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Big Little Lies 2×07 – Un finale inconcludente

Big Little Lies 2 è ufficialmente finito. Il season finale è andato in onda ieri e avrebbe dovuto chiudere il cerchio. A detta degli autori, sarebbe stato un finale ancora più conclusivo di quello della prima stagione. Invece, riesce a sollevare molte più domande e dubbi del previsto, dando ai fan meno risposte di quelle promesse. Un episodio che ci lascia con una particolare domanda: questa stagione di Big Little Lies era veramente necessaria? Insomma, la prima stagione era perfetta in ogni suo più piccolo dettaglio e ci regalava una fine che concludeva il percorso delle Monterey Five in maniera soddisfacente.

La risposta a questa domanda è più complicata di quanto non si pensi.

La seconda stagione era iniziata molto bene ma, con il procedere degli episodi, è andata nella direzione opposta, contraendo le sue ambizioni invece di espanderle. Le prime tre puntate, incentrate sulle conseguenze che la morte di Perry aveva avuto sulle Monterey Five, erano promettenti. La loro colpevolezza, l’impatto di Mary Louise sulle protagoniste, i vari problemi che le donne dello show stavano affrontando a livello personale aprivano la strada a un’altra grande stagione. Tutti gli elementi in gioco sono stati gestiti alla grande, con un mix di ironia e di melodramma perfettamente bilanciato.

Big Little Lies

Dal quarto episodio di Big Little Lies 2, la stagione prende una direzione controproducente. Mary Louise vuole la custodia di Max e Josh. Dopo quell’annuncio, Big Little Lies 2 si concentra troppo sullo scontro tra Celeste e Mary Louise, lasciando sullo sfondo tutto il resto. Era chiaro che lo scopo dell’ultima metà stagione fosse condurci a ciò che abbiamo visto nel settimo episodio, in cui Celeste interroga Mary Louise al banco dei testimoni.

Una serie tv che aveva puntato sulla psicologia dei suoi personaggi viene così ridotta a un procedural drama per chiudere questa seconda stagione.

Intendiamoci, la scena in tribunale dove Celeste mette alla sbarra Mary Louise è stata stupenda e di un livello altissimo. Entrambe le attrici hanno sostenuto questo lunghissimo e intenso momento in maniera eccellente. Celeste ha riscoperto la donna forte che c’è in lei. Non si è fatta mettere i piedi in testa da una Mary Louise che fino alla fine ha fatto buon viso a cattivo gioco. Ma non ha avuto l’ultima parola. Celeste è stata brava perché non ha permesso a Mary Louise di manipolarla con le sue parole. Ha scoperto i suoi altarini: il motivo per cui Perry è diventato un mostro è sua madre. Una donna che ha rifiutato fino alla fine l’idea che il figlio fosse uno stupratore ma che si è dovuta arrendere di fronte all’evidenza: il video di Celeste non lascia spazio all’immaginazione.

Mary Louise, legata a un’idea ormai arcaica di genitorialità, alla fine perde lo scontro in tribunale. Meryl Streep brilla in questo episodio, raccontandoci il disagio, la disperazione, i pensieri del suo personaggio non con le parole ma con l’espressività. C’è un motivo per cui è considerata la miglior attrice del mondo e in Big Little Lies 2 ce lo ha fatto vedere.

La sconfitta di Mary Louise coincide con la sconfitta di tutte quelle idee retrograde riguardo l’essere genitore, l’essere madre e l’essere donna. È la vittoria delle donne abusate rappresentate in questo caso da Celeste. Quest’ultima si butta così il passato alle spalle. Le cose per lei e le altre protagoniste sembrano finalmente aggiustarsi. Madeline rinnova i voti nuziali con Ed, Jane riesce a ritrovare con Corey quell’intimità che credeva aver perso, Renata lascia il suo inutile marito con una scena che rimarrà negli annali e Bonnie si libera delle menzogne accumulate negli anni.

Nella scena finale, però, le vediamo entrare nella stazione di polizia. Bonnie (un personaggio ambiguo) vuole confessare o, almeno, è quello che possiamo dedurre dalle immagini. Rivedere le donne tutte unite in un fronte comune era una cosa che mancava in Big Little Lies 2. È un momento poetico ma contraddittorio e non solo perché Celeste qualche secondo prima aveva detto che la bugia era l’amicizia. Questa confessione fa crollare ciò che è stato costruito prima. Perché dare un lieto fine se poi si distrugge tutto con la scena successiva? Può essere che le donne di Big Little Lies abbiano capito che mentire non è stata un’idea brillante. Ora scelgono di essere pulite e sincere, di ricominciare con la verità. Erano unite nella bugia, lo rimangono nella verità.

Bonnie lo aveva capito molto tempo prima. Un personaggio bellissimo che non è stato sviluppato al meglio in Big Little Lies 2.

Era una bomba pronta a esplodere da un momento all’altro ma la cui miccia non si è mai veramente accesa. Poteva essere uno dei principali motori della storia, grazie a lei c’era la possibilità di esplorare temi importanti come l’abuso sui minori, i traumi infantili, le complessità dell’etnia e le dinamiche tra madre e figlia. Invece, è stata ridotta a visioni, magia e misticismo che, però, non hanno portato a niente di concreto. Ci hanno fatto credere che Bonnie potesse anche morire, invece quella visione sull’acqua e l’annegamento si è rivelata tutt’altro.

Tirando le somme, questo episodio, preso singolarmente, è di ottimo livello. Se consideriamo tutta la stagione, non la conclude degnamente. Rispondendo quindi alla domanda iniziale, una seconda stagione costruita, sviluppata e finita in questa maniera non era necessaria. La trama si è persa tra le onde di Monterey. È come se fosse una serie di bellissime vignette narrative messe l’una a fianco dell’altra senza però un filo logico che le tenga insieme. Manca quella sensazione di intimità che aveva caratterizzato lo show, quel camminare al fianco di ogni personaggio mentre compivano il loro viaggio.

Se non ci fosse stato questo cast che è riuscito a portare avanti questa stagione con maestria e bravura, Big Little Lies 2 avrebbe avuto giudizi ancora più negativi. Quelle attrici diventano il loro personaggio, interpretandone ogni più piccola sfumatura e arrivando là dove la scrittura non arriva.

Dobbiamo ammettere che i problemi con la regista non hanno di certo aiutato. Certo, se non ci fosse stata questa stagione non avremmo mai visto Meryl Streep recitare in un ruolo tanto difficile quanto affascinante. Non avremmo avuto tutti i momenti alla “Renata” che mostrano una sensazionale Laura Dern. Non avremmo capito quanto è brava Zoe Kravitz. E gli esempi possono continuare.

Come ultima cosa, c’è da domandarsi: ha senso fare un’altra stagione? Se deve essere come questa, forse è meglio di no. Ma, ammettiamolo, con un cast di questo calibro ne guarderemmo anche venti di stagioni!

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