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Le 10 scene drammatiche più divertenti nella storia delle Serie Tv

Quante volte la scena di una serie ci ha incollati allo schermo per la sua drammaticità? Ma quante di queste vi hanno fatto anche ridere? Non tantissime probabilmente. In effetti capita di rado, magari non ce ne accorgiamo, ma le serie – drammatiche o comiche che siano – a volte sanno regalarci dei momenti in cui la logica vorrebbe una catarsi emotiva, magari qualche lacrima, momenti di pathos e immedesimazione con i personaggi tali da bloccare il respiro. Eppure una parte di noi vorrebbe ridere o magari lo stiamo proprio facendo in barba ai contenuti e ai toni della scena sullo schermo, dannatamente drammatica. Se vi capita, tranquilli. È perfettamente normale. Anzi, è una reazione auspicata da chi quella scena l’ha scritta. A volte ci sono scene di commedie scritte per essere drammatiche lì per lì ma dall’esito volutamente esilarante, ma anche dettagli divertenti in scene drammatiche di serie drammaticissime o ancora personaggi che si prestano a far sorridere anche nei momenti più drammatici. Insomma, ci sono soluzioni praticamente infinite per strapparvi un sorriso quando non dovreste (secondo voi, che poi mica è vietato, no?).

È giunto quindi il momento di designare – in ordine puramente casuale – quelle che sono secondo noi le scene drammatiche più divertenti nella storia delle serie tv. Attenzione alla posizione numero 6 perché si ride di brutto!

1) Il plasma rotto (The Office)

Serie

A cena da Michael (The Dinner Party) è il tredicesimo episodio della quarta stagione di The Office US. È uno degli episodi più apprezzati della serie dove la tragicomicità di eventi, personaggi e relazioni è al suo meglio. Tutto inizia con una cena per coppie organizzata a casa di Michael alla quale vengono quasi costretti a partecipare Andy, Angela, Jim e Pam. La relazione tra Michael e Jan è fortemente disfunzionale e chiaramente sbilanciata verso Jan – in posizione dominante – generando imbarazzo tra gli astanti. Unica consolazione di Michael, qualche cianfrusaglia, il suo amato Dundie Award e un piccolissimo TV al plasma costato “la bellezza di” 200 dollari. Quasi tutto l’episodio è un crescendo di tensione e comicità ed è davvero difficile decidere se ridere o provare quasi compassione per il povero Michael, vittima del suo infantilismo e incapace di reagire a Jan. Al culmine dell’imbarazzo generale – quando viene fuori che la cena è un pretesto per convincere gli impiegati a investire nella neonata attività di vendita di candele – la lite esplode tra i due e Jan distrugge il plasma lanciando il Dundie di Michael contro lo schermo. L’impatto del Dundie sul plasma è il frame esatto in cui si potrebbe fotografare l’esplosione dopo lo spannung. Il dramma della separazione è ormai concreto. Si ride (eccome se si ride!) ma si soffre e si tifa (sempre) per Michael Scott.

2) Pizza di riconciliazione (I Sopranos)

Le scuse di Tony Soprano si accompagnano sempre a una pizza in cartone. È il suo modo di riappacificarsi con gli affetti, ma anche con se stesso. Non il trancio, ma il cartone intero come sinonimo di convivialità, quella che viene negata a Tony dopo l’ennesimo tradimento nel quinto episodio della quinta stagione de I Sopranos. Il rientro a casa accompagnando il figlio A.J. con una pizza in mano servita come un mazzo di fiori, meglio di un mazzo di fiori. Reciproche accuse, volano e controvolano un paio di f**k you e il cartone che dalle mani di Carmela viene lasciato cadere con precisione in mezzo all’ingresso tra i piedi dei due. Il tonfo sordo sulla moquette per Tony è l’affronto, per Carmela l’ultima parola. Lei va via vincitrice sconfitta, lui furente esce sbattendo la porta. C’è davvero poco da ridere. Ma la pizza è ancora nel campo e la ripresa va avanti. Tony rientra. Raccoglie la pizza per portarla fuori e avere l’ultima battuta sulla scena sospesa tra il dramma di una separazione inevitabile e la sacralità del rito della pizza. La pizza offerta per scusarsi è l’orgoglio piegato al buon senso e all’amore. E il sacrificio d’orgoglio di Tony Soprano non può e non deve essere cestinato. Il sacrificio d’orgoglio e la pizza di un boss non possono andare sprecati. Tony è rientrato a salvare la pizza, il dramma è stemperato in maniera sottile e allegorica. Ora è permesso ridere. E riflettere.

