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10 personaggi delle Serie Tv che sapevamo dall’inizio sarebbero morti

Ci sono personaggi che non si possono decifrare, per tutto il resto c’è… Sean Bean. Se conoscete almeno un po’ la filmografia di questo bravo attore britannico, saprete che non c’è scampo per lui. Non importa se si tratti di un film o di una Serie Tv, non importa il ruolo interpretato, la sua presenza è un oscuro presagio di morte. Per sé stesso.

Eppure, il buon Sean, indubbiamente primatista in questa non invidiabile classifica, è in buona compagnia. Eccezion fatta per il suo caso, per fortuna, non è l’attore che determina la sorte di quel personaggio, ma l’agire del personaggio stesso. Basta infatti seguire attentamente la trama per rendersi conto che alcuni characters hanno il destino segnato. Spesso lo capiamo fin dal primo approccio.

Chiaramente con i villain, che nel 90% dei casi sono intrinsecamente destinati a morire, il discorso è infinitamente più semplice. Ragion per cui in questa lista non saranno presenti antagonisti apertamente dichiarati come potrebbe essere, ad esempio, Il Governatore per Rick Grimes.

Attenzione: stiamo per addentrarci in un campo minato di spoiler. Il corrente articolo potrebbe spoilerarvi le morti di personaggi di Serie Tv con cui non siete in pari.

Ma dato che sono buono, vi lascerò una leggenda delle Serie Tv che verranno nominate, in tal modo potrete saltare allegramente le pagine che potrebbero rovinarvi la sorpresa e proseguire la lettura. Pagina 1: Scrubs. 2: Sons of Anarchy. 3: Breaking Bad. 4: The Shield/ I Soprano. 5: Game of Thrones/Lost. 6: Boardwalk Empire.

1. BEN SULLIVAN

morte ben sullivan scrubs

Come già espresso in questo articolo, Scrubs mostra fin dai suoi primi passi di che pasta sia fatto. Parliamo, infatti, di una Serie Tv in grado di far ridere e piangere senza controllo, come pochi altri casi. Per un telefilm così, il grado di affetto immediato che proviamo per un personaggio come Ben Sullivan può essere eguagliato solo dalla consapevolezza che, prima della fine, avremmo assistito alla sua morte.

2. CLAY MORROW

Clay Morrow

Se avete letto Shakespeare capirete molto bene quale sia il riferimento letterario a cui si è ispirato Sutter per quanto riguarda il triangolo Jax-Gemma-Clay: l’Amleto. Considerando la quantità abnorme di riferimenti alle opere del drammaturgo inglese, in Sons of Anarchy la vita di Clay non poteva concludersi in altro modo: l’assassinio per mano del “figlio”.

Anche se le vostre conoscenze in letteratura inglese fossero molto basic non è difficile immaginare quello che Clay rappresenta per Jax. Sin dal principio, infatti, tra il presidente dei Samcro è il suo vice emergono contrasti, prodromi di una frattura insanabile e ritardata solamente da imprevisti (lo stupro di Gemma, il rapimento di Abel…).

3. OPIE WINSTON

L'ultimo sorriso di Opie

La sua posizione appare subito molto chiara. Egli è destinato a dare tutto per il club e soltanto l’amore per Donna potrebbe mantenerlo sulla retta via. Ma quando il destino è scritto, niente può cambiarlo e ne è testimonianza la tragica fatalità che porta alla morte della povera moglie. Da quel momento in poi Opie vive per il club e gli dedica tutto sé stesso.

Opie, sul quale trovate un bellissimo approfondimento qui, è un eroe maledetto. Incarna il classico partner che vorremmo sempre a guardarci le spalle poiché, nel caso, sappiamo che lui darebbe anche la sua vita per una giusta causa. E, sempre nell’ottica della teatralità di cui è impregnata SoA, la sua uscita di scena diventa tanto commovente quanto necessaria.

4. WALTER WHITE

La prima cosa che scopriamo di lui è che ha il cancro allo stato (quasi) terminale. Neanche il tempo di metabolizzare la questione che, per non lasciare la famiglia nella più totale povertà, si mette a cucinare e spacciare metanfetamina, a stretto contatto con figure sempre più pericolose. Chiaramente, se fosse sopravvissuto a tutto questo, staremmo parlando di una Serie Tv di fantascienza.

Da parte mia, proprio per queste ragioni, “Walter White muore” è uno dei pochi spoiler che sarei disposto ad accettare nella vita. In ogni caso, il fatto di capire ampiamente il suo destino non ridimensiona neanche di una virgola la bellezza del finale di Breaking Bad (uno dei più poetici di sempre, come si evince da questo articolo).

