Quello della sitcom è un genere che piace, che da decenni si evolve senza passare mai di moda e che ci ha regalato alcune delle serie tv più famose di sempre. Il mio amico Arnold negli anni Ottanta, Friends nei Novanta, How I met your mother nei Duemila e Modern Family negli anni Dieci sono solo 4 esempi di sitcom che hanno inciso il loro titolo nella storia della serialità e che hanno contribuito a rendere il genere quanto di più adatto a tutti ci possa essere. Ma limitare le sitcom ben fatte a quelle americane che sono riuscite a diventare famose in tutto il mondo (e contemporaneamente anche un po’ mainstream) sarebbe riduttivo e non darebbe al genere molti degli onori e meriti che invece ha, e che sono dimostrati spesso anche da prodotti che purtroppo non sono riusciti a sbancare.
Prendiamo per esempio le sitcom britanniche, il 99% delle volte meno conosciute delle serie dello stesso genere Made in USA, ma altrettanto spesso assolutamente di pari livello. Alcune di queste sono semi-sconosciute e molto sottovalutate, cosa che non è solo un peccato ma un vero e proprio spreco.
E quindi oggi non solo ne parliamo stilando la lista delle 6 sitcom britanniche più sottovalutate e probabilmente ancora non viste dal grande pubblico, ma ne facciamo una sorta di carta d’identità con tutte le informazioni necessarie per conoscerle meglio e, si spera, per recuperarle.
1 – Extras
Anni: 2005-2007
Stagioni: 2
Episodi: 12 + speciale natalizio
Storia: Se avete apprezzato la versione britannica di The Office o After Life, Extras è sicuramente tra le sitcom britanniche che fanno per voi. Creata da Stephen Merchant e Ricky Gervais (qui una lista delle sue 7 uscite più ciniche), che ne è anche l’attore protagonista, Extras entra nel magico mondo dell’intrattenimento seguendo le vicende di Andy e Maggie, che di mestiere fanno le comparse. Mentre l’ambizione di Andy è quella di avere ruoli di maggiore rilievo nelle produzioni alle quali partecipa, la volontà di Maggie è più semplicemente quella di continuare a fare la comparsa. In ogni episodio ci sono guest star che appartengono al mondo del cinema o della serialità e la serie nella sua totalità riesce a essere una bella critica – in ovvio stile Gervais – del settore. E, a proposito di critica, le recensioni su Extras sono state per la stragrande maggioranza molto positive, rendendola un successo che si è anche portato a casa premi prestigiosi.
2 – Vicious
Anni: 2013-2016
Stagioni: 2
Episodi: 12 + 2 episodi speciali
Storia: Freddie e Stuart sono una coppia che vive insieme da ormai quasi 50 anni. Freddie, interpretato da Ian McKellen, è un attore che non ha mai visto decollare la sua carriera e che continua a fare provini dopo i quali non viene richiamato o che gli permettono di interpretare ruoli di second’ordine che lui promuove come grandi parti. Stuart invece, interpretato da Derek Jacobi, è un ex barista ben più sensibile del suo compagno, un uomo che pur avendo un ottimo rapporto con sua madre non è mai riuscito a parlarle della sua relazione.
Vicious si struttura proprio sui continui battibecchi tra i due, nonché sulle relazioni che intercorrono tra loro e tutta una serie di personaggi che, facendo un po’ come gli pare, gli si presentano in casa, come la loro amica Violet. Vicious è una di quelle sitcom britanniche che non soltanto fanno sorridere, ma mettono al centro del racconto due personaggi come se ne sono visti ben pochi. E quindi, tanto per ribadirlo, va proprio recuperata.
3 – Big Boys
Anni: 2022 – in produzione
Stagioni: 1
Episodi: 6
Storia: Siamo nel 2013. Jack è un timido studente diciannovenne che ha appena cominciato l’Università, poco propenso alla classica vita sociale da college e alle prese con la necessità di affrontare il dolore per la perdita di suo padre avvenuta due anni prima. All’Università Jack incontra Danny, più grande di lui e ben più avvezzo alle serate fuori e al divertimento, anche se lui stesso deve fare i conti con questioni che riguardano la sua salute mentale.