3) Pizza di riconciliazione 2 (Breaking Bad)

Breaking Bad

Il dramma della scena de I Sopranos che viene stemperato nel finale verrà ripreso iconicamente da Breaking Bad che omaggerà I Sopranos (ufficiosamente, il parallelismo è lapalissiano ma mai confermato) con una scena in cui i tempi e le relazioni tra i personaggi quasi si sovrappongono alla serie con James Gandolfini. Nel secondo episodio della terza stagione Walter White accompagna Walter Jr. a casa e tenta la riappacificazione pizza-dotato con Skyler. Segue discussione coniugale, esito negativo, pizza fuori alla porta. Anzi no, lanciata sul tetto in maniera così perfetta da poter essere ancora servita in una cena di riappacificazione di un universo parallelo. E il lancio rabbioso della pizza che fuoriesce dal cartone per poggiarsi come un frisbee sul tetto fa ridere anche più della pizza salvata da Tony e diventerà una scena talmente epica ed esilarante da costringere Vince Gilligan – nel 2015 – a chiedere ai fan di smetterla di lanciare pizze sul tetto dell’abitazione dei nuovi residenti della casa di Albuquerque.

4) La lezione di yoga (After Life)

After Life

La lezione di yoga di Tony in After Life è il paradigma della commedia drammatica. La scrittura e l’interpretazione di Ricky Gervais sanno sintetizzare in maniera perfetta il senso di rabbia, angoscia e humor della serie. E in After Life si tocca tutto: la disperazione di Tony per la perdita della moglie, la rabbia quotidiana, vomitata senza neanche un conato di contegno, Tony e il suo senso di onnipotenza di fronte al giudizio sociale. E fa tutto maledettamente ridere. Lo yoga apre la seconda stagione e sapere che Tony accetta di accompagnare Matt alla sua solita lezione per dare una possibilità alla meditazione zen già apre scenari con picchi di comicità unici. La scena prometterebbe di far ridere ma è fin da subito evidente l’insofferenza di Tony, la scarsa fiducia nel metodo zen e la voglia di farla finita (in tutti i sensi) che aumenta piuttosto che diminuire. Poi c’è lui, l’insegnante che invita tutti al rilassamento facendo però fastidiosi rumori con il naso. Tony prova a non dar peso ai rumori che diventano sempre più insistenti. La tregua dichiarata dal protagonista vacilla, il naso dell’insegnante continua a ritirare dentro muco, Tony si mantiene. Lo spettatore già ride ma il senso di fastidio di Tony è tangibile al punto tale che si inizia a percepire lo stesso fastidio di Tony. E l’insofferenza diventa dramma al punto tale che il protagonista non regge più, scatta in piedi e da il peggio del peggio di sé. Le risate non sono solo permesse ma garantite.

5) Il campanello di Hector Salamanca (Breaking Bad)

Breaking Bad

Momenti tesi in Breaking Bad ne abbiamo? Certo. Drammatici? Caspita! Eppure c’è un personaggio che riesce a portare sullo schermo dramma, tensione e irresistibile vis comica in un colpo solo: zio Hector Salamanca. L’anziano zio di Tuco è un ex trafficante del cartello, e la sua paralisi quasi totale gli consente solo di gettare occhiatacce a chiunque e suonare un piccolo campanello da hotel per attirare l’attenzione e rispondere sì o no. Sono parecchie le situazioni in cui lo sguardo e il campanello di Hector catalizzano la tensione e l’attenzione dello spettatore, eppure la consapevolezza di essere fondamentale per lo sviluppo delle vicende – malgrado i limiti fisici del personaggio – gli conferisce una forza espressiva che amplifica la drammaticità degli eventi. Ma bisogna anche ammettere che la scena in cui un anziano e mefistofelico tetraplegico decide il destino di Jesse Pinkman con la forza del suo dito indice e un campanello fa maledettamente ridere (episodio 3 della seconda stagione). Nell’episodio Hank prova a smascherare le bugie di Jesse facendolo identificare da Hector Salamanca che inizialmente sembra voler aiutare la DEA nelle indagini ma alla fine si rifiuta di collaborare e salva (con evidente dispiacere) la pellaccia al ragazzo. Noi, morti dalle risate. Jesse sicuramente un po’ meno.

