8) Ted Lasso, una delle migliori Serie Tv da vedere di genere comedy nate negli ultimi cinque anni

“Ancora tu, ma non dovevamo non vederci più?”, ci chiedevamo solo qualche mese fa. Ted Lasso sembrava pronto a chiudere il sipario dopo la terza stagione, ma qualcosa – da quel 2023 in poi – è evidentemente cambiato. Il successo travolgente e l’unanime consenso di critica e pubblico avrebbero infatti convinto Apple TV+ a prolungare la vita di una delle sue serie più amate e seguite. Come abbiamo già sottolineato in passato, purtroppo la piattaforma non gode (soprattutto in Italia) della stessa popolarità di altre piattaforme streaming. Ma Ted Lasso rappresenta una delle rare eccezioni della mela morsicata, una delle poche Serie Tv che sono riuscite ad andare oltre ogni limite, diventando il simbolo e il manifesto di Apple TV+ insieme a The Morning Show e Severance.
In Ted Lasso è tutto nelle mani dei sognatori. Una comedy che ha saputo raccontare con autenticità e delicatezza la rivincita degli esclusi. Usando lo sport – in particolare il calcio – come espediente narrativo, la serie ci accompagna nella scalata verso il successo di una squadra dimenticata da tutti, la cui storia è destinata a cambiare con l’arrivo di un allenatore fuori dagli schemi. Da quel momento la musica cambia completamente dando vita a una comedy equilibrata che – come dicevamo nel caso di Only Murders in the Building – non forza mai il tono drammatico né comico, mantenendo un ritmo naturale, realistico, profondamente umano.
I giocatori di una squadra allo sbando stanno per segnare il primo vero gol della loro vita. Dentro e fuori dal campo. Su Apple TV+.
7) Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, una delle migliori Serie Tv italiane

Il settimo posto, per Hall of Series – Comunità di Recupero, parla italiano. Tra le migliori Serie Tv nate negli ultimi cinque anni non può mancare Hanno Ucciso l’Uomo Ragno, il grande successo firmato Sky che, nell’autunno del 2024, ci ha incollati allo schermo con una storia fatta di cose già viste e di altre di cui avevamo perso il ricordo. Hanno Ucciso L’Uomo Ragno non è soltanto la storia degli 883, di Max Pezzali e Mauro Repetto. È di più. È la nostra storia. Sono gli anni ’90, Non me la Menare alla radio, le amicizie che per fortuna esistono e gli amori che nascono mentre intanto si scrive una canzone.
Hanno Ucciso L’uomo Ragno è stata di più fin dalla prima puntata. Abbiamo riso, e tantissimo, ma soprattutto ci siamo immedesimati. Per un attimo, anche noi siamo stati gli 883. La paura di Max, l’assenza di quel tanto così di Repetto. È stato proprio questo approccio così vicino e autentico ad azzerare qualsiasi distanza tra la finzione, la vita degli altri e la nostra. Si trattava di una biografia in cui i personaggi non rappresentavano vasi di porcellana da non danneggiare, ma persone vulnerabili e non invincibili esattamente come chi li guardava da uno schermo. Eravamo tutti sotto lo stesso cielo ad affrontare le stesse insoddisfazioni, anche se non tutti con una chitarra in mano.
Poche puntate, ma così tante sensazioni addosso. Così tanti stati d’animo. Come la malinconia. Hanno Ucciso L’uomo Ragno ci permette di vivere sulla nostra pelle una nostalgia positiva, che ci fa il solletico facendoci pensare ai tempi andati, ma ricordandoci anche che ci sarà sempre una nuova storia da scrivere, un’altra canzone da cantare. E, infatti, questo era solo l’inizio. Adesso va scritta una nuova storia. Una nuova fase. La seconda stagione sta per tornare (qui alcuni importanti aggiornamenti), e probabilmente ci farà piangere ancor più della prima. Ma andrà tutto bene anche questa volta: perché ci sono cose che non passano mai, e gli 883 fanno parte di queste.