Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » SERIE TV » La classifica dei 5 migliori film o Serie Tv tratti dalle opere di Neil Gaiman

La classifica dei 5 migliori film o Serie Tv tratti dalle opere di Neil Gaiman

All’interno dell’olimpo dei grandi scrittori contemporanei un ruolo di rilievo è ricoperto senza dubbio da Neil Gaiman, autore di romanzi, racconti e fumetti entrati a pieno titolo nella tradizione letteraria dei giorni nostri. Il genio della penna britannica si è presto evoluto, passando dalla carta al grande e piccolo schermo e le sue opere più note e amate sono diventate importanti trasposizioni più o meno riuscite. Il Gaiman televisivo e cinematografico ha raccolto alterne fortune, ma al di là dei risultati ottenuti, la sua immensa bibliografia rimane un serbatoio floridissimo cui attingere per realizzare film e serie tv.

D’altronde, Neil Gaiman è uno scrittore estremamente prolifico ed eclettico, capace di affermarsi in diversi ambiti. Dalla narrativa fantasy ai romanzi per ragazzi, fino ai fumetti: l’artista è riuscito a realizzare opere importanti in praticamente tutti i settori in cui ha operato e ha consegnato al grande pubblico un’eredità letteraria di assoluto livello. Un patrimonio da cui in molti hanno attinto per realizzare produzioni cinematografiche e/o televisive.

Neil Gaiman tra cinema e televisione

Come detto, Neil Gaiman è uno scrittore da cui si è attinto molto per reperire materiale da portare al cinema o in televisione. In questa sede, abbiamo provato a stilare una lista dei cinque migliori o serie tv che hanno preso origine proprio da qualche opera dello scrittore britannico, che siano romanzi o fumetti o semplici racconti. Il criterio di riferimento ovviamente, oltre alla resa più o meno qualitativa dell’operazione, è anche la fedeltà all’opera originaria di Gaiman, sempre peculiare e ben connotata.

Andiamo dunque alla scoperta dei cinque migliori film o serie tv che sono stati realizzati a partire dalle opere di Neil Gaiman.

Le opere di Neil Gaiman – 5 posto: American Gods

Neil Gaiman
American Gods (640×340)

Parliamo probabilmente del più famoso romanzo mai scritto da Neil Gaiman e di una pietra miliare della letteratura fantasy del XXI secolo. L’opera risale al 2001 e ha ottenuto uno straordinario successo sia in termini di pubblico che di critica, portandosi a casa anche prestigiosi riconoscimenti nel genere come il premio Bram Stoker nel 2001 e i premi Nebula e Hugo nel 2002. Il libro ha scritto la storia nella narrativa fantasy, dando poi seguito a una serie di opere derivate come il romanzo spin-off I Ragazzi di Anansi e la graphic novel realizzata nel 2017. Tra le trasposizioni di questo capolavoro troviamo anche la serie tv trasmessa da Prime Video a partire dall’aprile 2017.

American Gods era una serie attesissima, che poteva contare su una fanbase eccezionale e con un cast stellare. Il racconto si basa sulla vicenda di Shadow Moon, che con l’incontro col misterioso Mr. Wednesday viene catapultato in un mondo popolato da divinità, miti e leggende, finendo per rivalutare ogni sua idea circa la realtà. Il romanzo, come detto, è diventato un grande cult e lo stesso ci si aspettava dalla serie, ma qualcosa decisamente non è andato secondo i piani. Col passare delle stagioni American Gods ha progressivamente perso la propria presa sugli spettatori, fino al crollo degli ascolti nella terza stagione e alla chiusura della serie. Una fine che non ha reso giustizia a un capolavoro del genere, lasciando tanti rimpianti per il modo in cui è stata realizzata la serie.

