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Il Mistero dei Templari – La Recensione di un revival senz’anima

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Il mistero dei Templari, la serie disponibile da dicembre su Disney+

Nel 2004 fece un gran baccano ai botteghini un film che non esaltò molto la critica, ma portò al cinema un bella fetta di pubblico, composta principalmente da famiglie e da spettatori in cerca di un intrattenimento leggero. Il mistero dei Templari fu la prima pellicola di quella che poi sarebbe dovuta diventare una saga cinematografica. Si trattava di una storia d’avventura, che mescolava la passione per l’archeologia e la storia al gusto per l’azione e per le avventure da grande schermo. Un prodotto ibrido che cercava di mettere insieme il fascino del mistero di una cosa come Il codice Da Vinci, l’epicità di un erede di Indiana Jones e quel tratto di fanta-avventura che ci riporta al grande successo di Jurassic World. Insomma, il film con Nicolas Cage nei panni dell’archeologo Ben Gates era una mezza novità che al botteghino poteva funzionare. E infatti funzionò alla grande, al punto che, appena tre anni dopo, gli stessi creatori mandarono nelle sale il sequel del primo film, Il mistero delle pagine perdute – National Treasure, che pure ebbe un discreto successo. Non che la pellicola con Nicolas Cage fosse un capolavoro del genere d’avventura, ma Il mistero dei Templari è diventato un po’ un cult che ha appassionato soprattutto le famiglie e una tipologia di pubblico non troppo pretenziosa. Ora, mentre i fan della saga erano in attesa di un terzo filmi rumors sembravano confermare l’esistenza di un progetto già in fase di lavorazione, a sentire Jerry Bruckheimer -, è arrivata l’immancabile serie tv targata Diseny+ (che ha delle novità in arrivo a febbraio 2023), un revival un po’ stanco e forse fin troppo scolastico dei due film con Cage.

Il mistero dei Templari (640x360)
Il mistero dei Templari (640×360)

Il mistero dei Templari (National Treasure: Edge of History) è apparsa sulla piattaforma a dicembre, in concomitanza con le festività natalizie, il periodo dell’anno più propizio per portare le famiglie davanti alla tv.

La serie puntava esattamente a quel target di pubblico, con uno sguardo soprattutto ai teenagers, che probabilmente sono tra quelli che potranno apprezzare di più il nuovo format della caccia al tesoro inaugurata da Ben Gates. La protagonista dello show è la giovane latinoamericana Jess Valenzuela (Lisette Olivera), una ragazza della Louisiana con la passione per gli enigmi e il sogno di entrare a far parte della sezione crittografia della FBI. Adolescente figlia di immigrati latini, Jess non ha la cittadinanza americana e, dopo la morte della madre e la scomparsa del padre, vive da sola con un gruppo di amici uniti e affiatati. Tra escape room e dilemmi adolescenziali, la vita della protagonista cambierà quando scoprirà che suo padre – che lei credeva fosse un ladruncolo dal quale la madre l’aveva sempre messa in guardia – era in realtà un cacciatore di tesori, scomparso quando lei era ancora una neonata. La collana che da allora porta al collo la rende riconoscibile per un gruppo di individui misteriosi che hanno una perversa attitudine alle cacce al tesoro e che invischieranno anche Jess e i suoi amici nelle loro ricerche. Stavolta il tesoro nascosto risale all’epoca dei conquistadores e di Cortés, che colonizzarono l’America Latina dilapidando e nascondendo le sue immense ricchezze. La storia di Jess e della sua famiglia è in qualche modo legata a quel tesoro e, per scoprire qualcosa in più sul suo passato e sulla scomparsa di suo padre, la ragazza non potrà fare altro che portare avanti la caccia iniziata dai suoi genitori e dai loro avi prima di lei.

Il mistero dei Templari (640x360)
Il mistero dei Templari (640×360)

Il collante tra i film con Nicolas Cage e la serie è Peter Sadusky, l’ex agente dell’FBI che metterà Jess sulle tracce del tesoro.

