Ogni giorno proviamo a raccontare le serie TV con la stessa cura e passione che ci hanno fatto nascere.
Se sei qui, probabilmente condividi la stessa passione anche tu.
E se quello che facciamo è diventato parte delle tue giornate, allora Discover è un modo per farci sentire il tuo supporto.
Con il tuo abbonamento ci aiuti a rimanere indipendenti, liberi di scegliere cosa raccontare e come farlo.
In cambio ricevi consigli personalizzati e contenuti che trovi solo qui, tutto senza pubblicità e su una sola pagina.
Grazie: il tuo supporto fa davvero la differenza.
➡️ Scopri Hall of Series Discover
Sappiamo benissimo quanto sia difficile orientarsi tra le varie piattaforme. Tante alternative, ognuna con un proprio abbonamento, e spesso il tempo e le possibilità impongono delle scelte. Rimane però parzialmente fuori da questo discorso un player, ovvero RaiPlay, quantomeno per la possibilità di usufruire gratuitamente dei suoi contenuti. A fronte tra l’altro di un’offerta davvero niente male. Oltre alle produzioni Rai, sulla piattaforma si trovano molti titoli interessanti e proprio per questo vogliamo consigliarvi 5 serie tv da vedere su Rai Play che, nonostante siano parecchio intriganti, non hanno finora attirato l’attenzione che meritano.
Troverete in questa lista sia produzioni italiane che straniere. Rai Play negli ultimi tempi è infatti cresciuta moltissimo non solo nella produzione interna (oltre alle serie tv Rai, ci sono anche alcune produzioni esclusive Rai Play davvero degne di nota), ma anche come distributore di titoli internazionali. È una piattaforma che ha ormai un ruolo di primo piano nel panorama dell’intrattenimento in streaming e queste cinque serie tv di cui parleremo sono solo una dimostrazione della ricchezza della sua offerta. Un ottimo inizio per cominciare a esplorare Rai Play e scoprire delle gemme nascoste.
1. Serie tv da guardare su Rai Play: L’effetto Dorothy

Cominciamo questo viaggio tra le serie tv da guardare su Rai Play con un titolo decisamente sui generis, specialmente all’interno della produzione italiana. L’effetto Dorothy è un esperimento interessantissimo. Girato con la tecnica del mockumentary – il falso documentario – segue le vicende di un gruppo di ricercatori guidati dal professor Dorotei, docente di Psicologia Cognitiva Evoluzionistica interpretato in maniera sublime dal sempre eccezionale Ninni Bruschetta. L’indimenticabile Duccio di Boris di cui qui avevamo elencato 10 motivi per amarlo.
Il racconto – di cui finora abbiamo visto soltanto il pilota – ha un tono evidentemente satirico e grottesco. L’attività del docente viene costantemente filmata perché il dipartimento, per ricevere un cospicuo finanziamento proveniente dal Belgio, ha accettato la presenza dei documentaristi a testimonianza del loro lavoro. Ne esce fuori un prodotto che riesce a sfruttare le immense possibilità del mockumentary, viste ad esempio in titoli leggendari come The Office o What We Do in the Shadow. Al contempo però veicola anche un tema molto caro alla produzione nostrana, ovvero la crisi delle strutture accademiche. Un tema cristallizzato, ad esempio, dalla straordinaria trilogia di Smetto Quando Voglio, che ha utilizzato lo stesso approccio parodistico de L’effetto Dorothy per immortalare la situazione dell’università italiana.
Insomma, L’effetto Dorothy funziona perché – anche in poco spazio – riesce a valorizzare al meglio le proprie componenti. È uno di quei titoli che non è riuscito a imporsi presso il grande pubblico, ma che viene costantemente apprezzato da chi ci s’imbatte. Vi consigliamo assolutamente di recuperare questa piccola perla su Rai Play, anche perché è un’impresa abbastanza semplice: L’effetto Dorothy conta finora un pilot auto-conclusivo di poco meno di mezz’ora.
2. Rumors

Se si parla di teen drama, la Norvegia si presenta come una sorta di garanzia. Skam è probabilmente il fiore all’occhiello di questo tipo di produzione, ma su Rai Play c’è un altro teen drama nordico davvero interessante: Rumors. Se confrontate la distribuzione italiana con quella originale potreste confondervi un po’, perché la piattaforma nostrana ha accorpato le prime due stagioni di Rumors in un’unica parte e poi ha presentato la terza e quarta stagione in un’altra parte. Niente paura però, perché la serie tv è comunque integralmente disponibile su Rai Play. Non correte, quindi, il rischio di perdere nulla.
Teen drama novergese dicevamo. E la mente corre inevitabilmente a Skam. E da una parte fa bene, perché chiaramente Rumors guarda a questo prestigioso modello. Per svilupparsi però poi autonomamente. La cura è la medesima. Il punto di vista un po’ diverso. Questo è un racconto più organico, che ruota attorno a un giovane sedicenne, Erik Nielsen, in fuga dalla sua città e da un passato problematico. Dopo aver aggredito un compagno di squadra, Erik si trasferisce sull’isola di Vesterøy e qui cerca di cominciare una nuova vita. Il passato, però, resta sempre in agguato.
Rumors riesce ad affrontare con estrema lucidità – come d’altronde aveva fatto Skam – alcune tematiche centrali nell’età adolescenziale e non solo. Il pregiudizio, le pressioni sociali, la paura di non riuscire ad allinearsi a modelli accettabili. C’è il passato di Erik, ma ci sono anche tutti timori che, indipendentemente dal proprio vissuto, un giovane si trova ad affrontare nel passaggio verso l’età adulta. E non mancano ovviamente questioni legati all’identità e alla sessualità. Insomma, Rumors è davvero un ottimo teen drama. Da vedere se avete amato Skam, se siete appassionati al genere o anche solo se volete avvicinarvi a questo tipo di racconti.







