“Ecco a voi l’Hotel Transylvania!”. Ah, no, quello è un altro hotel per mostri! Stavolta ci troviamo in un altro e, più che per mostri, è un hotel di fantasmi. Sono le mura dell’Undervale Hotel a fare da sfondo alle vicende della serie Haunted Hotel: L’hotel infestato.
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Haunted Hotel: L’hotel infestato è una serie animata per adulti, dalle tinte horror-comedy, uscita il 19 settembre su Netflix. La serie è composta da una sola stagione, di 10 episodi, di 20 minuti circa ciascuno. La serie è stata creata da Matt Roller (sceneggiatore di Rick e Morty), mentre l’animazione è stata affidata a Titmouse, studio dietro a “Big Mouth” e “The Venture Bros.”. Tra i produttori esecutivi figurano Chris McKenna, Dan Harmon, Steve Levy e lo stesso Roller, mentre la supervisione alla regia è firmata da Erica Hayes.
Haunted Hotel: L’hotel infestato può contare su un ottimo cast vocale, che comprende Will Forte come Nathan, Elisa Coupé come Katherine , Skyler Gisondo come Ben, Natalie Palamidi come Ester e Jimi Simpson come Abaddon. Ma non abbattetevi, se decidete di guardarlo in italiano, il doppiaggio non vi deluderà di certo.
Matt Roller aveva presentato così il progetto in un’intervista rilasciata a TV Insider: “Mi è piaciuto molto lavorare su Rick and Morty e adoravo le storie incredibili che potevamo raccontare, ma era molto incentrato sulla fantascienza e la mia passione è sempre stata per l’horror. Quindi ho voluto creare una versione horror di Rick and Morty”.

Haunted Hotel: L’hotel infestato prometteva di essere un ponte perfetto tra il gusto retrò delle storie di fantasmi e la freschezza irriverente delle serie animate odierne.
Ma ci sarà effettivamente riuscita? Andiamo con ordine e partiamo dalla trama.
Occhio: da qui in poi seguono spoiler su Haunted Hotel.
Katherine è una madre single che, dopo il divorzio, eredita un hotel chiamato Undervale Hotel. L’hotel non è un luogo normale: è infestato da fantasmi, demoni, mostri e altri ospiti sovrannaturali, che non sembrano intenzionati a lasciare l’edificio. Ad aiutarla nella gestione c’è il fratello Nathan, morto da tempo e anche lui un fantasma, e deciso a rimane nell’hotel insieme alla sua famiglia.
Katherine ha anche due figli, Ben ed Esther, che devono adattarsi a questa nuova realtà: vivere in un albergo infestato comporta situazioni bizzarre, pericolose e spesso comiche. Un personaggio chiave è Abaddon, un demone del Settecento intrappolato nel corpo di un bambino. Questo crea una dinamica complicata: Abaddon è insieme una minaccia e un enigma, perché ha poteri oscuri e rappresenta un potenziale pericolo per Katherine, la sua famiglia e per il mondo.
I personaggi sono ben costruiti: Katherine è una donna forte, malgrado abbia dovuto affrontare un recente divorzio, decide comunque di rimettersi in gioco e, soprattutto, di prendere le redini dell’hotel, tanto da chiamare un’esorcista che possa cacciare tutti i fantasmi (purtroppo, con scarsissimi risultati!). Ma, Katherine è anche una madre, che tenta in tutti i modi di costruire il miglior rapporto possibile con i suoi due figli. Ben e Esther sono totalmente opposti: se Ben è introverso e poco affidabile, Esther è decisa e intraprendente. Ad affiancarli, c’è zio Nathan, che nella maggior parte dei casi dà consigli inutili o assurdi, ma la sua presenza è sicuramente una parte importante della famiglia. Alla fine c’è Abaddon, probabilmente il personaggio più interessante e con più potenziale della serie.

