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Davvero le Serie Tv ci fanno trascorrere più tempo con le nostre famiglie?

Lo sappiamo, sembra un’espressione assurda. Eppure se ci fermiamo un attimo a riflettere e lasciamo passare il momento della reazione di “pancia” non suona poi così strano. Non è un fenomeno così recente quello delle Serie Tv. Sono cambiate in modo sorprendente, ma, seppur declinate diversamente, sono parte integrante della nostra vita da decine e decine di anni. Le Serie Tv hanno accompagnato la nostra infanzia. Ci hanno sostenuto nell’adolescenza. E ci stanno appagando sempre più nella maturità.

Lo stesso discorso vale per le generazioni prima delle nostre. Quelle dei nostri fratelli più grandi, dei nostri cugini, zii o genitori. Dalla fine degli anni ’50 con l’avvento della televisione nelle nostre case l’intrattenimento seriale è stato un aggregante familiare come il varietà o lo sport. Ma siamo restii ad ammetterlo.

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Ci piace immaginare che la coesione familiare nasca da altro. Ed è certamente così. Ma una piccola parte di questo più o meno grande collante è anche dato dalle Serie Tv. Tanto dipende dal significato che diamo alla parola “famiglia”. Questa infatti è declinabile in una moltitudine di accezioni e declinazioni e così prende forma nella mente di ognuno di noi in virtù della nostra esperienza.

Mentre scriviamo o leggiamo queste parole potrebbe, a seconda della nostra età, risalirci alla memoria l’immagine di una famiglia fine anni ’60 seduta davanti a un televisore in bianco e nero. Tutti attendono ad esempio che inizi la sigla di Furia, cavallo del West. O solo qualche anno dopo, diciamo sul finire degli anni ’70, un’altra famiglia a tavola guardando Happy Days. Arrivando agli anni ’80 e poi ’90 il numero di ricordi che ci affiorano varierebbero a seconda dei gusti, ma resterebbe analoga l’atmosfera.

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Qualcosa a onor del vero è però cambiato. Il coinvolgimento. Mentre fino alla metà degli anni ’90, al netto di alcune rare eccezioni come l’onirica Twin Peaks, la serialità televisiva si limitava all’intrattenimento puro, negli ultimi vent’anni è divenuta via via più “impegnata”. Questo cambiamento ha conseguentemente variato anche il nostro modo di vedere le Serie Tv. Dal finire dello scorso millenio l’impegno richiesto per la fruizione di questo prodotto è aumentato proporzionalmente alla qualità stessa delle Serie e agli investimenti per le nuove produzioni. Le sottotrame che attraversano gli episodi e i singoli temi trattati divengono motore di dubbi, domande, ipotesi e interesse trasversale. La diffusione del web non fa altro che diventare megafono sociale di un processo che nasce e si sviluppa inizialmente su scala familiare.

Ma come è accaduto tutto ciò?

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Riprendendo l’immagine iniziale della famiglia anni ’60 vediamo che l’elemento che fungeva da collante (in questo specifico aspetto che stiamo trattando) era la televisione. Intesa proprio come l’elettrodomestico. Era la novità teconologica che stava entrano in tutte le case. Era la possibilità di avere un cinema in casa. Ci si sedeva tutti insieme a guardare la “scatola dei sogni” prima ancora che il suo contenuto. Nei decenni successivi invece è un altro l’aspetto determinante: il palinsesto. Dalla metà degli anni ’80 e lungo tutti gli anni ’90 lo spettatore rappresenta la quintessenza della passività. Le emittenti televisive determinano il come, cosa e quando di ciò che andrà visto.

I palinsesti settorializzano principalmente per fasce orarie la tipologia dei programmi. Infanzia e adolescenza nel pomeriggio. Intrattenimento in prima serata. Film di nicchia in seconda serata. Giusto per fare alcuni esempi. In questi anni la principale aggregazione televisiva risiede nei film e soprattutto nel noleggio. Spopolano videonoleggi e la riproduzione “on demand” ante litteram mediante DVD. La frase più diffusa era probabilmente:

che film ci noleggiamo stasera?

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Dagli anni duemila, ma soprattutto in questi ultimi, il cambio è epocale. Ancora una volta variazioni di grande portata dipendono prima di tutto dal mezzo di supporto più che dal mero contenuto. Stiamo parlando delle piattaforme di trasmissione “on demand“. Mezzi che permettono di poter fruire in qualsiasi momento del prodotto che si vuole. Lo spettatore non è più passivo (o quanto meno lo è in misura minore). Oggi si può decidere cosa vedere e quando. Di conseguenza con chi.

Le Serie Tv stanno sempre più affiancando e talvolta sostituendo lo storico contenitore dell’intrattenimento visivo: il cinema. Questo processo ha favorito sempre più la possibilità di condividere e partecipare insieme alla propria famiglia a questi momenti dedicati alla visione comune. Il piacere stesso di passare una serata sul divano a fruire di un prodotto di qualità in compagnia di persone a noi vicine diventa un valore aggiunto alla costruzione di un rapporto affettivo.

Questo aspetto su scala sociale è stato intuito dalle stesse Case di produzione che per prime al giorno d’oggi sfruttano ogni mezzo di comunicazione per portare lo spettatore a un confronto. Questo avviene invitando lo spettatore a confrontarsi, condividere e commentare ogni singola scena, episodio o stagione venga trasmessa. Quello che avviene nell’intimità delle nostre case mentre gustiamo la visione di qualcosa con la nostra famiglia viene poi riverberato nel web come cassa di risonanza di ciò che fruiamo. Possiamo quindi dire che la simbiosi tra i nuovi mezzi di visione seriale e la qualità dei prodotti stessi è divenuta sempre più negli anni una sorta di mondiale “circolo letterario” dove ci troviamo a confrontarci e speculare su temi ed elementi che ci vengono volta per volta sottoposti mediante nuove Serie Tv.

Possiamo quindi finalmente rispondere alla nostra domanda inziale: sì, le Serie Tv ci fanno passare più tempo in famiglia. Il nuovo modello preposto di serialita unito al mezzo di distribuzione favoriscono ogni possibilità di massimizzare il coinvolgimento di tutta la famiglia. Genitori e figli, mariti e mogli, e ogni altro componente ha a disposizione ciò che vuole quando vuole. I prodotti trasversali mettono d’accordo fascie di età e genri diversi rendendo, anzi favorendo come abbiamo visto, confronti e commenti. Tutto questo ci concede il grande vantaggio di avere a disposizione una (valida!) scusa in più per sederci sul divano, magari con una bella dose di pop corn, a guardare una nuova puntata con la nostra famiglia.

Di fatto questa nuova modalità di tempo passato in famiglia a guardare Serie Tv ha sostituito l’ancestrale bisogno dell’uomo di sedersi attorno a un fuoco per raccontare storie.

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