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7 personaggi delle Serie Tv che ti prendono in giro con una nonchalance disarmante

Cosa hanno in comune personaggi televisivi come Fleabag, Gregory House e Sherlock Holmes? No, non è solo la crescente misantropia, ma anche e soprattutto un senso dell’humour tanto irresistibile quando pungente. Sono tutti personaggi che ci hanno fatto innamorare di sé pur essendo degli adorabili s*****i, grazie alla battuta sempre pronta e alla straordinaria capacità di rispondere con una risata alle avversità, anche quando la situazione stava andando a rotoli. Con le loro sagaci risposte ci hanno insegnato a tenere duro di fronte alle difficoltà, a indossare una maschera e a non mostrarsi mai vulnerabili se non con le persone che ci vogliono davvero bene. Non sempre la vita ti regala limoni per fare una limonata, ma bisogna andare avanti e rispondere a tono.

Ecco quindi alcuni personaggi come Fleabag, Chandler e Tyrion Lannister che ci hanno impartito una lezione importantissima su come prendere in giro la vita e le avversità del caso.

1) Gregory House – House M.D.

Gregory House (640×360)

“Nella condizione umana c’è una verità: che tutti gli uomini mentono. La sola variabile è su che cosa mentono”.

Gregory House

Era il 2004, i procedural spadroneggiavano in televisione e le stagioni duravano la bellezza di 22 episodi. L’inizio del periodo d’oro delle serie tv, quando ancora vederle era roba per pochi nerd guardati dall’alto in baso e l’avvento dei servizi streaming una premonizione non ancora avvenuta. In questo contesto troviamo proprio lui, uno dei personaggi più iconici e memorabili della serialità che con la sua lingua tagliente ci ha tenuto compagnia su Italia 1 per ben otto stagioni. Un traguardo oggi impensabile e che probabilmente nessuna serie tv nata negli ultimi tre anni raggiungerà mai.

Zoppo, arguto e senza camice, il dottor Gregory House si presentava così al pubblico in quel pilot ideato da David Shore (showrunner di The Good Doctor) e trasmesso per la prima volta in America sul canale FOX. Tra mistery in stile Sherlock Holmes e medical drama, House M.D. si è distinta rispetto alle concorrenziali Grey’s Anatomy e Scrubs per un approccio molto più legato ai casi clinici per sé e alla loro risoluzione.

Unendo ingegno, deduzione e spirito di osservazione, House riesce, sempre durante quei fatidici ultimi cinque minuti di puntata, a risolvere con un colpo di coda geniale i casi più assurdi che gli si presentano davanti.

Cinico e brillante, il dottor House se ne frega altamente di essere benvoluto dai suoi pazienti preferendo comportarsi in maniera nuda e cruda pur avendo, in realtà, sempre a cuore il benessere dei malati. Dai modi burberi ma dal cuore d’oro, nel corso delle stagioni il personaggio interpretato da Hugh Laurie ci permette di scrutare nelle crepe del suo cuore indurito mostrando anche lati sensibili nascosti. Il sarcasmo, però, rimane una costante che non smette mai di accompagnarlo ed è proprio questa caratteristica tipica ad averlo reso uno dei personaggi seriali più amati di sempre.

2) Tyrion Lannister – Game of Thrones

Tyrion Lannister (640×360)

“Bevo e so le cose”

Tyrion Lannister

Già nella saga letteraria scritta da George R. R. Martin il nano di casa Lannister si mostrava come tra i più arguti della valanga di personaggi presenti. Il suo è sempre stato uno dei POV preferiti dai lettori, ammaliati dalla sua furbizia, dal suo ingegno e dalla sua capacità di ridere di fronte a qualunque tipo di avversità. Nella serie tv della HBO quella importante eredità viene ben raccolta da Peter Dinklage che dona veramente anima e corpo a un personaggio amatissimo e che gli è valso diversi premi. Quando facciamo per la prima volta la conoscenza di Tyrion a Grande Inverno ci appare già chiaro come il nano sia diverso dal resto della sua famiglia.

E non solo per la bassa statura (nel libro poi sono presenti ulteriori caratteristiche fisiche molto evidenti come la presenza di occhi dal color diverso) ma per un’indole viva, sincera e buona che non trova riscontro negli altri membri di casa Lannister. Con la sua lingua affilata Tyrion ha trovato il modo per controbattere agli insulti e alle ingiurie del padre e della sorella fin da quando era bambino.

Incolpato della morte della madre nel darlo alla luce, Tyrion è sempre ai margini, isolato da tutti e tutto, non degno di portare il nome della casata. Solo Jamie gli ha voluto genuinamente bene, infatti, nella quarta stagione, è lui ad aprirgli la cella e a permettergli la fuga da Approdo del Re. L’arte di prendere in giro gli altri con nonchalance si è dunque affinata nel tempo in Tyrion, anche per riuscire a sopravvivere in un mondo che altrimenti lo avrebbe divorato in un sol boccone.

