Il commovente finale di una delle migliori serie Tv HBO: Six Feet Under
Six Feet Under non è una serie Tv come le altre. Che Six Feet Under non sia una serie come le altre ce lo dice già il tema che tratta, ovvero la morte. La morte intesa come parte integrante della vita di ognuno di noi. La morte intesa come uno dei due paradigmi con cui analizzare la storia di ogni individuo. Per sette lunghe stagioni abbiamo fatto i conti con la veste oscura con cui si presenta Tanathos, e li abbiamo fatti ammirando la maestosità di una serie che ci ha ammaliato con la sua “graziosa” verità.
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Six Feet Under non è semplicemente una delle migliori serie Tv HBO, ma una delle migliori serie Tv della storia del piccolo schermo. E per una delle migliori storie del piccolo schermo non poteva che esserci uno dei finali più traumatizzanti di sempre. Negli ultimi istanti della storia Claire sale in auto e comincia il viaggio verso la sua prossima meta, quella New York che dovrebbe segnare l’inizio di una nuova vita. Ma l’autostrada imboccata per lasciarsi alle spalle uno stanco passato non è altro che un condotto spazio temporale utile per sbirciare la tragica fine degli altri protagonisti. Keith, David, Federico, Ruth, Brenda e la stessa Claire ci passano accanto per l’ultima volta come se ci fossimo dati appuntamento per dirci addio per sempre.
La morte, che in Six Feet Under ha rappresentato la continuità rispetto alla vita, nel finale di stagione fornisce la chiusura perfetta della storia dei protagonisti. Nella morte i protagonisti vedono gli spettri del passato e la ricomposizione della frattura tra loro e i cari defunti. Abbiamo detto addio ai personaggi di Six Feet Under in silenzio e con commozione come se fossimo tutti presenti a un triste funerale.
Silicon Valley
Richard è un genio. Un uomo che ha sempre avuto come unico obiettivo quello di rendere il mondo un posto migliore rispetto a quello che è. Ma se per rendere il mondo un posto migliore bisogna fare delle scelte che compromettono il successo personale? È questa la domanda che ci pone il finale di Silicon Valley. È questa la domanda a cui Richard vuole dare una risposta durante l’ultimo atto di una delle migliori serie Tv HBO.
Il finale di Silicon Valley è un vero e proprio turbinio di emozioni. Si parte con un salto temporale di dieci anni in cui i protagonisti vengono intervistati in un documentario sulla storia di Pied Piper e in cui si rievocano le varie tappe che portarono alla creazione di Pied. Poi la serie ci riporta indietro e ci mostra il festeggiamento per quello che sembra l’inizio del grande successo dei personaggi principali: la AT&T ha deciso di firmare un contratto con loro. Ma quello che sembra l’inizio di un progresso è in realtà il prologo di un regresso: Richard capisce che l’intelligenza artificiale è capace di migliorarsi da sola, che la privacy non esisterà più e che tutto sarà di dominio pubblico.
Il gruppo decide quindi di sabotare il figlio del proprio lavoro. Pied Piper sarà chiusa per fallimento. Silicon Valley ci lascia con un finale che non ci saremmo mai aspettati, un epilogo senza vie di mezzo e un ultimo assaggio di quello che questa comedy è stata capace di fare: farci ridere e piangere come se non ci fosse mai stata nessuna distinzione tra i due atti.