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5 Serie Tv italiane poco italiane

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HOS Histories

HoS Histories – il Corso di Storia delle Serie Tv

Diventa esperta/o di Serie TV grazie al nuovo corso online sulle origini della narrativa televisiva e la sua evoluzione fino ai giorni d’oggi. Un corso unico, curato dal team di Hall of Series, per scoprire come è nata ed evoluta la serialità televisiva fino all’era dello streaming.

- Date: dal 22 maggio al 5 giugno
- 3 lezioni totali, una a settimana da 75 minuti
- Orario delle lezioni: giovedì dalle 18:30 alle 19:45
- Posti limitati – iscriviti ora per assicurarti il tuo!

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La realtà delle Serie Tv in Italia sta cambiando drasticamente negli ultimi anni come ben testimoniano una serie di titoli a cui non eravamo abituati.

Diciamoci la verità: l’italico stivale NON ha una grande tradizione seriale.

Certo, negli anni abbiamo visto susseguirsi titoli su titoli sul piccolo schermo, ma erano tutti accomunati da regie “canine”, cast simili a cimiteri degli elefanti e tecniche di ripresa meritevoli di denuncia all’Arma dei Carabinieri (non abbiamo bisogno di fare nomi, sapete perfettamente a cosa ci riferiamo, birbantelli).

L’errore è stato probabilmente quello di sottovalutare enormemente il livello culturale del nostro paese, con la realizzazione di prodotti di bassa caratura: abbiamo preso a badilate il marmo invece di munirci di scalpello come Donatello! Qualcosa però sembra essere cambiato negli ultimi anni: una nuova ondata di show tricolori ha invaso il mercato sorprendendo moltissimi appassionati con la loro cura per i dettagli, il loro senso di riscatto e la loro qualità.

Hall of Series ha imbracciato la speranza e vi ha scovato 5 Serie Tv italiane “poco italiane” (gasp, Stanis La Rochelle sarebbe commosso in questo momento) che vi aiuteranno a rivalutare le menti artistiche che stanno dietro alla produzione televisiva nostrana.

Fateci sapere se siete d’accordo o meno!

5) Gomorra

Gomorra

Molto si è detto e scritto di “Gomorra”, la Serie Tv che porta sul piccolo schermo l’oscuro (e disgustoso) mondo della camorra già raccontato nell’omonimo libro di Roberto Saviano. Perchè è poco italiana? Innanzitutto per ragioni tecniche dal momento che, prima di abbandonare il progetto nella terza stagione, il genio del regista Stefano Sollima ci ha offerto inquadrature coraggiose, una fotografia cupa e dei dialoghi talmente complessi da richiedere i sottotitoli.

Ma come, i sottotitoli? Certo, dal momento che gran parte del copione è stato scritto nell’osticissimo dialetto napoletano che costituisce innanzitutto un elemento di grande fascino per chi lo conosce meno, ma anche un’altra ragione che rende poco nostrano questo titolo se è vero come è vero che così si esce (finalmente!) dai soliti canoni della dizione e soprattutto si conferisce maggior realismo all’intera narrazione.

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