Per quanto i personaggi della famiglia di Haunted Hotel: L’hotel infestato siano ben costruiti, mancano di approfondimento.
Ciò è, probabilmente, dovuto all’affollamento di fantasmi all’interno dell’hotel. C’è molto citazionismo (un mostro che ricorda il Balrog de Il Signore degli Anelli, spose cadaveri, serial killer, polpi assassini) e questo fa sempre piacere a chi riesce a coglierne gli spunti. Purtroppo, questo porta a trattare superficialmente sia i personaggi principali che gli stessi fantasmi, solo alcuni infatti riescono a raccontare le proprie storie.
Haunted Hotel: L’hotel infestato nasce come una serie animata, che mescola horror e commedia nera, con situazioni grottescamente assurde e spesso ironiche. Ma, c’è anche spazio per molta umanità. Alla fine, anche i fantasmi hanno i loro bisogni e problemi e, soprattutto, sono stati spesso vittime di traumi durante la loro vita sulla terra. La stessa Katherine tenterà di aiutarli a sciogliere le loro questioni irrisolte, al fine di farli passare “dall’altro lato”. Un po’ come voleva fare il Dottor Harvey con il piccolo Casper.
Le dinamiche familiari sono importanti: Katherine deve equilibrare la cura dei figli con la gestione dell’hotel, un compito che spesso sfugge al normale controllo. Fortunatamente, i componenti della famiglia si supportano l’un l’altro e, anche qualche, fantasma cerca di essere loro complice. Come dice zio Nathan: “I fantasmi su supportano! Fratelli non di sangue, che si supportano a vicenda!”.
Le puntate procedono con un ritmo lento, all’inizio, per poi sciogliersi man mano si va avanti nella visione.
La puntata pilota non è granché impattante, ma riesce ad accendere una piccola curiosità che potrebbe portare lo spettatore a continuarne la visione.
Haunted Hotel: L’hotel infestato può contare una meravigliosa animazione, curata nei minimi dettagli. La stessa cosa si può dire della colonna sonora e della sigla: cori e note di un organo spettrale ti catapultano immediatamente nelle stanze infestate dell’Undervale Hotel.

Essendo un prodotto di Matt Roller, è ovvio che il confronto con la sua grande opera di Rick e Morty sia dietro l’angolo. Pur cambiando l’ambientazione e il genere della serie, non c’è dubbio che Haunted Hotel sia figlia di Roller. Sicuramente, ad accumunarle sono le situazioni assurde e grottesche, i personaggi atipici, la comicità, i riferimenti alla cultura pop, ma alla seconda manca qualcosa.
Rick and Morty è spesso molto irriverente, esplicito, affronta temi morali, scientifici, c’è spesso riflessione sul senso della vita e dell’identità. L’obiettivo di Haunted Hotel sembra più l’intrattenimento horror, la commedia e le dinamiche familiari, piuttosto che le esplorazioni filosofiche profonde. Inoltre, Haunted Hotel ha vincoli narrativi: la convivenza con fantasmi, i problemi della gestione alberghiera, il non poter abbandonare l’hotel, la famiglia come nucleo centrale. Questi vincoli danno struttura, ma limitano la libertà narrativa rispetto al “tutto è possibile” di Rick and Morty.
La serie sta incontrando il favore del pubblico.
Su IMDb le puntate presentano valutazioni piuttosto alte. Possiamo dire, allora, che Haunted Hotel: L’hotel infestato è riuscito a cogliere l’attenzione dei suoi spettatori.
Le narrazioni animate non sono nuove ad avere come sfondo un hotel (Hotel Transilvania, Hazbin Hotel), e detto tra noi, l’Undervale Hotel è uno sfondo che non dispiace. Vi consigliamo di dare un’occhiata ad Haunted Hotel: L’hotel infestato, se volete dedicarvi a una visione leggera, che vi faccia ridere e non vi tenga troppo impegnati. Ovviamente, fateci sapere qual è il vostro fantasma preferito! “BOO A TUTTI!”.







