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La Classifica dei 10 Migliori Finali di sempre nelle Serie Tv secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

6) Better Call Saul

Un'immagine di Better Call Saul, uno dei migliori finali delle Serie Tv
Credits: Sony Pictures Television

Anticipa la Top 5, ma aveva tutte le carte in regola per oltrepassarla. Ma lo sappiamo: la vita per Better Call Saul non è mai stata facile. E non lo è stata neanche quando ha dato vita a uno dei migliori finali delle Serie Tv. Un ultimo saluto che resta a mani vuote, privo di qualsiasi riconoscimento che avrebbe dovuto ottenere. Nessun premio per Better Call Saul, e neanche (almeno) una quinta posizione in questa classifica. Ma resta tutto come lo abbiamo lasciato. Resta ancora quel capolavoro di evoluzione, il compimento di una parabola che chiude uno dei cerchi più importanti del panorama seriale.

E così, Better Call Saul giunge alla fine dissolvendosi come quella sigaretta presto diventata un simbolo della Serie Tv. Ma, al contrario di questa, Better Call Saul non si spegne mai. Resta sempre accesa, in quell’immagine che scrive la parola fine alla storia di un antieroe che adesso non si riconosce più. L’unico strumento di sopravvivenza lo trova soltanto in Kim, l’unica persona per cui vorrebbe cercare d’essere un altro uomo. Un altro Jim. Un altro Saul. I reati che gli sono costati di più, alla fine, sono quelli morali. Quelli che gli hanno sporcato la coscienza. É per lei, probabilmente, che sceglie di dire la verità.

Non a caso, in quel tribunale pronuncia la frase “Il mio nome è James McGill.” Si ri-appropria di sé, chiude – per quanto possibile – Saul in una gabbia, e ritorna dal suo io. Quello che conosce il peso delle scelte, delle conseguenze, che conosce l’etica e la moralità. Ed è quella prigione, così lercia e grigia, a renderlo di nuovo libero. Non deve più fingere o inventarsi un ruolo. Adesso è solo James. Ed è James a condividere con Kim quell’ultima sigaretta, ritornando all’inizio. E chiudendo il cerchio di uno dei più grandi capolavori di sempre. Sesto posto: ne siamo sicuri?

5) I Soprano

Tony in una scena de I Soprano, uno dei migliori finali delle Serie Tv
Credits: HBO

I Soprano non poteva scendere a compromessi. Non poteva chiudere il tutto con una risposta certa. Vivi o muori. Non era questo l’obiettivo della Serie Tv, e poco importa che si trattasse di gangster, un genere che sulla carta decreta sempre chi debba morire e chi debba vivere. In quel momento non era probabilmente chiaro – e la reazione del pubblico ne è stata una prova – ma quello sfondo nero era l’intera vita di Tony Soprano. La costante paura di morire da un momento all’altro. Di non poter essere, come tutti noi, padrone degli eventi.

É un momento come tanti, quello che raccontato nel finale de I Soprano. C’è la sua famiglia. Ma la macchina da presa non sta ferma un attimo. Balza da uno sguardo all’altro. Si poggia sui volti più disperati. Ci racconta che stia per succedere qualcosa, ma manca poco alla fine dell’episodio – l’ultimo – e ogni ipotesi appare impossibile. Quella tachicardia che ci assale è la stessa che prova Tony Soprano, che guarda preoccupato la porta del ristorante. E poi basta. Schermo nero, titoli di coda. É finita nel più autentico e sincero dei modi (qui spiegato in tutti i suoi sottilissimi e geniali dettagli). Tony potrebbe essere sia vivo che morto. É come il paradosso del gatto di Schrödinger.

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Un modo come un altro per dire che la violenza è ovunque. Che l’orrore c’è sempre, anche quando si nasconde. E chissà che non sia rimasto nascosto in quella porta fino a quando Tony non l’abbia guardato.

Adesso, che di anni ne sono passati, lo sappiamo: non vogliamo una risposta. Perché quello schermo nero ha detto di Tony Soprano più di qualsiasi altra cosa. Ha parlato della sua paranoia costante, della sua impossibilità di essere onnipotente perché – come tutti noi – resta un comune mortale. Anche se per un attimo abbiamo vacillato anche noi. Quando abbiamo passato quei minuti in apnea, in attesa di vedere il compimento di una storia che in realtà non ha mai avuto bisogno di risposte per essere raccontata. E infatti.

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