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10 curiosità su George R.R. Martin, il creatore di Game of Thrones

Signore e signori, oggi parliamo di uno dei personaggi che hanno segnato la storia recente del piccolo schermo. Un uomo che grazie alla sua genialità è riuscito a partorire una delle serie tv più maestose che abbiano mai calcato il vostro televisore. Se parliamo di Jon Snow, di Daenerys Targaryen, di Cersei Lannister, di Estranei, Draghi, Non-Morti e troni forgiati con spade, chi vi viene in mente se non George R.R. Martin?

Oggi parleremo proprio di lui e di 10 curiosità legate alla sua vita. Prima però di fare ciò, riassumiamo la sua biografia da quel lontano 1948 al 2021. George R.R. Martin, all’anagrafe nato George Raymond Richard Martin, è lo scrittore di fantasy americano che ha segnato la storia recente della serialità mondiale e che ha dato origine alla serie tv più seguita degli ultimi anni: Game of Thrones.

Ma i libri di George R.R. Martin sono molti di più: è autore di altre due saghe e di numerosi romanzi e racconti a sé stanti. Nato il 20 settembre 1948, a Bayonne, nel New Jersey, Martin ha frequentato la Northwestern University e si è laureato in giornalismo nel 1971. Appassionato di fantascienza e fantasy fin dall’infanzia, scrisse e pubblicò il suo primo racconto nel 1971.

Obiettore di coscienza durante la guerra del Vietnam, Martin svolse il servizio civile in un’organizzazione di assistenza legale a Chicago, mentre si guadagnava da vivere come organizzatore di tornei di scacchi e scrivendo racconti brevi. Ben presto la sua carriera prende il volo: nel ’75 vince il Premio Hugo per la migliore novella con la sua opera di fantascienza A Song for Lya. L’anno successivo inizia a insegnare giornalismo al Clarke College di Dubuque, Iowa. Nel 1977 Martin pubblica il suo primo romanzo, Dying of the Light, e due anni dopo si trasferisce a Santa Fe, nel New Mexico, per scrivere a tempo pieno.

Per Martin è solo l’inizio.

Riceve sia l’Hugo che il Nebula Award, i due maggiori premi per la letteratura fantascientifica e fantasy, per il suo romanzo Sandkings. Nello stesso anno, pubblica Windhaven (ci torneremo dopo), raccontando la storia di una ragazza che impara a volare, e nel 1983 il racconto horror The Armageddon Rag. Il racconto non vende bene, però un produttore opziona i diritti cinematografici per i film. Il film non viene mai realizzato, ma il produttore suggerisce il nome di Martin come sceneggiatore per un remake della serie The Twilight Zone. Verso la fine degli anni ’80, precisamente dal 1987 in poi, cura, scrive e pubblica una serie di romanzi insieme ad altri autori del New Mexico: Wild Cards – L’origine, Wild Cards – L’invasione, Wild Cards – L’assalto e tanti altri.

George R.R. Martin scrive per vari anni, poi passa alla sceneggiatura di un’altra serie tv, La bella e la bestia, diventandone alla fine il produttore. Ma nel 1991, non avendo avuto successo come sceneggiatore perché i suoi piloti vengono bocciati dai produttori televisivi, torna al romanzo. E fa bene, perché pochi anni dopo, precisamente nel 1996, partorisce Game of Thrones, il primo di quella che inizialmente doveva essere una trilogia ambientata negli immaginari Sette Regni della terra di Westeros. Il resto, come si suol dire, è storia. E la storia ci porta fino a oggi, giorno in cui vi raccontiamo 10 curiosità sull’attore che ha stravolto il panorama seriale mondiale.

1) Prime opere “a fumetti”

Iniziamo subito con una curiosità legata alla biografia dell’autore di Game of Thrones. Le prime opere ufficiali che lo scrittore della saga che vede protagonisti Jon Snow e Daenerys Targaryen ha pubblicato sono delle lettere. Il bambino George R.R. Martin aveva infatti scritto e spedito numerosi manoscritti niente di meno che alla redazione della casa produttrice di fumetti più famosa al mondo: la Marvel. In queste corrispondenze epistolari si complimentava con Stan Lee, Jack Kirby e soci per essere riusciti a rendere in modo magnifico quei supereroi che tanto sembravano lontani dalla condizione umana.

