Australia…
terra di canguri e deserti, di meravigliosi paesaggi e innumerevoli specie animali, si distingue nella sua indubbia bellezza non solo per aver introdotto nella lingua parlata la parola Selfie
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ma anche per il sempre più crescente interesse verso le Serie televisive.
A proposito di ciò, strano che non sia venuto in mente agli australiani di girare una Serie sui canguri, o meglio, strano che ai canguri non sia venuto in mente di girare una Serie sugli australiani, visto che il numero dei canguri in Australia supera di circa sette milioni quello degli esseri umani (ma questi sono futili dettagli).
Detto questo e sperando che i canguri e i cammelli non si alleino e conquistino definitivamente l’Australia, noi torniamo sulla retta via e parliamo finalmente di Serie televisive. D’altronde siamo qui per questo!
Eccone nove che dovrebbero solleticare il nostro cervello rettile da Addicted.
Wentworth
Parlando della Serie in questione ci vorrebbe un’elegia introduttiva che faccia da invocazione alle Muse e da solenne preghiera:
Rendiamo grazie a te, o Nicole Da Silva, santissima e particolarmente piacente musa ispiratrice, rimirar te è come guardar fisso una cadente stella così da lasciarci tutti tremanti.
Inoltre grazie amica Australia per aver donato a noi nostra Danielle Cormack quotidiana (per noi ormai è essenziale come il pane), benedetto il giorno in cui vedemmo il suo splendore che mosse ardori e la nostra anima in travaglio che da ella fu fatta ancella.
E sarebbe grave delitto ignorar proprio te, Libby Tanner, madre superiora di nostre menti in subbuglio seriale e protettrice di nostra già sopracitata Musa ispiratrice Nicole.
Infine ode a te, immaginifica Kate Jenkinson che tutto vede e che tempestosa acqua in vin trasforma…eeeehm cioè… che trasforma ciò che è etero in omo e via dicendo…
Amen
‘Fuck the labels’!
Era doveroso rendere omaggio ad almeno una parte del cast che dopo quattro stagioni continua a farci felici e a regalarci forti ed intense emozioni, soprattutto con un cast del genere.
Per i novizi di Wentworth invece, basta dire che questa Serie supera ogni limite: di crudeltà, di sofferenza, di coreografia, di scene, e la sua monumentalità sta proprio in questo. Non ci sono confini, quando credi che finalmente possa esserci un pizzico di pace è in quel momento che accade qualcosa di ancora più catastrofico. Non c’è pace nel carcere femminile di Wentworth, non può esserci una gioia costante in un luogo in cui vengono sviscerate tutte le emozioni, tutti i sentimenti degli esseri umani che per un motivo o per un altro si trovano nello stesso posto, chiusi in gabbia, a dover sopravvivere a tutto per qualcosa e per qualcuno.