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Gran Premio della Tv 2015: la fiction dell’anno è…

Anche la TV italiana ha i suoi oscar, e sono assegnati nel “Premio TV 2015 – Premio Regia televisiva” (più comunemente chiamato “Gran premio della tv” dal pubblico) che dal 1961 assegna riconoscimenti a quanto di meglio accaduto sulle televisioni nostrane nell’ultimo anno.

Dal 1997 si è adottato il sistema della top ten (riguardante i dieci migliori programmi della stagione), unito a delle categorie speciali:

  • Miglior programma in assoluto
  • Personaggio televisivo femminile dell’anno
  • Personaggio televisivo maschile dell’anno
  • Personaggio rivelazione televisiva dell’anno
  • Miglior fiction
  • Miglior tg/trasmissione di approfondimento
  • Miglior trasmissione Web (dal 2014).

Inutile dire quale premio ci interessi di più, no?

AND THE WINNER IS… – Braccialetti Rossi 2, che conferma il positivissimo trend di pubblico e web che l’ha accompagnata durante tutta la stagione. L’annuncio è stato dato nella conferenza stampa di presentazione dell’evento (in prima serata, lunedì, su Rai 1). Vi abbiamo già detto in passato per quali motivi la serie della Palomar ha meritato questo riconoscimento, ma guardando chi l’ha preceduta negli ultimi anni si può aggiungere qualche motivazione in più

IL RITORNO DELLE SERIES – Per trovare un prodotto simile almeno nella confezione e nell’ideologia di serie bisogna risalire addirittura al 2009, con Tutti pazzi per amore. Da quel momento in poi la scena è stata equamente divisa tra Don Matteo e quell’ambiguità tutta nostrana di considerare fiction anche semplici film divisi in due parti, fatti passare a nome di “miniserie”, come nel caso di Volare, la grande storia di Domenico Modugno. Questi prodotti, pur sicuramente di qualità, non sono propriamente fiction e non sono sicuramente series, altrimenti potrebbero esserlo tutti i film della tv, basta che siano troppo lunghi per stare in un episodio solo.

Con “Braccialetti Rossi 2” riabbracciamo in toto la modernità, la serialità e la voglia di sperimentare e di provare a tenere attaccato alla tv un pubblico che rischiava, almeno in Italia, di dividersi obbligatoriamente tra il satellite e lo streaming per cercare qualcosa che rispecchiasse i suoi gusti. Non a caso la terza (e probabilmente ultima) serie delle avventure dei Braccialetti è già in cantiere. Che sia un messaggio per la tv italiana? Al telecomando l’ardua sentenza…