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Le 10 morti più scioccanti nella storia dei cartoni animati

Ancor prima di conoscerne il reale significato, abbiamo approcciati al concetto di “morte” tramite i cartoni animati, che hanno tolto l’arduo compito ai genitori di trovare le parole giuste per parlarcene. In particolare le morti Disney, quelle Pixar e qualche altra eccezione hanno sempre mostrato dipartite tristissime per i buoni e morti cruente per i cattivi, insegnandoci anche il concetto de “il male paga”.

Che sia giusto o sbagliato non sta a noi deciderlo, del resto ormai si tende a dibattere su qualunque cosa si discosti dal personale senso di normalità, superando limiti che forse per i bambini sarebbe stato meglio tenere ancora ben conservati. Ma bando alle ciance. Non siamo qui per sentenziare, ma per rivivere nostro discapito le morti più sofferte della nostra infanzia e non solo.

Dalle morti Disney a quelle Pixar, fino a quelle meno famose, ecco le 10 più scioccanti di sempre.

1) Koda, fratello orso (2003)

La storia narra le vicende di Kenai, un giovane cacciatore che cerca di vendicare il fratello, morto dopo un attacco degli orsi. A causa di un sortilegio viene trasformato in orso anche lui e deve imparare a difendersi dagli umani.

È proprio la morte del fratello del protagonista l’evento tragico attorno al quale si sviluppa l’intera vicenda. Infatti, per salvare i fratelli dall’attacco di un orso, Sitka decide di sacrificarsi e spacca il ghiaccio sul quale si trova insieme con l’orso, facendoli sprofondare entrambi. L’orso sopravvive alla caduta, riemergendo poco dopo e scappando nel bosco, mentre Sitka muore.

Una scena tristissima e difficile da dimenticare, soprattutto se pensiamo poi a come evolve la trama. Il tema centrale è proprio quello della morte, ma vista sotto un’ottica di rinascita. Il protagonista, infatti, prendendosi cura di un orsetto trovato durante il tragitto, scopre valori che pensava di aver dimenticato e sotterrato con la vendetta.

2) Up (2009)

Con una veloce carrellata iniziale si ripercorre la vita di due coniugi anziani. A partire da quando decidono di avere un figlio, momento in cui purtroppo il ginecologo rivelerà che Ellie non può averne poiché sterile, fino a quando Carl, per consolarla, decide di mettere da parte dei risparmi per organizzare un viaggio alle Cascate Paradiso, luogo che avevano sempre desiderato di vedere. La coppia, però, è costretta a rimandare continuamente il viaggio per colpa delle bollette, delle riparazioni, delle spese mediche e gli acciacchi dell’età, ma senza perdere la propria felicità. Quando i due sono ormai anziani, Carl decide di comprare i biglietti per il Venezuela con i soldi della pensione, ma proprio quando sta per darli a Ellie lei si sente male, viene ricoverata in ospedale e qualche giorno dopo muore.

Una storia a tratti triste, ma che ci mostra anche lo sviluppo naturale di una coppia felice. Ci mostra il ciclo della vita e l’inevitabile epilogo che spetta a tutti. Non per questo la morte di Ellie risulta meno triste, anzi la accusiamo tutta e ci ritroviamo con i lacrimoni già a 5 minuti dall’inizio del film.

3) Bambi (1942)

Trauma.

È proprio così che ricordiamo il cartone Bambi: come un terribile, inguaribile trauma. Tra le morti Disney più scioccanti ricordiamo tutti quella della mamma di Bambi. Paesaggio boschivo candido proprio come la neve, con uno scenario rilassante e difficilmente dubitabile di tranquillità, troviamo due protagonisti: una premurosa madre cervo e il suo figlioletto cerbiatto di nome Bambi, che cercano l’erba da mangiare sotto la neve. Un quadro amorevole, ma il trauma è alle porte e trova forma nei cacciatori. La mamma capisce immediatamente il pericolo ed esorta il cucciolo a fuggire via, il più lontano possibile. Il piccolo, ubbidiente e impaurito, si lancia verso la fuga aiutato dagli incoraggiamenti costanti del genitore che lo scorta proteggendolo.