Come vedremo in seguito, colui che come scrittore ha seguito la produzione della serie tv che ha segnato gli anni ’10, era un grande appassionato di fumetti, soprattutto quelli della Marvel e questa passione ha condizionato la vita di George R.R. Martin e la sua letteratura. Se pensate quindi che l’autore di Game of Thrones abbia iniziato scrivendo di cavalieri, draghi, re e regine vi sbagliate di grosso. La sua carriera è iniziata con il più classico dei “Dear Stan and Jack..”.

2) Il re degli scacchi

Ci sono passioni che non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Sembra ieri che abbiamo iniziato a raccontarvi le avventure di una ragazza disturbata che nell’ormai iconica serie tv La Regina degli Scacchi incantava il mondo (ne parliamo qui). Ma anche lo stesso creatore di Game of Thrones è stato, per certi versi, un Re degli Scacchi prima di essere sovrano del Trono di Spade. Negli anni ’70 infatti, quando ancora l’era di internet era lontana, gli scacchi vissero un periodo di fortunata popolarità grazie agli exploit del giocatore Bobby Fischer, unico giocatore di scacchi made in USA a potersi fregiare del titolo di campione del mondo nella disciplina.

Fu in quel periodo che Martin, allora ventenne, trovò lavoro come direttore di un torneo di scacchi. Grazie a questo riuscì per un periodo a sbarcare il lunario pur conservando il tempo libero sufficiente per scrivere le sue prime opere pubblicate. Quindi ringraziamo gli scacchi se oggi possiamo leggere le opere e i libri di Martin e vedere quella pietra miliare di Game of Thrones (ovviamente su Sky Italia).

3) Amori fantastici e dove trovarli

Incredibile ma vero, il nostro caro George si era follemente innamorato di un’altra scrittrice di successo. Negli anni ’70 infatti Martin frequentò Lisa Tuttle, autrice fantasy molto apprezzata all’estero. La donna ha pubblicato più di una dozzina di romanzi e decine di racconti in diverse antologie e risulta una sorta di antesignana del genere fantasy e sci-fi. I due inoltre realizzarono a quattro mani il romanzo Windhaven, di cui vi abbiamo parlato nella biografia dell’autore di Game of Thrones.

Lisa Tuttle è stata anche protagonista di un episodio decisamente controverso legato ai già citati Premi Nebula che sarebbe troppo off-topic da raccontare, ma che consigliamo a tutti voi di andare a ricercare in qualche blog dedicato. Per quanto riguarda invece Martin si è poi sposato due volte, prima con Gale Burnick, e poi con la seconda e attuale moglie Parris McBride, ma in nessuno dei due matrimoni a concepito dei pargoli.

george r.r. martin

4) Un fumetto che vale oro

Il nostro George R.R. Martin è un appassionato di fumetti e di storie di supereroi. Il suo amore per tutti quegli uomini con i super poteri risale a tantissimi anni fa, quando ancora era poco più che bambino, molto prima del famoso “Winter is coming”. Questa sua passione, per certi versi, è risultata remunerativa. Martin possiede infatti una prima edizione di Spider-Man e di Fantastic Four, praticamente delle pubblicazioni che al giorno d’oggi valgono oro.

E la cosa più interessante è che il nostro caro George non le ha comprate una volta arricchitosi, ma da bambino per pochi spiccioli. Un vero e proprio investimento a lungo termine. Andate a cercare su qualche blog dedicato quanto valgono quelle pubblicazioni. Se però questo è stato un vero e proprio colpo di fortuna, in altre situazioni lo scrittore di Game of Thrones ha anche commesso degli errori, come i suoi personaggi del libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Lo statunitense infatti ha venduto tutta la sua collezione di Superman, un tesoro inestimabile che non si è mai perdonato di aver sbolognato con tanta leggerezza.

5) Tyrion mon amour

Una curiosità su Game of Thrones ce la dovete pur concedere, anche se già vi avvisiamo che non sarà l’unica. Qualche tempo fa George R.R. Martin ha parlato dei suoi personaggi e di quali amasse e quali no. Noi non avevamo dubbi, ma lo scrittore ce li ha fugati tutti confermando che il suo personaggio preferito non è altri che Tyrion Lannister. Parliamoci chiaro, lo avevamo e lo avevate immaginato tutti, non serve leggere un libro di Cronache di Ghiaccio e del Fuoco.