5. GALE BOETTICHER

finale commuovente

Un personaggio così puro, orientato all’amore per la scienza non può sopravvivere in un mondo popolato da squali. A maggior ragione se lo squalo più pericoloso di tutti naviga nelle sue stesse acque: Walter White. Gale è un personaggio secondario ma necessario agli sviluppi futuri della trama. La sua morte, infatti, dà una sferzata incredibile alla Serie Tv, determinando la rottura di Walter con Fring, fino alla scoperta di Hank su chi sia WW.

Il buon genio di Gilligan ha disseminato per strada una serie di indizi decisivi e neanche troppo nascosti, come il libro di Walt Whitman. In tal senso, la sua morte è inevitabile e lo si poteva facilmente intuire.

6. SHANE VENDRELL

Shane Vendrell

Se la piega che ha preso The Shield è stata fin da subito sconvolgente, con la sparatoria a Terry Crawley al termine del primo episodio, è pur vero che quello stesso evento ci ha fatto subito inquadrare il rapporto tra Vic e Shane. Prima o poi, infatti, quell’omicidio si sarebbe elevato a baluardo insuperabile tra i due, causando tutto quello che avviene in seguito.

Uno scontro, quello tra i due, soprattutto psicologico, prima di degenerare in un vortice di violenza da cui non si può tornare indietro. E Shane era destinato ad avere la peggio. In ogni caso, sebbene la sua morte fosse pronosticabile, resta sconvolgente il modo e le circostanze in cui avviene.

7. CHRISTOPHER MOLTISANTI

Christopher

Da uno straordinario discepolo all’altro. Come Vic e Shane, anche Tony Soprano e suo nipote Chris appaiono estremamente legati. Eppure non si può fare a meno di notare in che modo i contrasti e le differenti visioni del mondo si insinuino tra i due. Una sorta di butterfly effect si propaga dalla prima all’ultima stagione e si conclude con l’inevitabile morte di Chris.

Nel mezzo alcuni eventi chiave che li riguardano: la dipendenza dalla droga di Chris, la morte di Tony Cifaretto e, soprattutto, quella di Adriana. La Serie Tv è eccezionale nel descrivere in maniera graduale la frantumazione del rapporto tra zio e nipote.

8. EDDARD STARK

Serie Tv

Qui ci ricolleghiamo al discorso di apertura. Chi interpreta Ned Stark? Sean Bean? Eh beh, allora di che parliamo? Scherzi a parte, ciò che impariamo nelle primissime puntate di Game of Thrones è che:

Al gioco del trono o si vince o si muore.

Il “pareggio”, l’equità a cui ambisce l’integerrimo Ned mal si sposa con quella legge non scritta pronunciata da Cersei. La crudeltà di Joffrey, poi, ha fatto il resto.

9. JOHN LOCKE

John Locke, uno dei protagonisti di Lost

Un uomo di fede disposto a tutto pur di dare un senso alla sua esistenza. Anche a dare credito a un padre che l’ha abbandonato e ingannato a più riprese e a fare lo stesso con il subdolo Benjamin Linus sull’isola. La sua non è ingenua superficialità, ma la summa di un rapporto con la fede che riguarda tutti noi e di cui lui si fa portatore in maniera tutt’altro che scontata. Questo è John Locke e questa è la ragione per cui lo amiamo.

Una figura del genere, proprio a causa del suo reiterato e inesauribile credo non è fatto per la vita terrena, in cui il suo modo di essere e agire diventa utopia. Per questo è in procinto di togliersi la vita. Soltanto l’ennesimo inganno di Linus ritarda di qualche minuto una morte scritta fin dalla prima stagione. Resterà comunque un personaggio iconico nell’ambito di una Serie Tv come Lost.

10. JAMES DARMODY

La dipartita di Jimmy Darmody

In questa lista esistono diversi personaggi tormentati, ma ben pochi raggiungono il livello di Jimmy Darmody. È merito di una scrittura perfetta in ogni tassello, un po’ come tutte le componenti di Boardwalk Empire, se possiamo inquadrare subito la figura di Jimmy. Se possiamo inquadrare, cioè, il suo rapporto con il protagonista, Nucky Thompson, il suo disagio interiore di ritorno dal fronte, la sua relazione controversa con la madre.

È lui stesso, d’altra parte, a rassegnarsi al suo destino quando, con la pistola di Nucky puntatagli contro ammette:

Io sono morto in una trincea molti anni fa

La sua è una morte commovente e scritta nel momento in cui, maturo e apparentemente autonomo, decide di sfuggire al controllo di Nucky. Una vera e propria utopia.

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