Peter Sadusky, interpretato da Harvey Keitel, lascerà alla ragazza gli indizi necessari a tracciare una prima rotta sulla mappa. E, soprattutto, le farà fare la conoscenza di suo nipote Liam (Jake Austin Walker), un chitarrista fallito che ha difficoltà a fare i conti con il suo passato e con la propria eredità. Si ripropone anche qui, come nel film originale, il tema della scontro generazionale e dell’eredità che passa dai genitori ai figli, prima riluttanti ad accettarla, poi sempre più consapevoli della sua importanza. Come Ben Gates, anche Liam e Jess prenderanno in mano il testimone dei loro genitori e comprenderanno il significato reale della caccia al tesoro. Ma se Nicolas Cage aveva il carisma necessario per catalizzare su di sé l’attenzione di un pubblico alla ricerca di leggerezza e intrattenimento, i due giovani protagonisti della serie non sembrano possedere lo stesso ascendente e la stessa grazia del protagonista originario. Il mistero dei Templari (National Treasure: Edge of History) si serve di personaggi privi di una certa tridimensionalità e vira più sul genere teen drama che su quello dell’action d’avventura. I dialoghi e le dinamiche tra protagonisti sembrano distaccarsi dal tono dei film della saga, consegnandoci un prodotto indefinito e senza identità, che mantiene solo in parte il suo legame con i film. A parte l’apparizione di Peter Sadusky, è la breve comparsa di Riley Poole (Justin Bartha) a ricordarci che questo show è un sequel de Il mistero dei Templari. Una comparsa che però sembra essere più funzionale a esigenze di fanservice che alle costruzioni narrative.

Il mistero dei Templari (640×360)

La sensazione che si ha guardando i dieci episodi dello show Disney è che la vera caccia al tesoro non decolli mai.

Mancano le grandiose ambientazioni che nei film ci hanno catapultato in un passato lontano, la Storia – quella con la S maiuscola – sembra essere solo un accessorio secondario ripescato di tanto in tanto dai protagonisti per risolvere qualche enigma e il senso del pericolo, il pathos e l’adrenalina non si percepiscono mai realmente. Il tentativo di Disney+ di ridare slancio al genere d’avventura, che ha conosciuto la sua fase più prolifica tra gli anni Ottanta e Duemila, non si può dire riuscito con questo esperimento, che appare invece azzardato, troppo schematico e per nulla coinvolgente. Cormac e Marianne Wibberley, gli stessi autori dei film della saga, hanno provato a ringiovanire il prodotto presentandoci dei personaggi giovani e appetibili per un pubblico principalmente composto da amanti dei teen drama. Il ruolo uomo-donna si è completamente ribaltato e infatti nella serie vediamo una protagonista femminile prendere il posto di Nicolas Cage, che non campare in nessuno degli episodi se non con qualche riferimento indiretto. Il personaggio di Billie, la distruttrice di tesori, è forse quello più interessante: a darle il volto, Catherine Zeta-Jones, fresca della sua esperienza nelle serie tv con la popolarissima Mercoledì. Anche lei, però, risulta alla fine un villain prevedibile e troppo standardizzato, senza particolari guizzi o approfondimenti psicologici che lo rendano effettivamente affascinante.

Nicolas Cage nel film Il mistero dei Templari (640×360)

Si sentiva dunque il bisogno di una cosa come Il mistero dei Templari – Edge of History? A giudicare dal risultato, probabilmente no. La serie non è riuscita a dare nulla di più alla saga con Nicolas Cage e, anzi, ha disperso quel tocco di magia che i film avevano saputo emanare, pur nei loro limiti. La sospensione dell’incredulità che tanto aveva fatto arrabbiare qualcuno all’uscita nelle sale del film, qui non è neppure funzionale alla creazione di una trama che sappia essere comunque avvincente e coinvolgente per un pubblico diverso da quello teen. La distribuzione settimanale e il gran clamore che si è fatto all’annuncio dell’uscita della serie su Disney+, avevano alzato le aspettative sul prodotto. Che invece si è rivelato niente più che un teen drama con poca avventura, una leggerissima spolverata di storia e tante, forse troppe, dinamiche da dramma adolescenziale.