Ha più volte tessuto anche le lodi di Arya Stark, mentre per quando riguarda Jon Snow, Daenerys Targaryen e Cersei Lannister è sempre stato più neutrale. Niente “Dracarys” o “Winter is coming” quindi. Bisogna anche dire che Martin odia che gli vengano poste queste domande e ultimamente ha deciso di rispondere citando personaggi totalmente estranei all’universo Game of Thrones e addirittura appartenenti a altri romanzi e creati da altri autori. George è davvero il mago del troll.

george r.r. martin

6) George R.R. Martin, re della fantascienza

Ve lo abbiamo già accennato nella sua biografia, negli anni ’80 Martin scrisse la sceneggiatura di diversi episodi del remake serial cult fantascientifico The Twilight Zone, inclusa la trasposizione di un racconto scritto dall’amico Roger Zelazny. La serie è ispirata alla serie classica del 1959, creata da Rod Serling e che vide tra gli sceneggiatori Richard Matheson e Ray Bradbury. Questo remake seriale, composta da tre stagioni, fu trasmessa dal 1985 al 1989, e fu seguita da una terza produzione andata in onda tra il 2002 e il 2003.

Le vicende narrate sono quelle che tutti conosciamo con il nome di Ai confini della realtà. Seppure considerata fantascientifica, la serie in realtà esplorò raramente i temi classici della fantascienza, focalizzandosi invece su storie incentrate sulle vite di normali persone che venivano radicalmente cambiate dall’incontro con l’ignoto, con uno squarcio nella realtà che faceva diventare credibile anche l’impossibile.

7) Fuggire dal piccolo schermo per poi tornarci, la storia di George R.R. Martin

Rimanendo sempre nel campo vendittiamo del “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, è la volta di parlare della guerra di Martin contro i canoni della serialità. Dopo anni e anni passati a scrivere come sceneggiatore televisivo, Martin decise, di scrivere un’opera corale con dozzine di personaggi e con un enorme intreccio di trame che male si sarebbe adattato al piccolo schermo.

George R.R. Martin era infatti stufo delle restrizioni di budget delle serie tv e soprattutto dei continui stravolgimenti dettati da “forze superiori” che andavano a danneggiare a qualità del prodotto scritto dall’autore. La cosa incredibile, però, è che questa opera corale e mastodontica altro non è che Il Trono di Spade. Una creazione che voleva essere la cosa più distante da una produzione televisiva, ma che è diventata una delle serie tv più iconiche di sempre. Il destino a volte gioca davvero degli scherzi incredibili.

george r.r. martin

8) L’amore per il cinema di George R.R. Martin

Nel 2013 George R.R. Martin ha notato per caso un vecchio cinema storico di Santa Fe, il Jean Cocteau, ormai in disuso da anni (potete cercare le immagini su qualche blog su internet). L’autore, mosso da compassione per quella struttura che negli anni era stata un punto di riferimento per l’intera città del New Mexico, ha deciso di acquistare il cinema e ne ha affidato la direzione a Jon Bowman, fondatore del Santa Fe Film Festival. Una manifestazione cinematografica davvero interessante che punta a rinvigorire il mercato messicano e a dar nuova linfa vitale a una concezione di cinema che negli anni ha sfornato capolavori assoluti. Non solo la passione per il libro, per le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ma anche per il cinema.

9) George R.R. Martin, una penna vecchio stile

Martin non deve avere un buon rapporto con le nuove tecnologie, considerando che usa ancora un vecchio processore Wordstar, basato sul Dos, per scrivere i suoi libri. Sarà per questo che ci mette tanto a terminarli? Non lo sappiamo. Ma sicuramente il creatore dell’universo de Il Trono di Spade è una penna vecchio stile che ama sentire l’odore della carta e dell’inchiostro piuttosto che la plastica, lo schermo di un comune computer e internet. Quando un autore ha la poesia dentro, quando partorisce frasi come “Winter is coming”, c’è poco da fare.

george r.r. martin

10) Non sperate in un futuro Game of Thrones senza Geoge R.R. Martin

Martin in fondo è un troll della peggior specie: in caso di morte prematura, ha dato ordine di distruggere tutte le sue note e i suoi appunti, perché nessuno possa finire la serie letteraria al suo posto. Insomma, se George dovesse lasciarci prima del previsto, l’epopea letteraria si fermerebbe senza avere una vera e propria fine. Quindi cari amanti di Game of Thrones, fate gli scongiuri, perché Martin non avrà scrupoli con noi così come non ne ha avuti con i suoi personaggi.