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9 interessanti Serie Tv fantasy che puoi recuperare in un solo weekend

7) The Witcher: Blood Origin

Lo spin-off di The Witcher è una serie tv fantasy da vedere in giorno
Credits: Netflix

l continente in cui si muove The Witcher: Blood Origin è lo stesso dell’universo di Geralt di Rivia, ma mille e duecento anni prima. È un’epoca mitica, remota, dominata dagli elfi, che sono al massimo del loro potere, e in cui gli esseri umani non hanno ancora fatto la loro comparsa. Come si è arrivati alla “congiunzione delle sfere”? Il centro della serie è proprio questo, raccontare quell’evento che ha fatto collidere più dimensioni, portando mostri e uomini nel continente e, con essi, la necessità di creare figure come i witcher.

I sette protagonisti portano ognuno ferite diverse e una storia da raccontare. Fjall, un guerriero cacciato dal suo clan per aver amato la persona sbagliata. Éile, una ex guardia reale che ha scelto la musica e l’erranza. Meldof, una nana armata di martello e dolore. Scion, mago esiliato. Lark, poeta e vendicatrice. Gente stanca, disperata, disillusa, ma che trova una causa nello smascherare un impero elfico corrotto che finge di essere illuminato. La magia, in questo mondo, è potente, ma instabile e non adatta a tutti. I maghi elfi cercano di controllare portali, di piegare il tempo e lo spazio, e nella loro arroganza si avvicinano sempre più al disastro. La creazione del primo witcher corrisponde a una violenza, nato come un’arma per impedire che la catastrofe possa realizzarsi.

Purtroppo lo spin-off non è riuscito a recplicare il successo della serie tv madre. Non tutto funziona, a volte sembra troppo posticcia. A volte vorrebbe dire molto di più di quello che riesce a dire, ma si percepisce il cuore. E in particolare nella figura di Scian – interpretata da Michelle Yeoh – c’è una memoria più profonda: quella di un mondo elfico che ha già perso qualcosa, che non sa più cosa vuol dire onore, o musica, o poesia.

8) Blood of Zeus

Credits: Netflix

Nel pantheon affollato delle serie animate che attingono ai miti antichi, Blood of Zeus ha scelto una strada audace. La mitologia greca viene così riscritta in chiave dark fantasy, quasi metal.

Prodotta da Powerhouse Animation, gli stessi di Castlevania, la serie tv fantasy si presenta fin da subito come un racconto di sangue, destino e orfani in cerca di risposte.

Il protagonista è Heron, un giovane emarginato, che vive in un villaggio qualunque dell’antica Grecia. Heron è arrabbiato, confuso, incastrato in una vita che sembra piccola, senza sapere ancora che le sue origini sono tutt’altro che banali. È, ovviamente, figlio di Zeus, il più imperfetto degli dei. Le divinità, infatti, non sono sagge, né giuste, sono gelose, vendicative, manipolatrici. Zeus ha distrutto famiglie intere per seguire i suoi impulsi. Era, sua moglie, è spinta dalla rabbia e dall’umiliazione e intorno a loro si scatena una guerra in cui il cielo diventa un campo di battaglia.

Il mondo in cui si muove Blood of Zeus è segnato dal caos. I demoni sono nati dai resti dei titani, caduti nel mare e mutati in creature deformi, possedute da fame e dolore. La serie tv fantasy non ha paura di essere visivamente cruda: corpi strappati, urla, occhi che bruciano. Uno degli elementi più riusciti della serie è il ritmo. Otto episodi, asciutti, senza episodi filler o deviazioni inutili. La storia corre, ma c’è spazio per la tensione, per la costruzione del mondo, per il tormento interiore. E c’è spazio anche per personaggi secondari che lasciano il segno: Seraphim, il demone armato di un’enorme alabarda, è una figura tragica, spinta dall’odio ma attraversata da dubbi.

Blood of Zeus è una favola nera in cui gli dèi non sono esempi, ma specchi deformanti. E in mezzo a tutto questo, un ragazzo cerca solo di non diventare come loro.

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