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7 remake di Serie Tv famose che forse è meglio non guardiate mai nella vita

Le prime volte – si sa – hanno un non so che di affascinante e unico. Le seconde decisamente un po’ meno. È un po’ il caso di alcuni remake di serie tv riusciti particolarmente male (ma non ci dimentichiamo di quelli venuti benissimo) che – per il vostro bene – forse è meglio che non guardiate mai. Certo, i veri intenditori provano anche i prodotti di bassa qualità, ma sicuramente scansare certi fossi non è neanche poi così male, anzi. Proprio perché noi alla qualità ci teniamo particolarmente e abbiamo voglia di evitarvi visioni poco piacevoli o ancor meno interessanti, abbiamo deciso di stilare una lista di remake di serie tv famose che non avrebbero avuto motivo di esistere e invece, per qualche assurda ragione, sono stati prodotti e trasmessi.

Ecco i 7 remake di Serie Tv famose che non sentiamo affatto di consigliarvi:

1) The Untouchables

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Come smontare un mito del Cinema? The Untouchables lo ha fatto nel modo più assoluto ed esemplare. Trasmessa tra il 1993 e il 1994, questa serie statunitense consiste nel remake della sua omonima realizzata sul finire degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60.

Il genere spiccatamente poliziesco emerge anche dalla storia narrata, ossia quella di una squadra federale investigativa che opera a Chicago durante l’era del proibizionismo, dei suoi scontri con Al Capone e suoi tentativi di trarre profitto dai loschi giri del mercato nero.

È proprio Ness, il protagonista, ad essere parte del Bureau of Prohibition, nel Dipartimento di Giustizia e a lavorare in un gruppo di untouchables (“intoccabili”), una squadra di agenti determinati e pronti a tutto pur di stanare il crimine organizzato.

Della grandezza di Brian De Palma e del suo lungometraggio del 1987 però, in queste due e uniche stagioni andate in onda, c’è ben poco se non praticamente nulla. Va da se che il risultato non sia stato sicuramente uno dei più riusciti.

2) The IT Crowd

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Passiamo al primo dei numerosi tentativi di rifacimento statunitense di prodotti britannici con The IT Crowd, scritta da Graham Linehan. La serie è ambientata negli uffici della Reynholm Industries di Londra e ruota attorno ad un nucleo abbastanza ristretto di personaggi.

Il reparto informatico, all’interno di questa maestosa struttura, è relegato in buio e triste seminterrato ed è composto da Roy (Chris O’Dowd), Moss (Richard Ayoade) e Jen (Katherine Parkinson).

A quanto pare la serie ha ottenuto così tanto successo che l’emittente NBC – con un pizzico di ostinazione – abbia tentato addirittura per una terza volta di adattare questo spettacolo per il pubblico statunitense ma che i risultati non sia stati ottimali come sperato.

Il primo tentativo risale al 2007 ma il pilot però non fu all’altezza dell’originale e poi un secondo tentativo fu rilasciato esattamente dopo sette anni, nel 2014, da Bill Lawrence ma anche questa volta non si ottenne il via libera dal broadcaster. Insomma, è chiaro che insistere sempre nella vita non sia la chiave del successo.

3) The Inbetweeners

The Inbetweeners – Quasi maturi è una serie televisiva statunitense trasmessa nel 2012 e sviluppata da Brad Copeland per MTV ma forse in pochi sanno che si tratta di un remake dell’omonima serie televisiva britannica, scritta e creata da Damon Beesley Iain Morris.

Quindi siamo davanti ad un altro caso di riadattamento americano e come volevasi dimostrare, poche volte questi esperimenti riescono davvero bene.

Come ci suggerisce il titolo originale e quello scelto per la versione italiana, la serie parla di adolescenti che affrontano la propria crescita, insieme a tante disavventure e scoperte nell’immaginario Rudge Park Comprehensive.

Il programma ha anche ottenuto un importante riconoscimento da parte del pubblico durante i British Academy Television Awards 2010 , proprio perché estremamente apprezzata ma a quanto pare nella sua “copia” americana queste qualità hanno abbandonato la serie e non le hanno garantito un eguale successo.

4) Life on Mars 

Life on Mars è una serie televisiva di origine britannica, ideata da Matthew Graham, Tony Jordan e Ashley Pharoah, trasmessa per la prima volta in onda nel 2006. Il genere è un ibrido che unisce fantascienza – e in modo particolare i viaggi nel tempo – con gli elementi tipici del poliziesco.

