Il sesto episodio di Knightfall continua la linea perseguita fino al quarto, deludendo quella fiamma di entusiasmo divampata grazie alla scorsa puntata, che vi ho recensito qui.
Si torna sulle tracce del Graal, e inevitabilmente ricomincia quella valanga di domande ormai tipica di questa Serie Tv.
La storyline di Adelina e Parsifal appare come un frutto acerbo del quale non si sa dove voglia andare a parare. Adelina, l’ebrea salvata più volte dai Cavalieri Templari fin da Acri, ha imparato a cavarsela da sola in un mondo che le è costantemente contro. E il sipario si apre su di lei in questo sesto episodio di Knightfall.
Lei che sola decide di affrontare Roland, ma con un piano quasi assolutamente perfetto. Il tempismo è la chiave di tutto, e Adelina evidentemente è una stratega migliore di quanto non lo siano la maggior parte dei Cavalieri Templari visti fino a qui. Riesce astutamente a far prendere e portare Roland al Tempio, sebbene con un occhio nero come ricordo.
Ma le cicatrici del corpo non sono le più pericolose.
Landry era un ragazzo segnato, un fratello segnato, un amante lacerato dal peccato e soprattutto ora è diventato un Maestro distrutto, diviso a metà tra il ricordo di Godfrey e la cruda realtà che gli si para davanti agli occhi.
A qual genere di compromessi bisogna arrivare per trovare il Graal? E una volta trovato, sarà equo il prezzo da pagare?
Godfrey era per lui come un padre, un esempio che si è trovato a seguire per tutta la sua vita, l’uomo che diede uno scopo, un’istruzione e probabilmente un futuro. Ma quanti segreti si celano dietro a quel padre?
Godfrey è stato la chiave di tutto fin dal primo momento in cui è comparso sulla scena. E nonostante le mille domande, abbiamo sempre saputo che ci fosse molto di più dietro la maschera di saggio maestro dei Cavalieri Templari. Tuttavia è molto più di quanto potessimo immaginare.
Cosa accadrebbe se tutto ciò in cui avete sempre avuto fede d’improvviso crollasse come fosse un castello di carte?
E così è stato per Landry nel momento in cui Rashid e la Fratellanza della Luce gli rivelano che quel traditore che ha permesso la fine di Acri è stato proprio Godfrey.
E forse, con questa nuova prospettiva, Landry comincia a comprendere quale sia il prezzo da pagare per il Graal. Non è solo la ricerca, la fatica e le battaglie da combattere per trovarlo, ma tutto ciò che comporta il dovere di difenderlo.
Il Graal è il potere di Dio sulla terra. Come può un uomo tenerlo stretto tra le mani senza lasciarsi corrompere?
Ma non è un uomo qualsiasi colui che è destinato a proteggerlo.
Godfrey scelse fin dal primo momento Landry. Da quando da bambino difese quello scrigno vuoto, Godfrey aveva compreso che in quell’orfano c’era molto di più di quel che appariva.
Landry è l’eroe di un altro tempo a cui probabilmente non siamo più abituati. È l’eroe che ama peccando, un eroe senza passato e con un futuro segreto. Un cavaliere che sta percorrendo una strada piena di domande di cui forse è bene non conoscere le risposte.
Nella sua cattura Landry impara il prezzo della sua ricerca, e arriva alla consapevolezza di non essere disposto a pagarlo. Tuttavia Landry è la risposta, e forse Godfrey confidava proprio in questa sua nuova consapevolezza.
Nel momento della decisione definitiva, però, come un deus ex machina ancora una volta Tancredi arriva a risolvere la situazione. Ancora una volta sarà un altro a pagare il prezzo dell’eroe tormentato, e nel pentimento Landry accetta la propria missione.
E mentre la fratellanza tra i Templari si rafforza, il tradimento viene svelato tra le mura della corte.
Gli intrighi a corte sono la normalità, e un po’ ci cade De Nogeret che doveva esserne l’ardito maestro. Il personaggio più geniale di tutti si fa mettere all’angolo da una ragazzina con neanche la metà dell’arguzia di Sansa Stark, e in effetti dobbiamo renderci conto che De Nogeret ha ben poco del suo maestro Lord Baelish. Riesce appena a farsi proclamare cavaliere che un soffio d’aria gli porta via il titolo, la posizione e per poco la vita.
Una condanna a cui abbiamo assistito increduli fino all’ultimo, per poi vederci prevedibilmente accontentati.
De Nogeret non poteva morire ora che il suo misterioso e inquietante zio ha fatto il suo ingresso alla corte di Francia. Rimane probabilmente uno dei personaggi più interessanti, il cui umile obiettivo è soltanto quello di eliminare il Papa, sempre e solo per il bene della Francia ovviamente.
Tutto ciò che fa lo fa per la Francia, ma cosa potrà fare ora fuggiasco con una banda di mercenari?
Ancora una volta il Graal ci getta in un vortice di domande. Knightfall non risponde e imperterrita va avanti, lenta e inesorabile. Il giro di boa è avvenuto, mancano solo quattro episodi alla fine della prima stagione, e il letale giudizio rimane sospeso. History è lenta a carburare, tuttavia la sua raffinatezza storica non conosce eguali, e possiamo ancora sperare in uno sviluppo degno delle aspettative.