In realtà, American Gods presenta moltissimi elementi positivi. Visivamente la serie è pazzesca, gode di effetti incredibili e di una fotografia eccezionale. I personaggi sono costruiti sapientemente, il cast è di livello e la trama generale lascia intravedere grandi potenzialità. Il maggior problema della serie è stato l’incedere farraginoso: la trama ci ha messo moltissimo ad articolarsi e col suo ritmo lento ha allontanato gli spettatori. La sensazione è che la complessità narrativa e simbolica del romanzo, proiettata sulla serie, abbia un po’ finito per appesantire la risonanza dell’intero prodotto, che termina con un alone d’incompiutezza che lascia evidenti rimpianti.

Le opere di Neil Gaiman – 4 posto: Stardust

Neil Gaiman
Stardust (640×340)

La prima grande trasposizione delle opere di Gaiman sul grande schermo risale al 2007. Il regista Matthew Vaughn ha portato nelle sale cinematografiche Stardust, romanzo del 1999 che rappresenta uno dei punti più alti della produzione di Neil Gaiman. L’opera narra le vicende di Tristan Thorn, un giovane che viene a contatto con un mondo fatato. Il film del 2007 è liberamente tratto dal romanzo, rielaborandone molti aspetti e ottenendo un ottimo successo sia di critica che di pubblico.

L’arrivo in sala di Stardust è stato molto faticoso: i diritti per la trasposizione cinematografica del libro erano stari acquistati addirittura nel 1999 dalla Miramax, salvo poi non concluderne nulla e perdere quei diritti. Nel 2005 si fanno quindi sotto Matthew Vaughn e la Paramount e Stardust può finalmente arrivare al cinema.

Al di là delle differenze con l’opera di Gaiman, il film ha il grande pregio di riuscire a rendere l’eccentricità del lavoro dello scrittore, la sua trattazione particolare del genere fantasy. Questo aspetto ha sicuramente aiutato il film, soprattutto nel giudizio dei fan di lunga data dell’autore, ed è accompagnato dai tanti altri aspetti positivi del lungometraggio, dalla costruzione narrativa al ricco cast. Un bel successo, che ha di fatto lanciato Neil Gaiman come fonte da cui attingere per il piccolo e grande schermo.

Le opere di Neil Gaiman – 3 posto: Lucifer

Neil Gaiman
Lucifer (640×340)

Prima che diventasse il protagonista di una serie a fumetti tutta sua, Lucifer era uno dei personaggi di Sandman, il grande capolavoro di Neil Gaiman. L’angelo rinnegato ha poi iniziato ad avere vita propria sotto il marchio Vertigo, diventando col tempo un personaggio sempre più indipendente e il protagonista di una testata che si è progressivamente allontanata da Sandman. La forza editoriale di Lucifer è diventata così grande che il personaggio ha iniziato ad apparire anche in diversi racconti dell’universo della DC Comics, etichetta proprietaria della Vertigo, ed è diventato l’ispiratore della prima grande serie tv ispirata al lavoro di Neil Gaiman.

A partire dal 2014 la Fox e la DC Comics hanno iniziato a lavorare a una serie incentrata su Lucifer, la quale ha debuttato nel 2016. L’opera ha ottenuto un enorme successo, ma alla fine della terza stagione è arrivata a sorpresa la sua cancellazione. La sollevazione popolare è stata talmente ampia, col lancio dell’hashtag #SaveLucifer, che Netflix è scesa in campo per salvare la serie, producendone altre tre stagioni.

Lucifer ha avuto un enorme seguito, grazie soprattutto all’iconicità di Tom Ellis nel ruolo del signore dell’inferno e a una serie di personaggi co-protagonisti e secondari assolutamente riusciti. Anche la costruzione narrativa è ben realizzata, con la sapiente mescolanza di una trama orizzontale e le singole trame verticali che si esauriscono in ogni episodio con la risoluzione dei casi che di volta in volta capitano a Lucifer e la sua compagna Chloe. Nonostante l’enorme successo e i tantissimi pregi, Lucifer mantiene poco dell’opera di Gaiman, perde moltissime sfumature dark e oniriche, ben visibili invece nelle altre serie ispirate alle opere dello scrittore britannico.

