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6 Serie Tv sci-fi ingiustamente cancellate che ancora gridano vendetta

3) Terminator: The Sarah Connor Chronicles

Lena Hadey nei panni di Sarah Connor
Credits: FOX

Quando andò in onda per la prima volta nel 2008, la serie sembrava avere tutti gli elementi giusti. Eppure ciò che sorprese fu che The Sarah Connor Chronicles non si limitava a riproporre la formula “robot contro umani” o a far leva sul successo della saga cinematografica. Al contrario, si è infilata nelle crepe di quella stessa “mitologia” per esplorarne gli aspetti più umani: il trauma, la paranoia, il senso di colpa, la maternità come campo di battaglia.

Lena Headey (prima che diventasse Cersei Lannister) offre una Sarah Connor intensa, continuamente in bilico tra l’essere madre e guerriera. La serie osava fare domande che il franchise principale non si era mai posto con altrettanta delicatezza. Non si trattava solo di fermare Skynet, ma di domandarsi se il futuro fosse davvero scritto. E, più ancora, se le persone che vivono con la consapevolezza della fine possano ancora essere salvate, in primis da se stesse.

La seconda stagione della serie tv sci-fi andò in onda nel bel mezzo della crisi economica del 2008, con ascolti in calo e una Fox già famosa per tagliare via produzioni ambiziose.

Il network esitava, interferiva, e alla fine cancellò la serie nel 2009, lasciandola sospesa su uno dei cliffhanger più sconvolgenti e intriganti dell’intero universo Terminator. Un salto nel tempo, un John che approda in un futuro dove nessuno lo riconosce, dove la leggenda non si è ancora scritta. Era un rovesciamento totale del mito: e se il Messia del futuro non fosse mai diventato tale?

Non c’è mai stata una terza stagione né un epilogo. Solo quella strana sensazione che The Sarah Connor Chronicles fosse arrivata troppo presto. In un’epoca come quella attuale, dove il pubblico è più pronto ad accogliere serie stratificate e riflessive (da Westworld a Severance), la serie tv sci-fi avrebbe forse avuto una vita più lunga.

4) Firefly

I protagonisti della serie tv sci-fi firmata da Joss Whedon
Credits: FOX

Era il 2002, e Joss Whedon, già noto per Buffy (in arrivo con un revival!), decise di spingere più in là il confine tra i generi. Così prese la frontiera americana, la polvere e la inserì all’interno di un contesto totalmente fantascientifico. Il risultato di questo esperimento fu Firefly, un western spaziale dal sapore space opera che prendeva gli insegnamenti migliori di Star Wars.

Il cuore della storia è la Serenity, una nave sgangherata comandata da Malcolm Reynolds, ex soldato che ha perso una guerra e ora vive alla giornata facendo lavoretti ai limiti della legalità con il suo equipaggio. Che, tra parentesi, è fantastico. C’è la meccanica nerd col sorriso tenero, il mercenario coatto, la cortigiana elegante, una ragazzina con poteri psichici, un pastore misterioso.

L’episodio pilota della serie tv sci-fi, pensato per introdurre il mondo e i personaggi, fu scartato a favore di una puntata più “action”, secondo i dirigenti, sbagliando di gran lunga il target.

Cancellata dopo soli 14 episodi (di cui solo 11 trasmessi all’epoca), Firefly è diventata solo con il tempo un cult televisivo. I fan — gli stessi che oggi abitano le fiere sci-fi, le convention, i forum digitali — l’hanno tenuta in vita, citandola, difendendola, invocandone il ritorno. Persino nel suo epitaffio, un film nel 2005 (Serenity) che rappresenta l’addio definitivo, ma anche un’ultima prova d’amore.

Ciò che colpisce di Firefly, a distanza di oltre vent’anni, non è solo ciò che è stato. È ciò che avrebbe potuto essere. Le trame lasciate in sospeso, i personaggi appena abbozzati, gli arcani dell’universo appena suggeriti. Ogni episodio mostrava un un angolo nuovo dell’universo e ce ne sarebbero stati molti altri, se solo avessero avuto il tempo. Insomma: Firefly è una perla sci-fi che non ha avuto il tempo che meritava. Divertente, originale, piena di cuore. Se ti piacciono le storie con personaggi che sembrano veri, astronavi malmesse e un po’ di sparatorie tra una battuta e l’altra, non puoi perdertela.

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