6) La prova antincendio (The Office)

Serie

All’inizio dell’episodio 14 della quinta stagione di The Office US (Stress Relief – parte prima) la realistica esercitazione antincendio organizzata da Dwight K. Schrute parte con le premesse goliardiche di ogni situazione comica di The Office, ma il realismo è davvero troppo e il panico più totale dell’intero ufficio lascia presagire che qualcuno stia per farsi male sul serio. Ok, forse qui di drammatico sembra esserci poco. Ma ai più attenti (e magari a una seconda visione) non sfugge che tutti gli impiegati – tranne Dwight ovviamente – sono presi da una vera e propria crisi di panico. Persino l’imperturbabile Jim esce dal suo personaggio calmo e posato per salvarsi la pelle. Quando iniziano a volare oggetti di scena e fotocopiatrici dalle finestre per creare vie di fuga verrebbe quasi da pensare che gli attori non abbiano seguito un copione e che la scena – come tante altre nel corso della serie – sia stata improvvisata senza uno script vero e proprio. Dramma nel dramma è il finale di scena dove Stanley Hudson ha un attacco di cuore dovuto allo stress da panico e Michael tenta un’improbabile rianimazione. Inutile specificare che l’esercitazione antincendio (Fire Drill) fa morire dal ridere e i due episodi di Stress Relief sono stati acclamati come tra i migliori e più divertenti di tutta la serie.

7) Il funerale del padre biologico (Dr. House)

Serie

Dr. House è la serie medical che meglio ha saputo essere drammatica e comica senza snaturare la profondità e complessità dei protagonisti. Gregory House incarna il cinismo più spietato e il suo essere costantemente inopportuno lo rende un personaggio esilarante malgrado i demoni interiori con cui deve convivere. Nel quarto episodio della quinta stagione (Impronte genetiche – Birthmarks) il protagonista viene sedato e costretto con l’inganno a partecipare al funerale del proprio padre con il quale non ha mai avuto rapporti, accompagnato dal fidato James Wilson. Durante il viaggio House confessa all’amico di non essere convinto che l’uomo defunto sia effettivamente il suo padre biologico. I dubbi risalirebbero a quando aveva 12 anni quando scoprì che il padre, durante il concepimento, era di stanza a Okinawa per un’esercitazione militare. L’arrivo della coppia di amici al funerale è toccante e drammatico al tempo stesso. La madre di House lo invita a un discorso sul pulpito, lui accetta suo malgrado e accenna qualche parola che viene strozzata da un pianto appena accennato. La testa è bassa, il momento è triste, il dramma è evidente. Wilson quasi si commuove davanti a quello scampolo di umanità dell’amico che lascia il pulpito verso il feretro del padre. Così si china per baciarlo, dargli un ultimo saluto e… prelevargli un campione di lobo dell’orecchio per un’analisi genetica comparata. Tipico di House.

8) Baby Yoda beve la zuppa (The Mandalorian)

The Mandalorian

Gran parte del successo di The Mandalorian, serie di successo dell’universo di Star Wars, è dovuta alla presenza del tenero e docile Grogu, rinominato Baby Yoda dalla fanbase vista l’appartenenza del cucciolo alla stessa specie del maestro Yoda. Fatta eccezione delle scene in cui Baby Yoda fa utilizzo dei suoi poteri jedi, quasi ogni scena con il piccolo protagonista riesce a strappare un sorriso. Malgrado i 50 anni (la specie di Yoda invecchia molto lentamente) Grogu è un cucciolo e come tale si comporta. Il cacciatore di taglie mandaloriano (Mando, soprannome del protagonista Din Djarin) ha deciso di prendersi cura di lui per salvarlo dalla Nuova Repubblica intenzionata a carpire i segreti del suo potere e le loro avventure – scritte e dirette da Taika Waititi – sono colorate di toni cupi e drammatici come nella migliore tradizione dei film western a cui la serie è dichiaratamente ispirata. La dolcezza di Grogu è un vero contraltare alla drammaticità dell’azione nelle scene, ma una delle scene in cui la simpatia di Baby Yoda ha lasciato indelebilmente il suo marchio umoristico è sicuramente quella del primo incontro tra Mando e Cara Dune nel quarto episodio della prima stagione (Il Rifugio): Cara attacca Mando non sapendo se sia una minaccia o un potenziale alleato e il duello è senza esclusione di colpi. L’azione la fa da padrona e i due stanno per blasterarsi a vicenda quando vengono interrotti da un fastidioso rumore. L’inquadratura si sposta su Baby Yoda che sta risucchiando la zuppa e fissa i due duellanti come a voler dire “quindi? che vogliamo fare?”. La scena è silenziosa e dura davvero il tempo di pochi secondi ma sono sufficienti per stemperare tutta la tensione dell’azione e focalizzarci su Mando che chiede a Cara se le va un po’ di zuppa. Lo sappiamo, raccontarla non rende l’idea di quanto la scena drammatica faccia ridere. Meglio vederla per rendersi conto.

