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Le 10 Migliori Serie Tv corali della storia

7) OZ

Il cast di Oz, una delle migliori Serie Tv corali
Credits: HBO

Torniamo ora al 1997, anno di uscita di una delle Serie Tv corali più potenti, importanti e urgenti di sempre. Parliamo di OZ, una produzione in cui tutti sono protagonisti, anche le cose che non parlano. Le celle oscure, i corridoi luridi, il silenzio carico di omertà: un mondo, quello raccontato da OZ, che probabilmente per la prima volta — dopo Twin Peaks— ha messo in difficoltà gli spettatori, forse ancora non pronti a un racconto così crudo e attuale. E forse neanche la critica era pronta, riconoscendo il valore straordinario della serie solo a distanza di anni.

Eppure, nonostante tutto e tutti, OZ è riuscita comunque a scrivere la sua storia, dando vita a un racconto spietato che non edulcora nulla e non fa alcuno sconto, narrando ogni giornata come un inferno in terra. Non esiste pace, tregua o moralità in questo carcere dimenticato da Dio, dove tutto — persone, documenti, istituzioni — è corrotto.

A Oswald ogni giorno è una lotta contro la paura, con la consapevolezza che non esiste via d’uscita. La sicurezza è un’illusione, la speranza un bene ormai perduto. Ogni episodio di OZ mette in scena la brutalità della sopravvivenza, in cui i detenuti si aggrappano a qualsiasi cosa pur di non soccombere in un ambiente che li considera sacrificabili. Il focus della Serie Tv non si concentra solo sui detenuti, ma anche sulle guardie, l’amministrazione, persino i preti: animi corrotti che reggono le fila di questo inferno di cui non si conosce esattamente la collocazione. Non è infatti mai chiaro dove si trovi esattamente Oswald, perché l’intento di OZ è denunciare l’intero sistema carcerario statunitense, mettendo a nudo le sue pecche, la mancanza di prospettive e di reintegrazione. Nuove possibilità non esistono, dentro OZ.

Tutto ciò che conta è sopravvivere a un’altra giornata, cercando di non diventare vittima della prossima rivolta. In OZ non ci sono zone grigie: domina una crudezza narrativa che non concede sconti e che, ancora oggi, nonostante il passare degli anni e le tante Serie Tv successive, continua a lasciare un segno indelebile.

8) Lost

Il cast di Lost, una delle migliori Serie Tv corali
Credits: ABC

A una lista così ricca di Serie Tv che hanno fatto la storia — e che è ancora in divenire — non poteva mancare la ciliegina sulla torta: Lost, un’altra Serie Tv che ha davvero segnato un’epoca, scrivendo le regole di qualcosa che ha profondamente influenzato il futuro. Tra le prime Serie Tv corali, e senza dubbio una delle migliori in assoluto, Lost rappresenta uno dei primissimi momenti in cui il pubblico ha dovuto imparare a fare i conti con l’incertezza, accettare l’ignoto e interrogarsi profondamente su scienza e fede, in questa trama più che mai contrapposte. Perché sono tutti finiti lì? Cosa sta succedendo? Esiste un dopo? Cosa nasconde davvero l’isola? Domande che rimandano alla vera essenza di Lost: filosofia e mitologia, fede e accettazione dell’ignoto.

La storia narrata, quella dei sopravvissuti dispersi su un’isola deserta, è solo un mezzo, uno strumento per esplorare tematiche sospese, astratte, invisibili e inaudibili, ma che influenzano profondamente la vita, e di cui i personaggi si fanno carico come responsabili della propria condizione. Ed è proprio questo — forse solo a posteriori — che ha reso Lost immortale: la sua natura, il modo in cui ha giocato con le domande senza mai forzarsi a offrire risposte certe. Come accade in quel finale maledetto che, ancora oggi nel 2025, sembra essere stato appena trasmesso. Tutti ne parlano come se lo avessero appena visto: la rabbia o la meraviglia nei suoi confronti appaiono fresche, ma in realtà sono cristallizzate da 15 anni.

C’è chi col tempo ne ha colto la bellezza, chi continua a non accettarlo, ma qualunque sia la posizione, il risultato non cambia: Lost continua a far parlare di sé come se fosse appena nata, come se avesse appena pronunciato la parola fine scrivendo l’ultima pagina di uno dei più grandi capolavori nella storia della televisione. Diffidate di chi parla di un solo protagonista, citando il buon vecchio Jack: il suo è un ruolo da leader, un medico che si affida alla scienza per cercare spiegazioni, essere una risorsa, trovare un perché. Ma lui non è il vero protagonista, lo sono tutti. E se proprio dovessimo individuarne uno, non sarebbe un personaggio in carne e ossa, ma l’isola stessa.

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