3) Doctor Who
Fin da quando è stata rilanciata nel 2005, Doctor Who ha sempre avuto un andamento piuttosto altalenante, con importanti picchi di ascolti e altrettanto importanti cali. Oltre che valutazioni da parte del pubblico che si sono fatte progressivamente sempre più negative nelle stagioni nate sotto l’ala di Steven Moffat con l’attore Peter Capaldi come protagonista. Una scelta, quest’ultima, che ha segnato una variazione importante rispetto a tutto quello che era stato fatto nelle stagioni precedenti con il primo showrunner Russel Davies. Ciò ha portato alla necessità di un ennesimo cambio di direzione, non soltanto in termini di protagonista, companion, e TARDIS, ma anche di showrunner (a Moffat, nel 2016, è subentrato Chris Chibnall).
Suddetta rivoluzione, di fatto, ha segnato un nuovo inizio per la serie e l’occasione perfetta per permettere a un nuovo pubblico di salire a bordo e ridare vitalità e brio a uno show che iniziava a mostrare chiari segni di affaticamento. In realtà, a detta dei fan, la stagione 11 non è stata altro che un arco narrativo piuttosto scollato e disgiunto, con episodi che mancano di una trama adeguata e personaggi molto poco caratterizzati. L’idea di Chibnall di semplificare Doctor Who per renderlo accessibile a una fetta di spettatori più ampia lo ha reso sì più blando ma poco memorabile.