Il personaggio principale è l’ispettore capo Sam Tyler della Polizia di Manchester che, dopo essere stato investito da un’auto nel 2006, si ritrova nell’anno 1973, senza che venga chiarito se l’uomo abbia davvero viaggiato indietro nel tempo, se sia in coma nell’anno presente e dunque questa rappresenta una sua costruzione mentale oppure se ci troviamo davvero nel nel 1973 ma lui sia comunque mentalmente instabile.

La serie, con il titolo chiaramente ispirato al singolo di David Bowie (di cui attendiamo il film documentario questo settembre 2022) diventato famoso proprio nel 1973, ha avuto grande successo presso il pubblico inglese al punto che, nel 2008, il network statunitense ABC ha realizzato un remake dal titolo omonimo, ambientato negli Stati Uniti d’America, con una storia differente rispetto all’originale per via di alcune salienti caratteristiche.

Forse è stato proprio questo tentativo di discostarsi dall’originale per crearne una diversa ma non altrettanto efficace e in grado di coinvolgere in egual misura i suoi spettatori. Per questo motivo, quindi, rientra purtroppo in questa lista di remake di serie tv che ci sentiamo di sconsigliarvi.

5) Skins

Passiamo a parlare di uno dei teen show più datato eppure estremamente attuale, Skins. Vincitrice del premio BAFTA e ideata dagli scrittori padre e figlio Jamie Brittain e Bryan Elsley, la serie originale è ambientata nella cittadina di Bristol, in Inghilterra, e segue le vicende di tre gruppi di adolescenti durante i loro ultimi due anni di scuole superiori.

Ogni episodio si sofferma su un personaggio in particolare, raccontandoci le sue personali vicende e consentendoci di penetrare la sua personalità. Le situazioni che si susseguono sono molteplici e non mancano, nella trama, controverse rappresentazioni di problematiche come i disturbi della personalità, i disordini alimentari, l’uso di droghe, la dipendenza da alcol, le malattie mentali e la morte.

Skins è stata spesso considerata la progenitrice di tutte le altre serie impegnate in una rappresentazione realistica e senza troppi filtri dell’adolescenza. È stata la sua fama a portarla a “guadagnarsi” un remake americano incapace però di colpire nel segno come la versione britannica originariamente concepita e realizzata.

La serie infatti ha ricevuto uno scarso successo tra il pubblico statunitense mentre le critiche per le sue scene esplicite e controverse hanno portato MTV, nel 2011, a dichiarare che la serie non sarebbe stata rinnovata per una stagione una seconda stagione.

6) Coupling

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Coupling è una nota serie televisiva britannica creata da Steven Moffat, andata in onda tra il 2000 e il 2004. La serie – che richiama un po’ l’atmosfera e qualche dettaglio della celebre Friends – è incentrata sulle vicissitudini di sei trentenni, tre uomini e tre donne.

La struttura della serie, apprezzatissima da molti, si basa proprio su una solida sceneggiatura, fatta di dialoghi brillanti. Per questo motivo, non è necessario che gli intrecci narrativi si svolgano in luoghi distinti o particolari cornici ma possono avvenire anche mentre i protagonisti sono fermi attorno ad un tavolo perché risultano ugualmente efficaci.

Coupling nel 2003 è oggetto di un remake americano, commissionato da NBC per il mercato statunitense, in quanto il famigerato Friends stava volgendo alla sua conclusione. Tuttavia, la reazione del pubblico non ha affatto premiato questa scelta e lo show non è riuscito ad andare oltre i sei episodi iniziali.

I critici, così come il pubblico, lo hanno presto definito una scarsa imitazione dell’originale inglese e per questo non degna di nota.

7) Spaced

Concludiamo la nostra lista di remake di serie tv con Spaced, una situation comedy britannica andata in onda tra il 1999 e il 2001 che racconta la storia di Daisy Steiner e Tim Bisley, i quali si conoscono per caso in un bar.

Entrambi i protagonisti – a cui faranno da contorno altri bizzarri personaggi – sono alla ricerca di un appartamento in quanto lui è stato messo alla porta dalla sua fidanzata e lei, fino a quel momento, ha alloggiato in luoghi irregolarmente occupati.

Dato il suo apprezzamento, la Fox nel 2007 ha pensato di farne un remake americano – come abbiamo visto accadere nella maggior parte dei casi – ma per fortuna il progetto è stato arrestato prima ancora che potesse spiccare il volo.

Nel maggio 2008, infatti, l’emittente ha deciso di annullarlo e decretarne la cancellazione a causa delle reazioni negative degli spettatori alla sola visione del pilot. Anche Spaced, ahimè, si aggiunge alla lista di quei tentativi falliti di americanizzare prodotti seriali britannici, nati con una diversa impostazione e chiave comica e che quindi difficilmente possono adattarsi ad un pubblico differente come quello americano senza subire stravolgimenti e dunque snaturandosi.

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