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Le 12 frasi più anarchiche delle Serie Tv

3. L’anarchia del realismo: il nostro secolo non convince Delphine (AHS – Coven)

 anarchia

“… No, pentimento un c***o. Credi che una sola di quelle persone fosse veramente dispiaciuta? No, neanche una. Gli dispiaceva di essere stata beccata […] Un mondo di menzogne […] Dire a un uomo di colore che può essere considerato uguale a un bianco? Questa è la vera crudeltà”

E’ necessario che una donna giunga nel presente dal diciannovesimo secolo per mostrare a Queen l’amara verità.

Le frasi pronunciate da Delphine nella terza stagione di American Horror Story sono brutali, ma purtroppo corrispondono alla realtà: sia chiaro, non vogliamo asserire che razzismo o odio siano da incoraggiare… Però Delphine, con la sua poca esperienza della cultura del nostro secolo, ha compreso che tutte le belle parole sull’uguaglianza sono, per il momento, soltanto un’utopia.

I programmi strappalacrime in televisione, le chiacchiere, il buonismo… Non sono che maschere, dietro cui si nascondono individui forse ancora peggiori di lei, la spietata torturatrice di schiavi.

Fin dall’inizio della stagione Queen ha cercato di cambiare la donna, di farle capire quanto le sue idee razziste siano sbagliate; e forse ella si sarebbe pentita davvero, se avesse visto attorno a sè delle persone realmente attaccate ai valori della fratellanza e della democrazia… Invece si è ritrovata in un mondo dove la gente si comporta bene per paura di essere punita. Dove apparentemente non contano l’etnia o l’aspetto fisico, ma nel quale comunque una ragazza nera come la stessa Queen è destinata a una vita più difficile delle sue coetanee bianche.

La giovane strega crede che le cose siano cambiate dai tempi in cui le persone di colore venivano trattate come bestie… Delphine vuole insegnarle che forse non è proprio così. Di quale redenzione parli, tesoro?

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