Poi il tonfo.

Rumore sordo che si perde nel silenzio della neve. Il piccolo non si accorge di nulla e continua la sua folle corsa verso la salvezza senza sentire più gli incitamenti della madre. Arriva alla tana, entra sorridente congratulandosi con il genitore che però tarda ad arrivare.

Beh, quello che succede da questo momento in poi lo ricorderete tutti, perché è forse la morte Disney più devastante di sempre.

4) Big Hero 6 (2014)

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Big Hero 6 è la toccante commedia sull’intelligentissimo Hiro Hamada, appassionato di Robot. Quando una serie di circostanze disastrose catapultano i protagonisti al centro di un pericoloso complotto che si consuma sulle strade di San Fransokyo, Hiro si rivolge al suo amico più caro, un sofisticato robot di nome Baymax, e trasforma il suo gruppo di amici in una squadra di supereroi altamente tecnologici per riuscire a risolvere il mistero.

Se prima abbiamo parlato della perdita di una madre, in questo cartone il tema è invece la morte di un fratello. Nel vano tentativo di salvare una persona dall’incendio, il fratello muore. Inizia così un altro cartone con un trauma difficile da digerire.

È indubbio che il primo vero colpo di scena sia proprio la morte di Tadashi. Il personaggio, sia prima che dopo la sua dipartita, è la vera fonte scatenante della narrazione. Visti i precedenti sappiamo che non si tratta della prima morte che la Disney affronta, ma ciò che la differenzia è il trattamento che viene riservato a questo tema e, soprattutto, a ciò che accade dopo l’evento in sé, ovvero l’elaborazione del dolore e della rabbia derivanti dal lutto, e quindi al processo psicologico che porta al superamento degli stessi.

5) Alla ricerca di Nemo (2003)

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Dopo le morti Disney, ecco una morte Pixar davvero scioccante.

Il film inizia in fondo al mare con la morte della madre di Nemo, rimangono quindi da soli il pesciolino con una pinna più piccola, quindi menomato, e suo padre Martin iperprotettivo. Un giorno Nemo, per provare il suo coraggio, esce dalla barriera corallina e viene pescato da un sub per poi finire nell’acquario di un dentista. Martin disperato va alla ricerca del figlio con la smemorata Dory (che soffre realmente di perdita di memoria).

La storia è quindi ricca di spunti: la morte, la diversità dovuta a menomazioni, la preservazione di sé, il lavorare insieme per risolvere i problemi.

È proprio la morte della madre il tema iniziale e l’evento traumatico che non abbiamo mai dimenticato, anche perché in fondo da piccoli ci insegnano che il male è qualcosa che non può succedere a noi. Alla ricerca di Nemo ci mostra invece la verità brutta, ma anche la verità bella: un genitore che ti ama vale per due.

6) Il gobbo di Notre Dame (1996)

Tra i più famosi cartoni Disney ricordiamo sicuramente Il Gobbo di Notre Dame, che narra le vicende di Quasimodo e di un gruppo di zingari che si nasconde illegalmente a Parigi. Questi cadono in un’imboscata del giudice Claude Frollo, che insegue una zingara intenta a fuggire con il suo bambino gobbo e deforme, e la uccide fuori dalla cattedrale di Notre-Dame.

L’antagonista di Quasimodo è uno dei personaggi più forti e controversi del mondo dei cartoni. In molti non lo ricordano come un cartone “bello” ma come una produzione cupa, pesante e impegnativa a livello psicologico (nonostante la sua qualità).

Anche la morte dell’antagonista risulta infatti molto cruenta, e se pur legittimata l’abbiamo sofferta perché veramente scioccante. Frollo, il villain, giustifica le sue azioni in nome della “volontà di Dio”, utilizzando in realtà il suo status di giudice per agire come vuole, soprattutto per eliminare tutti gli zingari di Parigi, come la madre di Quasimodo (tema già fortissimo se pensiamo a un cartone per bambini).

In questo caso le morti traumatiche sono due: quella di Frollo, ma anche quella della madre brutalmente uccisa e derubata del suo bene più prezioso: suo figlio, Quasimodo.