Le opere di Neil Gaiman – 2 posto: The Sandman

Neil Gaiman
The Sandman (640×340)

Il grande capolavoro della narrativa a fumetti di Neil Gaiman ha trovato vita televisiva grazie a Netflix, che ne ha realizzato una serie tv attesa da moltissimi spettatori. Gaiman ha cominciato a lavorare al suo capolavoro nel 1988, pubblicando le storie del re dei sogni fino al 1996. Sandman è un successo incredibile, da più fonti accreditate viene considerata una delle migliori saghe a fumetti di sempre e ha finito per riscrivere i canoni del genere. Il successo di Sandman è ancora più incredibile se si pensa che Gaiman non ha mai nutrito alcun interesse particolare per i fumetti, ma la sua passione nasce nel 1984, quando legge lo Swamp Thing di un autore leggendario come Alan Moore. Da lì lo scrittore decide di mettersi in contatto col padre di Watchmen e il loro scambio epistolare porta alla stesura, qualche anno dopo, di Sandman.

L’opera di Gaiman è un vero e proprio cult della narrativa a fumetti e a tanti anni di distanza dalla sua stesura ha ispirato anche la serie tv realizzata da Netflix. La casa di Los Gatos si è assunta un bell’onere nel decidere di trasporre uno dei più grandi fumetti di sempre, ma il risultato è ottimo. The Sandman è una serie complessa come lo è il ciclo di graphic novel che l’ha ispirata. Il grande pregio è la resa delle tonalità dark e oniriche che popolano l’opera di Gaiman, a costo anche di incidere su altri aspetti.

Come accaduto per American Gods, infatti, la complessità e il pesante simbolismo che sono alla base dell’opera hanno un po’ limitato l’efficacia della costruzione narrativa, che sulla trama orizzontale finisce per rallentare parecchio, perdendo qua e là qualche spettatore. La risonanza mediatica di The Sandman risulta penalizzata da questo aspetto, ma qualitativamente la serie è un prodotto di gran valore e che omaggia al meglio l’opera originaria di Gaiman.

Le opere di Neil Gaiman – 1 posto: Coraline e la porta magica

Neil Gaiman
Coraline e la porta magica (640×340)

Chiudiamo con un piccolo capolavoro della cinematografia animata del XXI secolo. Coraline e la porta magica è un film ispirato al racconto di Neil Gaiman Coraline, espressione della narrativa per ragazzi prodotta dallo scrittore e insignito di diversi premi nel 2002. Sette anni più tardi, nel 2009, arriva anche la trasposizione cinematografica del racconto, un lungometraggio che ottiene un incredibile successo e finisce per scrivere una pagina importante della filmografia animata.

Il film racconta la storia della piccola Coraline e della sua avventura che la porta in un oscuro universo parallelo, dove conosce una versione alternativa e inquietante della sua famiglia. Coraline e la porta magica occupa un posto unico nella filmografia contemporanea perché riesce a coniugare in maniera esemplare la tecnica animata con i toni dark e horror, non perdendo mai però di vista il pubblico di riferimento: i ragazzi. Si tratta di un’operazione complessa, realizzata alla perfezione e che vale a Coraline e la porta magica diversi riconoscimenti, tra cui la candidatura al Premio Oscar.

Nella trasposizione cinematografica di Coraline c’è tutto Neil Gaiman, ci sono il suo immaginario oscuro e onirico, i suoi personaggi misteriosi e sinistri e le fortissime tinte dark che colorano tutta la sua opera. Coraline e la porta magica non è solo un ottimo film di animazione, ma è una grande testimonianza dell’immensa eredità letteraria e narrativa lasciata da uno dei più grandi artisti del nostro tempo come Neil Gaiman.