ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sul primo episodio di Slow Horses 5!!
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Uomini persi. Ronzini che vanno allo sbando, oscillando tra la noia e la disperazione. Lupi solitari, schivi, scontrosi, antipatici. Carogne da evitare, odiose e detestabili. Individui bloccati, con i piedi schifosamente piantati nella melma. Impantanati, in acque melmose. Sgradevoli, detestabili, fastidiosi e insopportabili anche per loro stessi. Sono tornati i cavalli lenti di Slow Horses, una delle serie tv più attese di questa seconda parte del 2025. E non sono cambiati poi tanto, tutto sommato, anche se il finale esplosivo della passata stagione sembrava promettere cambiamenti rilevanti. Invece il Pantano sta sempre lì, avvolto in un’apatica parvenza di operatività, ma in realtà distante dal mondo degli uomini. Slow Horses è diventato in breve uno dei fiori all’occhiello del catalogo di Apple TV+.
Tratto dai romanzi Slough House di Mick Herron, lo show ha fatto breccia nel pubblico della piattaforma con il suo racconto spavaldo e sfrontato. Nessuna sottigliezza, nessuna sofisticheria da James Bond: Slow Horses è schietta e semplice, un po’ rozza e sempre leggermente sopra le righe. La storia ha un suo fascino accantonabile. Incuriosisce, ma non è determinante. L’intrigo, i segreti, le manovre da spy story sono una componente essenziale dello show, ma non ne rappresentano il cuore. Quello è tenuto al caldo dal tono spocchioso del racconto e dai suoi personaggi.
Linguaggio sporco, protagonisti moralmente discutibili e guerre intestine sono i punti di riferimento di Slow Horses, che è un po’ una parodia delle dinamiche interne alle forze di intelligence e un po’ un racconto cupo su individui di seconda mano.
Le quattro stagioni della serie (tutte disponibili su Apple TV+) hanno ricevuto grandi apprezzamenti da critica e pubblico. Stagioni brevi, tutte con un caso specifico da risolvere, e il giusto mix di dramma e azione hanno segnato finora il successo dello show. La quinta stagione è appena sbarcata sulla piattaforma. Sarà dura andare avanti a botte di piccoli assaggi: come da consuetudine, Apple TV+ distribuirà un episodio a settimana, tutti i mercoledì fino al 29 ottobre. Ci tocca rassegnarci all’idea che ci sarà parecchio da attendere per scoprire che ne sarà dei ronzini in questa quinta stagione (a proposito, la settima è già stata confermata).
Slow Horses 5 è già partita col botto. Letteralmente. Nella sequenza d’apertura, un addetto alla campagna elettorale del candidato sindaco di Londra presidia il suo banchetto cercando di diffonderne il verbo. Scorge un ragazzo silenzioso, sulla panchina difronte. Uno di quelli schivi e sinistramente incazzati, che non sguazzano nell’entusiasmo delle campagna elettorali. Tenta di accalappiarlo promettendogli speranze, ma quello si alza, imbraccia un fucile e spara come un ossesso sul banchetto e sulla folla. Undici morti, nel centro di Londra. Poi il ragazzo si ferma e viene freddato da un bossolo proveniente dal lato opposto.
Finisce così la sua piccola sobillazione, si spegne nel sangue la sua ira irrazionale.
Slow Horses 5 si apre con una scena che potrebbe essere agghiacciante considerando la brutta piega che ha preso il tempo presente. Ancor di più se si pensa che il soggetto da cui è tratta la sceneggiatura della quinta stagione è un libro pubblicato nel 2018. Estremismi, politica, le propaggini inquinate del dibattito pubblico invadono la scena di Slow Horses. C’è qualcuno che ha armato la rabbia e poi l’ha cancellata con il colpo di un cecchino. Un furgone bianco si allontana dal luogo della strage e lascia l’intelligence a interrogarsi su cause e moventi della strage.