Big Boys è raccontata dal punto di vista di un Jack ormai più grande, e il narratore della storia è proprio Jack Rooke, creatore della serie al quale è più che semplicemente ispirato il personaggio del protagonista. Jack affronta non soltanto il dolore, ma anche i cambiamenti legati al periodo di vita nel quale si trova, nonché i primi approcci con la scoperta di se stesso e della sua sessualità. Temi importanti trattati con l’ironia ma anche con la riflessione di chi li ha vissuti sulla propria pelle, senza mai dare nulla per scontato.
4 – Spaced
Anni: 1999-2001
Stagioni: 2
Episodi: 14
Storia: Daisy e Tim, due ragazzi sulla ventina che si sono da poco conosciuti in un bar, decidono di fingersi una coppia per riuscire ad accaparrarsi un appartamento conveniente a Londra. Spaced segue le loro vite: la loro recente conoscenza che comincia a svilupparsi in qualcosa di sempre più profondo, i tentativi di sfondare a livello professionale e tutte le avventure/disavventure che gli capitano, a volte alquanto surreali.
Questa sitcom britannica è un concentrato di riferimenti alla cultura pop, a musica, film, fumetti e chi più ne ha più ne metta, nel tentativo riuscito di rivolgersi a una generazione che di questa cultura si nutriva e si nutre ancora. Ciò ha contribuito a rendere Spaced un prodotto apprezzato anche se un po’ di nicchia, e le nomination ottenute sia ai BAFTA che agli Emmy da entrambe le stagioni non fanno che confermare quanto sia tra le sitcom britanniche che meritano di essere recuperate.
5 – Fawlty Towers
Anni: 1975-1979
Stagioni: 2
Episodi: 12
Storia: Al primo posto nella lista 100 Greatest British Television Programmes stilata dal British Film Institute nel 2000, Fawlty Towers è stata scritta da John Cleese e Connie Booth, che ne hanno anche preso parte come attori. La trama è ambientata all’interno del Fawlty Towers, un albergo fittizio sulla costa inglese, e segue i vari e spesso inutili tentativi dell’albergatore Basil Fawlty di innalzare il tono e la percezione che i clienti hanno del suo hotel. Insieme a lui e a sua moglie ci sono tutti i dipendenti dell’albergo, ognuno dei quali viene coinvolto in iniziative complicate ed equivoci che non fanno altro che mettere tutti in difficoltà, senza quasi mai raggiungere gli obiettivi prefissati.
La serie ha avuto un successo enorme negli anni Settanta, ed è stata di ispirazione non soltanto per i remake americani che sono stati realizzati, ma anche per buona parte delle sitcom dello stesso tipo prodotte successivamente. E se cercate un motivo in più per recuperarla, quest’anno è stato anche annunciato un sequel che vedrà nuovamente all’azione John Cleese.
6 – Chewing gum
Anni: 2015-2017
Stagioni: 2
Episodi: 12
Storia: Sicuramente la più semplice da trovare in streaming tra le serie inserite in questa lista (è infatti parte del catalogo di Netflix, e qui elenchiamo le migliori sitcom secondo IMDb), Chewing Gum segue le vicende della ventiquattrenne Tracey Gordon. La ragazza è cresciuta in una famiglia molto religiosa e sente che per lei è arrivato il momento di scoprire il mondo in modo indipendente, tra le altre cose – essendo ancora vergine – cominciando a fare sesso.
La protagonista Michaela Coel, anche creatrice della serie, ha vinto un BAFTA come migliore attrice in una commedia per il suo ruolo di Tracey, capace di raccontare la contemporaneità con occhi ironici, curiosi e nuovi utilizzando eventi quasi paradossali ma anche comprensibili e condivisibili. La critica ha apprezzato molto il lavoro svolto nella narrazione di Chewing Gum, e anche se è una tra le sitcom britanniche che sono ancora parecchio sottovalutate dal pubblico, è giunto il momento di recuperarla e di darle lo spazio che merita. Provare per credere.