Vai al contenuto
Home » Serie TV » I 21 Personaggi non originari più amati nella storia delle Serie Tv

I 21 Personaggi non originari più amati nella storia delle Serie Tv

stranger things

Negan Smith – The Walking Dead

Arriva durante la sesta stagione, un tempo ben lontano dalla prima. Arriva quando The Walking Dead si prepara a vivere una forte crisi che ha allontanato diversi fan. Arriva e, in un modo tutto proprio, aiuta la serie a non cadere totalmente nel baratro. Arriva e, con una mazza da baseball avvolta nel filo spinato, dà vita a uno dei villain più iconici dell’intera serie. La sua personalità instabile e sadica si svela prima di qualsiasi sua altra caratteristica, rendendolo subito iconico. Negan è un criminale, uno che non si fa problemi a far fuori qualcuno, ma è anche estremamente intelligente e calcolatore. Sa che non può far fuori le persone sbagliate, ed è grazie a queste caratteristiche che scoviamo in lui l’anima di un perfetto negoziatore: non può ucciderti perché gli servi, ma ti porterà a dargli quel che vuole con metodi crudi e indicibili. Il suo animo cinico e dal contorto senso dell’umorismo è la ciliegina sulla torta, un dettaglio che si impone come necessario per un personaggio del genere a cui nulla accade per caso. Nel profondo, però, i fan hanno imparato a scovare dentro di lui qualcosa di simile a dei sentimenti frutto anche di un passato che ha segnato totalmente la sua vita, restituendogli questa aggressività senza fondo. Sotto sotto, però, Negan è un individuo che possiede molto di più di una mazza da baseball, e basta davvero poco per comprenderlo. La sua evoluzione delle ultime stagioni e il lento ma costante switch da cattivo a buono, in pratica, hanno retto le ultime stagioni di The Walking Dead. Contribuendo a farlo amare ancor più di quanto già non fosse amato.

Gus Fring – Breaking Bad

Gus Fring arriva durante la seconda stagione di Breaking Bad e, a prima vista, potrebbe sembrare un antagonista a caso, uno dei tanti nemici di Walter White. Quanto potrà durare? Una stagione, e poi Walter lo fa fuori? Ma poi il tempo scorre, e Gus comincia non solo a imporsi all’interno della trama, ma anche sul protagonista. A un certo punto siamo costretti a comprendere che siamo di fronte al vero villain di Breaking Bad, il vero incubo di Walter White. Fino al suo arrivo, il protagonista non aveva mai trovato davvero qualcuno in grado di possederlo. Nessuno lo aveva intimorito come i silenzi di Gus. La tranquillità di quest’ultimo era a tutti gli effetti la prima fonte di agitazione di White, tanto da spaventare anche Heisenberg. Cercare di comprendere chi l’avrebbe avuta vinta non era semplice, eppure – nonostante rappresentasse davvero una minaccia – nessuno è riuscito a rimanere impassibile di fronte al fascino di Gus Fring, uno dei villain più importanti nella storia delle Serie Tv. L’incastro dei dettagli è stato fondamentale per il suo personaggio, soprattutto quando questi vanno apparentemente in netta contraddizione con la realtà. Nessuno, fisicamente, avrebbe mai associato questo volto al volto di un villain, ma così è stato. Il suo essere composto e misurato ci ha fatto vivere in un perenne stato di ansia. Da un momento all’altro, in un momento di totale silenzio, Gus avrebbe potuto uccidere, far scoppiare una bomba, rovinare totalmente la vita di qualcuno. Pur di rimanere nascosto Gus si mostra in bella vista non cambiando mai la sua espressione quando da manager si trasforma in un pericoloso uomo d’affari.

Andy Bernard – The Office

Andy Bernard arriva durante la terza stagione di The Office riuscendo in un’operazione assai complessa: far diventare la propria fastidiosità un elemento capace di farlo apprezzare. Perché sì: Andy è uno dei personaggi più fastidiosi che siano mai stati scritti, secondo forse solo a Micheal Scott. La sua arroganza, mista a uno spropositato egocentrismo, è ciò che di più l’ha contraddistinto. Ma oltre a questo Andy è anche un personaggio insicuro, vittima di un rapporto complesso con i propri genitori. In questo senso spicca l’episodio 17 della sesta stagione in cui Andy racconta che i suoi genitori originariamente lo chiamavano Walter J.R, ma una volta giunto il fratello smisero perché – a detta loro – stava meglio a quest’ultimo. Tra la pessima gestione della rabbia e uno spropositato egocentrismo, Andy nasconde una parte di sé che lo aiuta nell’essere gentile con i propri colleghi, mostrando dunque un lato del suo carattere che di certo inizialmente non ci aspettavamo di ritrovare. Non è un personaggio che mette d’accordo tutti, ma è sicuramente un personaggio capace di metter d’accordo più di quanto sperassimo quando l’abbiamo conosciuto per la prima volta.

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7