Gli uomini del Pantano sembrano abitare un tempo con priorità diverse, un presente di confine. Gli eventi li sfiorano, ma non troppo. Le giornate dei ronzini sono un ritratto dell’abulia, non c’è mai un accadimento che li smuova veramente. Anche perché il finale della quarta stagione li ha lasciati tutti un po’ frastornati e inebetiti. Louisa (Rosalind Eleazar) sta per prendere sei mesi di congedo, dai quali non tornerà mai più al Pantano, perché è stufa. Shirley (Aimee-Ffion Edwards) vive la sua sindrome post traumatica dopo la morte di Marcus e l’assalto degli episodi precedenti. Jackson Lamb (Gary Oldman) è sempre Jackson Lamb e River (Jack Lowden) porta addosso gli strascichi dei suoi disastri familiari senza avere la forza di farci i conti.
L’unico che sembra spassarsela, indifferente a tutto, è Roddy Ho (Christopher Chung), il più detestabile e irritante dei ronzini di Slow Horses.
L’hacker rischia di farsi investire da un furgone bianco perché troppo intento a spararsi nelle cuffie un pezzo di Robert Palmer. Per fortuna c’è Shirley a salvargli le chiappe, convinta che qualcuno abbia messo nel mirino (di nuovo) gli agenti del Pantano. Prova a raccontarlo ai colleghi e a Lamb, ma nessuno la prende sul serio. È rimasta traumatizzata dalla morte di Marcus e vede pericoli dappertutto? Catherine (Saskia Reeves) sembra l’unica disposta ad assecondarla, così entrambe si mettono a seguire Ho e scoprono con sincero sconcerto che si è fatto la ragazza. Non un ologramma o un codice incomprensibile sullo schermo. Una ragazza vera e propria, con cui fa cose normali come andare in discoteca. Ho Ho Ho.
Non male, ma c’è chiaramente qualcosa di poco sentimentale sotto. E infatti la sua “ragazza” aspetta la fine della serata per inviare (a non si sa chi) la sua posizione e quel che succederà lo scopriremo nel prossimo episodio. Si preannuncia una gran bella stagione, sulla falsariga (si spera) delle precedenti. Il caso all’attenzione dell’intelligence, in Slow Horses 5, riguarda dunque estremismi politici e rabbia sociale. C’è qualcuno che sta pilotando i grilletti malati di chi si sente estromesso dalla società. L’accortezza di lasciare dei bozzoli riconoscibili sul luogo delle stragi poi, è un chiaro segnale all’MI5. Una provocazione.
Parliamo di “stragi” al plurale perché abbiamo il sentore che quella di Slow Horses 5×01 non sarà l’unica sparatoria con vittime civili della stagione.
Quel che però interessa ancor di più dell’intreccio è la maniera in cui gli sceneggiatori andranno a sviluppare gli archi personali dei singoli personaggi. Il finale della quarta stagione ha lasciato i ronzini vulnerabili e feriti. Ciascuno sta elaborando il trauma a suo modo, ma il Pantano è un luogo in cui presto o tardi i traumi esploderanno. Tutto è apparecchiato per questa quinta stagione, dunque. Il tono dissacrante sembra essere quello di sempre, i casini dei personaggi si complicano e si moltiplicano come è sempre stato in questa serie. E Jackson Lamb non è ancora entrato in azione.
Chi ama la serie starà già scalpitando in attesa dell’episodio di mercoledì prossimo. Slow Horses è materiale per palati fini e forse in Italia non eravamo ancora pronti per un prodotto del genere. Però, man mano che si va avanti con le stagioni, sembrano sempre di più gli utenti che si appassionano allo show. Alla fine questa serie riuscirà ad avere tutta l’attenzione che merita? Per il momento forse conviene semplicemente godersi gli episodi della quinta stagione e lasciare che la storia scelga la sua strada per attecchire e far breccia nel pubblico. Noi, adesso, attendiamo solo il prossimo episodio (e diamo un’occhiata ai titoli della settimana).