3) Sherlock Holmes – Sherlock

Fleabag
Sherlock Holmes (640×360)

“Se escludiamo l’impossibile, ciò che resta del quanto probabile è pur sempre possibile.”

Sherlock

Il personaggio di Sherlock Holmes interpretato da Benedict Cumberbatch è una reinterpretazione contemporanea e decisamente più raffinata del celebre detective creato da Sir Arthur Conan Doyle (e che lo scrittore disprezzava con tutto il cuore). All’interno della serie tv creata da Steven Moffat e Mark Gatiss, il protagonista, così come tutti gli altri personaggi, sono calati in un contesto contemporaneo con tutte quelle che sono le conseguenze del caso. Dalla Londra contemporanea all’utilizzo di tecnologie moderne in grado di risolvere i casi più velocemente.

Al contempo, però, l’essenza della genialità e dell’eccentricità di Sherlock è evidente fin dal primissimo episodio “Uno studio in rosa”. Holmes è universalmente noto per la sua straordinaria capacità di deduzione, e la rappresentazione di Benedict Cumberbatch lo rende un vero e proprio “consulting detective” del mondo moderno. La sua mente acuta e la sua abilità nell’osservare dettagli apparentemente insignificanti si combinano per creare un personaggio intellettualmente stimolante, affascinante e magnetico in conflitto con un’altra mente brillante e nemesi per eccellenza: Moriarty.

Contrariamente all’immagine tradizionale del detective impeccabile, poi, lo Sherlock di Cumberbatch è soggetto a sfide personali e tentazioni che affronta sempre con piglio deciso e con irresistibile ironia. Questo contribuisce a renderlo più umano e comprensibile, aggiungendo strati di complessità alla sua personalità. Nella serie tv Sherlock è ritratto come un individuo dallo stile unico, sia nel modo di vestire che di trattare con le persone. Non si fa remore a ferire gli altri o a essere crudelmente onesto, per lui la verità ha la priorità su ogni cosa.

4) Chandler Bing – Friends

Fleabag
Chandler (640×360)

“Ciao, sono Chandler e faccio battute quando sono a disagio”.

Chandler Bing

Non smetteremo molto presto di piangere la scomparsa di Matthew Perry. Quello che possiamo fare, in pieno stile tv series addicted è rendergli omaggio celebrando, ancora una volta, il personaggio che l’ha reso famoso in tutto il mondo e che rimane e rimarrà sempre una pietra miliare della storia delle serie tv. In Friends, Chandler è l’anima pulsante del gruppo, la risata squillante, il sorriso sbarazzino, la parlantina svelta e senza filtri. Noto per il suo umorismo sarcastico e autoironico, che utilizza spesso come una sorta di difesa, nascondendo così le sue vere emozioni dietro battute spiritose.

Questo lo rende un personaggio affascinante, poiché il suo umorismo serve sia da scudo che da meccanismo di adattamento alle situazioni difficili insegnandoci un’importantissima lezione di vita: bisogna ridere anche quando i limoni tendono a scarseggiare. Per gran parte dello show, nessuno degli altri membri del gruppo ha idea di quale sia il suo lavoro. La sua professione rimane a lungo un mistero generando un’ambiguità di fondo del personaggio che contribuisce al suo fascino ed è anche motivo di umorismo.

Con il passare delle stagioni, Chandler attraversa un notevole sviluppo emotivo. Dall’iniziale insicurezza e paura dell’impegno si evolve in un uomo maturo che affronta le sfide della vita adulta. La sua relazione con Monica Geller è un elemento chiave che contribuisce alla sua crescita come individuo e rappresenta per questo un punto di passaggio fondamentale nell’evoluzione della trama.

5) April Ludgate – Parks and Recreation

Fleabag
April (640×423)

“Il tempo è denaro, il denaro è potere, il potere è pizza e la pizza è conoscenza, andiamo”.

April Ludgate

In Parks and Recreation, Aubrey Plaza ci ha dato modo di apprezzare il suo talento comico sui generis e cinico decisamente diverso da quello di molte altre colleghe e colleghi che si sono distinti nell’ambito della commedia per un senso dell’umorismo più classico. Labbra imbronciate, occhioni scuri e sguardo sprezzante sono alcune delle caratteristiche di un’attrice che ha fatto del disappunto il suo marchio di fabbrica. Nella comedy, April è caratterizzata da un approccio distante e apparentemente indifferente verso la vita.

La sua personalità cupa e sarcastica spesso nasconde un’intelligenza vivace e un senso dell’umorismo tagliente ma la ragazza preferisce rimanere sempre cauta e chiusa nel suo isolamento. La sua attitudine noncurante, però, è anche una sorta di maschera che utilizza per mantenere una certa distanza emotiva dagli altri e per non rimanere ferita. Solo con la relazione con Andrew, April inizia davvero ad aprirsi e a mostrare nuovi aspetti del proprio carattere, pur mantenendo quella disarmante ironia che la contraddistingue. Sotto la superficie della sua facciata indifferente, nel corso delle stagioni, April mostra sempre più una varietà complessa di emozioni.

