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Le serie animate di Star Wars contengono un background inestimabile

Quando ci ritroviamo a parlare e a scrivere di Star Wars, dobbiamo sempre tenere ben in mente un aspetto fondamentale: capire nei confronti di chi ci stiamo rivolgendo. Cosa vogliamo dire con questo? Che, se c’è un brand che può contare una Galassia di differenti tipi di consumatori, questa è proprio Star Wars. C’è chi è ha visto solo i film della Saga principale, chi ha visionato anche gli spin-off come Rogue One e chi ha deciso di approfondire dando un’occasione anche le serie tv live action (o quanto meno, alcune di esse). Ma, scavando più a fondo, troviamo loro, i fan hardcore che hanno trovato pane per i loro denti con numerose serie animate e coloro che, non sazi di ciò, hanno deciso di addentrarsi nel pozzo senza fondo della mitologia starwarsiana fatta di libri, fumetti, videogiochi e chi più ne ha più ne metta.

Escludendo la componente cartacea (altrimenti potremmo stare a parlarvi per ore e ore), siamo qui per provare a convincere coloro che si sono sempre tenuti alla larga dai prodotti animati, perché poco interessati o spaventati dalla mole delle ore di contenuti da recuperare, a dare loro una chance. Il motivo? Oltre a essere particolarmente piacevoli da vedere e a raccontare storie interessanti, esse stanno diventando sempre più importanti per il futuro della saga e la serie Ahsoka, da poco conclusasi su Disney+, non è altro che l’ennesima prova di questo. Lo stesso titolo della serie ci dovrebbe far riflettere a riguardo: Ahsoka, d’altra parte, è un personaggio che nasce e cresce proprio all’interno di un contesto animato e la cui stessa esistenza è stata ignorata da tantissimi spettatori fino al primo approdo nei prodotti live action durante la seconda stagione di The Mandalorian. In tanti, infatti, ignoravano completamente il fatto che, secondo il canone, Anakin Skywalker abbia avuto un’apprendista durante le Guerre dei Cloni.

Ma il personaggio della Togruta è solo uno dei tanti esempi di come, poco per volta, le serie animate, a lungo considerate solo come delle espansioni rispetto al core della Saga della Galassia Lontana Lontana, stiano diventando sempre più fondamentali per la comprensione di tutto.

Star Wars
Star Wars: Rebels (640×360)

In realtà non dovremmo poi stupirci molto di questo: al timone dei progetti delle serie tv live action di Star Wars su Disney+, troviamo infatti Dave Filoni, creativo e sceneggiatore da molti considerato come l’erede spirituale di George Lucas, che, partito proprio dal comparto animato della Saga, ha pian piano scalato i ranghi della LucasFilm, fino ad imporsi come figura di riferimento per quanto riguarda la gestione del canone. Lui il supervisore di Clone Wars, lui il creatore di Rebels, Resistance, The Bad Batch e Tales of the Jedi. E come meravigliarsi di fronte all’entusiasmo di un padre che vuole vedere quelle che, a conti fatti, sono le sue creature prendersi un posto alla ribalta, così da essere conosciute da un pubblico il più vasto possibile?

Ne abbiamo parlato all’interno delle nostre recensioni delle serie tv live action: anche se tutto ciò che è portato su schermo può essere facilmente compreso da chiunque, è innegabile che chi non abbia visto la parte animata potrebbe percepire di essersi perso dei pezzi per strada, conoscenze e personaggi, forse non indispensabili per una comprensione generale, ma sicuramente importanti e di cui viene istintivamente la voglia di scoprire di più. Senza entrare in particolari spoiler, possiamo dirvi che visionando Ahsoka, The Mandalorian e simili, più di una volta ci siamo ritrovati a chiederci come avrebbero reagito gli spettatori ignari del background di serie come Clone Wars e Rebels di fronte a parecchi personaggi e situazioni proposti. Cosa avranno pensato coloro che non hanno mai conosciuto Zeb, Sabine ed Hera di fronte alle versioni in carne ed ossa di quelli che fino a poco prima erano stati sempre e solo dei personaggi animati? Richiami, rimandi e citazioni a particolari avvenimenti della mitologia starwarsiana che potrebbero solo aver incuriosito gli spettatori più casuali, ma che hanno fomentato ed emozionato come non mai i fan delle serie animate!

Tales of The Jedi (640×360)

Questo perché, potendo contare dalla sua su un ragguardevole minutaggio che ha permesso loro di esplorare tanti nuovi pianeti e introdurre elementi inediti nella Saga, le serie hanno finito per espandere (e non di poco) la già ricca mitologia di Star Wars. Che dire, per esempio, delle famose Guerre dei Cloni, che ci hanno permesso di conoscere pienamente il significato della lotta, facendoci vedere come i Jedi venissero sfruttati come soldati più che come portatori di pace? E come non citare la cura con cui una serie come Star Wars: Rebels ci ha mostrato davvero il conflitto contro l’Impero e le nefaste conseguenze che tale oscura potenza ha inferto alla gente di tutta la Galassia? Ma non solo: le serie animate hanno infatti finito per approfondire notevolmente dei concetti che nei film non avevano mai avuto modo di essere esplorati a fondo, come le tante sfumature dietro al concetto di Forza, e al misticismo legato ad essa.

Ma al di là di ambientazioni suggestive e di elementi legati alla lore del franchise, quello che più colpisce della maggioranza delle serie animate di Star Wars e che rappresenta la sua forza sono i personaggi, individui interessanti e ben tratteggiati, sia per quanto riguarda protagonisti che antagonisti, dotati di un carisma tale da spingere i fan a chiedere di poterli vedere ancora in carne e ossa. Sono le loro storie e il loro vissuto, parzialmente accennate in prodotti come The Mandalorian, The Book of Boba Fett e Ahsoka, che dovrebbero spingervi a voler recuperare al più presto le serie animate!

Star wars
Anakin e Ahsoka (640×360)

Con questo vogliamo dire che tali prodotti di Star Wars siano assolutamente perfetti? Non proprio.

Dire che serie come Clone Wars, Rebels e The Bad Batch non manchino di difetti equivale a dire il falso, questo perché uno spettatore non abituato a tale genere di prodotti potrebbe non apprezzare particolarmente l’affollata presenza di filler e di episodi dalla marcata verticalità. In particolare, poi, a causa di alcune problematiche nella distribuzione delle puntate, la visione di Clone Wars risulta alquanto difficoltosa. Essa necessita, infatti, la consultazione di particolari guide che spieghino il corretto ordine cronologico con cui visionare il tutto. Nonostante questi difetti e un’ovvia componente infantile dovuta al target di riferimento (che deve rivolgersi in primis ai più piccoli), quel che possiamo dire è che vi consigliamo comunque di dare una possibilità alle serie animate della Saga non solo per poter comprendere così meglio alcuni aspetti della mitologia starwarsiana (che siamo sicuri diventeranno sempre più importanti), ma anche per poter essere intrattenuti da prodotti sì leggeri, ma capaci di grande profondità e di regalare storie epiche in perfetto stile Star Wars.

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