successo abbiamo deciso di sottostare a qualche benevolo consiglio della produzione scegliendo di cambiare titolo, musiche, ambientazioni, personaggi e qualche piccolo passaggio nella sceneggiatura. Sarà un’esperienza difficile da dimenticare.

Molti di voi conoscono la serie con il titolo di Sex Education, ma in questo universo alternativo in cui non è stata Netflix bensì la Rai a produrla si chiamerà diversamente.

Sex education

Dopo numerosi meeting durati poco più di sette ore l’uno, ricchi di discussioni, confronti e proposte innovative la serie si chiamerà Intima Educazione. Contro qualsiasi pregiudizio la rete televisiva si è distinta accettando di inserire nella storia un personaggio gay, ed è stato poi accennato in chiusura dell’ultima riunione l’intento di inserirne un altro non-binary, ma forse dalla sesta stagione. Siamo fiduciosi.

La vicenda avrà per protagonista il giovane Olmo (interpretato da Jacopo Antinori), un ragazzo che desidera dichiarare il suo amore a Maddalena (interpretata da Benedetta Porcaroli), una delle ragazze più attraenti della scuola. Purtroppo Olmo ha un blocco intimo, che neanche la madre Giovanna (Valeria Golino), psicoterapeuta, riesce a risolvere con la terapia. Rispetto alla versione originale di Sex Education (qui la recensione della stagione 3), Intima Educazione porrà l’accento sui sentimenti, sulle farfalle nello stomaco e sul giusto approccio che i giovani dovrebbero adottare parlando di sentimenti e primi amori. Ed è proprio su questo tema che Olmo si scoprirà inaspettatamente ferrato. Si chiederà se questa sua conoscenza dipenda dalle sedute a cui era stato costretto dalla madre, dalla propria timidezza e imbarazzo, dalle lezioni di catechismo o semplicemente dal fatto di voler fare bella figura agli occhi di Maddalena, che lo aiuterà durante le sessioni di consigli sentimentali che il giovane protagonista inizierà a dare ai suoi compagni. Pian piano le cose cambieranno e tutti gli adolescenti di Gubbio (purtroppo non c’erano altri set disponibili) si recheranno nella chiesa sconsacrata e abbandonata per chiedere aiuto al ragazzo.

Ma questo è solo l’inizio di una grande storia fatta di amore e sincerità che vedrà Olmo entrare in contrasto con la madre, fuggire di casa, rifugiarsi nella roulotte di Maddalena, struggersi per il fatto di non riuscire a sbloccare quelle farfalle che gli permetterebbero di godersi la vita. Ci saranno tanti colpi di scena, come quello che riguarda il migliore amico di Olmo, Erminio, che dovrà affrontare dinamiche sociali ben più complesse di quelle causate dall’amore. Questo e altro potrete scoprire in prima serata restando seduti comodamente sul vostro divano.

Non vi diremo altro, già sappiamo di aver catturato la vostra attenzione con dettagli tanto frizzanti, tuttavia vogliamo essere buoni dandovi qualche altro accenno sulle musiche e sulla sigla introduttiva. Decidere quale colonna sonora adottare è stato complesso perché la produzione Rai desiderava qualcosa di semplice, ma noi abbiamo pensato che sarebbe stato controproducente allontanarsi dal consueto format e abbiamo quindi optato per qualcosa che ricordasse gli anni d’oro di Incantesimo, con toni leggermente più drammatici. Sarete sorpresi dall’originalità e dal successo che Intima Educazione (conosciuta nel giusto universo come Sex Education) otterrà tra i giovani grazie a queste melodie d’accompagnamento.

In Sex Education non c’era una vera e propria sigla, ma in Intima Educazione dovevamo inserirla per consegnare qualcosa che fosse più vicina ai tempi della nostra televisione.

sex education

Purtroppo il budget che ci è stato permesso non era molto elevato, ma ci hanno promesso che dalla seconda stagione ci verrà in aiuto la produzione de Il Paradiso delle Signore, quindi anche su questo fronte siamo tranquilli. Parlando però di ciò che andrà in onda nelle prossime sere, vedrete la magnifica Gubbio attraversata a piedi e in bicicletta da Olmo, mentre scena dopo scena al suo fianco si aggiungono tutti gli studenti della scuola superiore “Monte di Venere” a simboleggiare il cammino, le difficoltà e le bellezze che affronteranno. Eravamo indecisi se inserire i nomi in sovrimpressione, spoiler: lo abbiamo fatto.

Come ultima informazione, vi ricordiamo che gli episodi andranno in onda ogni venerdì sera a partire dal 22 dicembre; Natale ci sembrava il periodo migliore considerato anche il successo riscosso da Doc – Nelle tue mani nello stesso periodo.

Ecco, forse alla fine abbiamo davvero rivelato troppi dettagli, avremmo fatto meglio a tacere qualcosa in più ma ormai il danno è fatto. Probabilmente la produzione farà qualche storia, speriamo che dopo tutto ciò non annulli il rilascio delle puntate, perché se così fosse dovremmo tornare nell’universo in cui la serie è prodotta da Netflix con il titolo di Sex Education. Sarebbe un peccato, no?

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