7) Il Re Leone (1994)

Morti Disney e Pixar più scioccanti? Mufasa!

Anche in questo caso, uno degli eventi scatenanti le vicende e la voglia di vendetta e rivalsa del protagonista è proprio la morte di un genitore: il padre.

La morte non era nuova alle opere Disney, come visto sin dai suoi primi film l’azienda ha sempre ritratto personaggi i cui genitori non erano presenti oppure deceduti durante la pellicola. Questa importanza potrebbe essere stata data da Walt Disney stesso in persona, poiché perse la madre a causa di una fuga di gas nella casa che lui comprò ai suoi genitori, dandosi per questo motivo anche la colpa del tragico evento.

Anche Il Re Leone diede un’elevata importanza all’evento e in particolare alla tragica fine di Mufasa, che ancora oggi è la prima sequenza a cui si pensa quando si parla del lungometraggio (un po’ come Bambi) buttato giù da una rupe dal fratello. La scena risulta ancora più tragica proprio per via dell’incredulità del piccolo leone, che inizialmente non capisce che il padre sia morto, e quando lo realizza chiaramente è in lacrime (e noi con lui).

Forse non sapete però che i produttori avevano pensato di rendere la scena ancora più triste, ma si bloccarono quando, durante una proiezione di prova, i bambini presenti piansero a dirotto. E chi può biasimarli!

8) Oceania (2016)

Tra le morti Disney più segnanti abbiamo affrontato la morte di una madre, di un padre e di un fratello, ma non ancora della morte di un nonno.

In particolare la piccola Vaiana si trova a perdere l’affetto proprio dell’unica persona che sembra capirla e comprenderla. La storia tratta infatti le avventure della piccola protagonista che affronta un viaggio di conoscenza e crescita personale, imbattendosi nella perdita e nella confusione, ma anche nell’accettazione e nella rivalsa.

Tra i più recenti in questa lista, anche la morte della nonna, se pur più accettabile delle precedenti, lascia ugualmente il segno e non possiamo fare a meno di pensare alle nostre persone più care.

9) Alla ricerca della Valle Incantata (1998)

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Vicenda alla quale non ci siamo comunque mai abituati (e probabilmente mai lo faremo), è la morte della madre di Piedino.

La storia racconta l’avventura di un gruppo di cuccioli di dinosauro che si mette in cerca di una leggendaria valle incantata, il cui viaggio è però ricco di pericoli.

Le vicende si aprono con l’evento anticipato, ossia la mamma di Piedino (collo lungo) divorata da un T-Rex (può esserci scena più raccapricciante?). Chiunque abbia visto il cartone non può non ricordare questo prologo davvero scioccante, che permette al cartone di affrontare il tema del lutto, e in particolare l’elaborazione dello stesso (anche se non in maniera eccellente come Big Hero 6). La presenza della madre aleggia nell’aria, e più volte il piccolo Piedino crede di averla vista o spera in qualche modo di poterla rincontrare. Una delle morti più scioccanti, in questo caso di casa Universal Pictures. Il creatore? Niente meno che Steven Spielberg.

10) Tarzan (1999)

Famosissimo, amatissimo e super visto, il capolavoro di casa Disney Tarzan ci regala un’altra delle morti Disney più scioccanti.

Non potevamo non parlarvene in merito alle morti Disney più scioccanti e forse più tristi.

Come tutti ricorderete, il piccolo Tarzan è stato allevato dalle scimmie dopo la morte dei genitori. Ma non è questa la dipartita di cui intendiamo parlare, né quella brutale del villain del cartone, bensì quella della scimmia, che al contrario della madre adottiva ha sempre faticato ad accettarlo come uno di loro.

Parliamo proprio di Kerchak. La scena di per sé è già drammatica, se poi pensiamo che Kala e il figlio perdono un padre e un compagno lo è ancora di più. Ma quel che ci fa commuovere è che ferito a morte dallo sparo, nel suo ultimo respiro, dice a Tarzan che lo accetta come suo figlio, e lo nomina come il suo successore, dicendogli di proteggere la famiglia e morendo infine tra le sue braccia.

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