9) Jake colpisce il suo idolo Jimmy Brogan (Brooklyn Nine-Nine)

Serie

Nell’ottavo episodio della prima stagione di Brooklyn Nine-Nine lo scrittore di polizieschi Jimmy Brogan, idolo del detective Jake Peralta, è in visita al distretto per raccogliere idee sul suo nuovo libro ma si mostra fin da subito critico sui nuovi metodi lavorativi rimpiangendo fastidiosamente la vecchia scuola (titolo tra l’altro dell’episodio). Ma Brogan è un vero mito per Jake che, con la scusa di una serata al bar, tenterà di convincerlo sulla bontà dei nuovi metodi e approfitterà del giornalista scrittore per sentire un po’ delle storie che l’hanno affascinato da bambino al punto da scegliere di intraprendere la carriera in polizia. La serata prenderà una piega molto alcolica e Jake – chiaramente ubriaco – si ritroverà a parlare male del capitano Holt. Il giorno seguente Jake scoprirà che Brogan è intenzionato a pubblicare le dichiarazioni di Jake e cercherà in tutti i modi di dissuaderlo durante un improbabile rendez-vous all’interno di un bagno turco. Il confronto ha tutti i toni seriosi di una scena drammatica dove il confronto non può che degenerare in uno scontro. Jake tenta di usare tutto il garbo possibile per convincere Brogan a non pubblicare le frasi su Holt ma con scarsi risultati. Il momento è comico nella sua drammaticità già solo per il luogo dove avviene la scena e la tenuta da sauna dei due protagonisti. Alla fine, quando sembra che si sia trovato un punto d’incontro, il giornalista si lascia sfuggire un “finocc***o” (“you don’t have to stick up for that homo” nell’audio originale) ai danni del capitano Holt e Jake non riesce a far finta di nulla. Rompe la tregua, sacrifica il sudato accordo e stende Brogan con un destro in pieno viso. Risate liberatorie per noi, applausi a scena aperta per Jake!

Serie

10) La morte di Maude Flanders (I Simpson)

Serie

Di nuovo solo-solino-soletto è uno degli episodi più tristi de I Simpson ed è il primo in cui un personaggio principale muore in maniera definitiva. Siamo nell’undicesima stagione, episodio 14, quando Maude, la moglie di Ned Flanders, viene colpita da una bazookata di magliette promozionali sparate verso la tribuna dell’autodromo di Springfield (ex riserva degli uccelli), tutte in direzione di Homer che le pretendeva a gran voce. La scena vede Homer agitarsi seminudo con un obiettivo disegnato col ketchup sulla pancia che attende di essere colpito dalle magliette. All’ultimo momento però si abbassa distratto da un fermacapelli e Maude – che tornava al suo posto dopo essersi allontanata per comprare delle bibite e risparmiarsi la vista del didietro ondeggiante di Homerviene centrata in pieno dalle t-shirt e cade giù dal parapetto. La moglie di Ned muore sul colpo e il dramma viene confermato dal dottor Hibbert che non riderà come è solito fare a ogni diagnosi. Diciamocelo, è una puntata triste triste e l’inconsolabilità di Ned Flanders ci addolora come non era mai successo fino a qui, ma quando Homer rivelerà col suo tipico candore che forse Maude avrebbe potuto salvarsi se la sua auto non avesse intralciato l’arrivo dell’ambulanza – come se non fosse già bastato aver catalizzato l’attenzione delle sparatrici di magliette – credeteci, abbiamo riso fino alle lacrime.

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