4) Mindhunter

Nulla sembra poter cambiare questa regola: quando se ne presenta l’occasione, Mindhunter torna puntualmente in classifica. Che si tratti delle Serie Tv più belle di Netflix, delle cancellazioni più ingiuste della piattaforma o dei migliori thriller, poco importa: Mindhunter ci sarà, e occuperà sempre un posto di rilievo. E anche stavolta, eccola di nuovo: a un passo dal podio si ripresenta lei, il rimpianto eterno di una piattaforma che di colpe da espiare ne ha già parecchie, ma questa, forse, resta la più grave. Rispetto ad altre Serie Tv tratte da libri, Mindhunter è probabilmente una delle più amate e sofferte, ma di cui meno forse si conosceva l’origine.
Molti credevano infatti che, essendo una storia biografica, fosse tratta da eventi e personaggi realmente esistiti, ma dietro a tutto questo c’è molto di più. Per l’esattezza, ci sono John E. Douglas e Mark Olshaker, gli autori di Mindhunter: Inside the FBI’s Elite Serial Crime Unit, un libro del 1995 che ripercorre passo per passo la storia biografica del primo autore. Come se fosse un riassunto della sua vita e della sua carriera, Douglas spiega in queste pagine le origini del criminal profiling e come abbia studiato le menti dei serial killer, raccontando direttamente alcuni degli interrogatori più disturbanti della sua esperienza.
Quel che vediamo all’interno di Mindhunter trae dunque spunto da una biografia curata in ogni minimo particolare, capace di catturare non soltanto la storia del protagonista, ma anche il contesto storico di quel periodo, il terrore seminato dai serial killer e l’urgenza di prevenire, senza dover più soltanto cercare di riparare, spesso senza alcuna pista certa o senza strumenti adeguati per individuare il pericolo. Il libro ha ottenuto enorme successo raccontando tutto quel che era giusto, per l’autore, raccontare. Ma della Serie Tv purtroppo non possiamo dire lo stesso. Dopo due stagioni di altissimo livello, Mindhunter ha infatti dovuto accettare la sua cancellazione, arrivata proprio sul più bello. Anche se alcune interviste rilasciate di recente stanno cominciando ad accendere la speranza per un grande ritorno che non vi aspettereste mai (ve ne abbiamo parlato qui).
3) Dexter

Apriamo ufficialmente il podio, e facciamolo con una delle più grandi Serie Tv di tutti i tempi: Dexter. Un nome che rimbalza nella nostra mente fin dal 2006 per le sue grandi scelte narrative, ma anche per quelle decisamente più rischiose. Un prodotto che ci ha fatto sbattere ripetutamente la testa al muro al momento dei saluti finali, e che con la stessa facilità ci ha fatto saltare dalla sedia ogni volta che un suo ritorno veniva annunciato. E in ognuna di queste occasioni, molti amanti della Serie Tv continuavano a ignorare le vere origini di questa storia.
Perché Dexter non è una Serie Tv arrivata per caso, né basata sul nulla, ma il riadattamento di una saga composta da ben otto libri, iniziata nel 2004, esattamente due anni prima del rilascio della prima stagione. Intendiamoci: non siete pazzi. Il successo dei libri è stato discreto, senza numeri da record, ma ciò che vi è nascosto dentro è bastato a convincere Showtime a realizzare un riadattamento che ha fatto la storia, raggiungendo traguardi che i libri non hanno mai nemmeno sfiorato.
Anche in questo caso, tra il riadattamento e la saga esistono numerose differenze. Entrambe condividono la storia e il passato del protagonista, il suo codice e molti personaggi, ma è lo sviluppo a cambiare. Nel libro, Debra scopre la verità sul fratello molto prima rispetto alla Serie Tv, e questo condiziona in modo significativo l’evolversi degli eventi. Un’altra differenza importante riguarda l’uso del paranormale: nel riadattamento è totalmente assente, mentre in Dexter in the Dark – il terzo volume della saga – sembra entrare in gioco una forza quasi mistica.
E se ve lo steste chiedendo, no: tutto ciò che abbiamo visto negli ultimi anni con New Blood, Original Sin e ora con Resurrection non è ispirato a nessuno di questi volumi. Nell’ottavo e ultimo libro viene infatti messo un punto alla storia con un finale coerente con l’arco morale di Dexter, equilibrato e in linea con l’intera vicenda. Ecco: magari non sarebbe stato male prendere qualche spunto da lì per l’epilogo.