Con il suo sguardo penetrante e un fetish per l’infelicità altrui, April Ludgate si afferma come uno dei personaggi più amati dai fan di Parks and Recreation. In apparenza, può sembrare la perfetta casinista che se ne frega dei guai in cui mette gli altri, ma sotto la superficie glaciale emerge una persona dal cuore tenero ed empatico, affezionata a coloro che la circondano. Trova conforto in tutto ciò che è disgustoso e cruento. La sua arguzia impeccabile e la mente subdola contribuiscono a creare una serie infinita di situazioni problematiche che la rendono ancora più affascinante e indimenticabile un po’ come la Fleabag di cui leggeremo tra poco.

6) Lucifer Morningstar – Lucifer

Netflix
Lucifer (640×426)

“È un lavoro crudele, all’Inferno riservavo questo trattamento a gente orribile. Pedofili, nazisti, chi reclina il sedile in aereo…”

Lucifer

E se il signore dell’Inferno venisse sulla Terra per aprire un night club? Secondo voi dove andrebbe a stabilirsi? Ma a Los Angeles, dove altro se no. D’altronde la città degli angeli è il luogo più adatto per soddisfare l’ironia di Lucifero e il suo desiderio di libertà. Peccato però che i sogni del principe degli inferi si scontrino ben presto con una serie di casi per omicidio in cui viene coinvolto in prima persona e, come se non bastasse, uno dei suoi fratelli angeli è venuto per riportarlo all’Inferno adesso nel caos senza lui al comando.

Insomma un sacco di gatte da pelare e una misteriosa detective che è entrata nella sua vita, spingono Lucifer a interagire sempre più da vicino con il mondo dei mortali con conseguenti crisi di identità e visite dalla psicologa. Il personaggio televisivo, interpretato da Tom Ellis, prende ispirazione da quello fumettistico creato da Neil Gaiman, Sam Kieth e Mike Dringenberg per la graphic novel “The Sandman” (nella serie Netflix il ruolo di Lucifer è affidato a Gwendolyn Christie) e incarna perfettamente lo stereotipo del diavolo affascinante e pericoloso. Il suo fascino irresistibile e il suo carisma sono elementi chiave che Tom Ellis esplora e approfondisce durante le cinque stagioni.

Persino a livello estetico e superficiale, tra completi impeccabili e un sorriso ammaliante, Lucifer dimostra tutta la sua arte di persuasione per farsi strada nel raggiungere i propri obiettivi. Ma è il senso dell’umorismo tagliente a renderlo un personaggio che attrae lo spettatore sin dalla prima puntata, anche quando agisce in modo moralmente ambiguo.

7) Fleabag – Fleabag

Fleabag
Fleabag (640×360)

Ammiro l’impegno di Harry ogni volta che ci lasciamo. […] Di solito si dà molto da fare. E’ capitato anche che lavasse tutta la casa. […] Come una scena del crimine. Ho anche considerato di rompere con lui, quando alla casa serviva una pulita.

Fleabag

Non potevamo non chiudere in bellezza con una delle lingue seriali più taglienti degli ultimi anni. Un po’ di anni fa, Phoebe Waller-Bridge scriveva uno spettacolo teatrale dal nome “Fleabag” che riscuote così tanto successo da diventare una serie tv. Nello show, l’attrice veste i panni dell’omonima protagonista che ha l’abitudine di rompere spesso la quarta parete per parlare direttamente a noi pubblico della sua vita, dei suoi drammi e di tutti quelli che ci finiscono in mezzo. Di una potenza espressiva e narrativa eccelsa, Fleabag è una storia vera e senza fronzoli su cosa significhi essere adulti e, ancor di più, su cosa significhi essere una donna trentenne, senza un lavoro fisso, senza un fidanzato e con pochi soldi in tasca.

Dallo stile di vita caotico e dalla vita sessuale disinvolta, Fleabag manifesta tutto il suo caos interiore attraverso il sarcasmo e la mancanza di empatia. Rivolgendosi direttamente agli spettatori la protagonista rivela i propri pensieri e sentimenti, mentre fuori indossa una maschera disinvolta e sorridente. Solamente l’incontro con “l’hot priest” la mette per la prima volta in seria difficoltà, costretta a confrontarsi con sentimenti autentici e fortissimi che la colpiscono dritta al cuore. Abituata a utilizzare l’umorismo e il sarcasmo come meccanismi di difesa, Fleabag non riesce mai davvero ad affrontare di petto il dolore, distanziandosi emotivamente dalle sfide che affronta. Questo crea una complessità nel personaggio, poiché il suo sorriso maschera spesso la sofferenza sottostante.

La vera Fleabag è una donna complessa che cerca di trovare il suo posto nel mondo. La sua autenticità, la sua vulnerabilità e il suo umorismo tagliente la rendono per questo un personaggio memorabile.