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L’Estate in cui Imparammo a Volare – La Recensione del commovente finale di serie

Kate e Tully si conoscono fin dagli anni ’70, il periodo che più ha definito ciò che saranno in futuro. La loro amicizia, come racconta la Serie Tv L’estate in cui Imparammo a Volare, sarà il filo che legherà per sempre le diverse epoche protagoniste della produzione Netflix. Non importa in che anno: Kate e Tully comunque saranno insieme. Lo saranno nonostante tutto. Anche se ci sarà la distanza, il lavoro, i disastri, le crisi esistenziali. Quando la tua vita fa un salto in avanti verso il futuro i pomeriggi liberi a disposizione diminuiscono drasticamente non concedendoci di vedere chi vogliamo ogni qualvolta che desideriamo. Gli impegni prendono il sopravvento e, in un attimo, speriamo di poter vedere la nostra migliore amica almeno durante il sabato successivo per raccontare gli ultimi sette giorni senza andare troppo di fretta. Se sei fortunata come Kate e Tully, in quell’oretta e mezza riuscirai a condensare milioni di notizie. Il trucco è questo: non dovrai neanche parlare. Le due protagoniste non hanno mai avuto necessità di utilizzare la sola comuinicazione verbale per dialogare. In questi casi basta un cenno, uno sguardo distratto dall’altro lato della stanza. In questa ultima stagione, soprattutto durante l’ultima parte appena distribuita, le due saranno costrette ad affrontare uno dei momenti più difficili mai affrontati, ma anche questa volta non saranno da sole.

La prima parte de L’Estate in cui Imparammo a Volare vedeva Tully e Kate affrontare una brutta rottura, ma è bastato il primo episodio per far sì che la natura facesse il suo corso riunendole in quell’abbraccio da cui non si sono mai separate

L'estate in cui imparammo a volare (1200x675)
L’Estate in cui Imparammo a Volare (640×360)

L’ultima puntata della prima parte della seconda stagione ha anticipato quanto sarebbe stato difficile il cammino tra noi e il finale definitivo della serie. Kate, intenzionata a chiudere completamente il suo rapporto con Tully, scopre di avere un tumore al seno in stato avanzato. L’unico braccio intorno al collo capace di riportarla alla pace, almeno per un attimo, è quello di Tully che però è appena partita per lavoro. Quest’ultima non ha idea di che cosa sia successo, non sa cosa Kate in quel momento stia vivendo. Ma bastano i primi cinquanta minuti del primo episodio della seconda parte per far sì che tutto vada nella direzione più naturale possibile: quella in cui Kate e Tully, senza dirsi una parola, tornano in quell’abbraccio da cui non si erano mai staccate.

Sono ancora loro, sono ancora le stesse. Sono Kate e Tully, quelle degli anni ’70, quelle degli anni ’80. Quelle che c’erano quando una affrontava i problemi lavorativi e l’altra un divorzio. Quelle che hanno trovato la pace durante il rincongiungimento, quelle che hanno scritto la storia di un’amicizia normale che segue un’unica volontà: migliori amiche per sempre. Scomodare un termine come per sempre è pretenzioso, quasi si trema mentre lo si pronuncia, ma sono le produzioni come L’Estate in cui Imparammo a Volare a ricordarci che a volte possiamo permetterci di credere che possa essere davvero così. Non deve essere così complicato. Dobbiamo fare soltanto come Kate e Tully: fare quello che già facciamo, ogni giorno.

In quest’ultima parte le due, costrette ad affrontare una situazione estremamente delicata, si riscoprono come le due vecchie migliori amiche degli anni ’70. In modo quasi realista, la Serie Tv Netflix ci restituisce così uno spaccato esistenziale fatto di lealtà, l’elemento necessario per far funzionare il complesso macchinario che manda avanti i legami.

L'estate in cui imparammo a volare
L’estate in cui imparammo a volare (640×360)

Sono i momenti di difficoltà a ricordarci che abbiamo scelto bene chi abbiamo al nostro fianco. Quando, durante l’ultima parte della stagione, Kate guarda Tully farsi in quattro per lei rimuove il motivo della loro discussione. Non le interessa più, non ha più peso. In quell’esatto momento qualsiasi cosa sparisce. Vedere Tully lì accanto a lei pronta a diventare una supereroina le conferma che non ha mai sbagliato ad affidarle tutta se stessa, che lei è la persona giusta, quell’unica persona senza cui non potrebbe mai farcela. Se tutto il resto sparisse forse lei saprebbe affrontarlo, ma senza Tully il mondo sembra dissolversi completamente perdendo quasi il suo senso.

L’ultima stagione de L’Estate in cui Imparammo a Volare riconferma quanto raccontato durante il suo primo atto, dimostrando ancora una volta la sua essenza più delicata. La produzione Netflix racconta la storia di un’amicizia che evolve per l’intero arco di una vita che, come tale, affronta qualsiasi cosa. Dalle cose belle a quelle terribile, a quelle che non vorresti mai raccontare a quelle che non vedi l’ora di dire: c’è spazio per qualsiasi cosa all’interno de L’Estate in cui Imparammo a Volare. L’ultima puntata tira giù la tenda del teatro lasciando che i protagonisti pronuncino le loro ultime battute. Kate ne ha una in meno degli altri. Ha smesso di parlare al cinquantanovesimo minuto. Dopo di lei è rimasto soltanto il silenzio, lo stesso che c’era quando erano ancora insieme: quello in cui, anche in assenza di parole, ci si capisce comunque.

L’Estate in cui Imparammo a Volare chiude così la sua storia dedicandola a chiunque abbia la fortuna di svegliarsi domani e poter restare in silenzio accanto a qualcuno, consapevole di poter trovare una mano tesa alla fine di una catastrofica giornata.
Alla mia migliore amica,
A Nicole.

L’estate in cui imparammo a Volare: perché la seconda stagione ha spaccato così tanto?